Eni, utili in calo; riviste al rialzo stime annuali

Il titolo è in rialzo a Piazza Affari in apertura di seduta, venerdì 27 ottobre.

Alliance News 27/10/2023 | 10:33
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Impianto petrolifero

Eni Spa ha fatto sapere venerdì mattina, 27 ottobre, che il consiglio di amministrazione ha approvato i risultati consolidati del terzo trimestre e dei nove mesi, riportando un forte calo degli utili ma annunciando una revisione al rialzo delle stime per Ebit e flusso di cassa per l'intero anno, insieme a un'accelerazione del programma di buyback.

Nel terzo trimestre, i ricavi totali ammontano a EUR22,65 miliardi da EUR37,57 miliardi dello stesso periodo del 2022. Nei primi nove mesi, i ricavi risultano pari a EUR69,84 miliardi, da EUR101,87 miliardi dei nove mesi 2022.

L'utile operativo del trimestre ammonta a EUR3,12 miliardi, da EUR6,61 miliardi del terzo trimestre 2022, "con una riduzione del 48% dovuta principalmente ai settori E&P e GGP per effetto della flessione del prezzo del petrolio e delle quotazioni del gas naturale in tutte le aree geografiche con conseguente riduzione delle opportunità di trading", commenta la società in una nota.

L'utile ante imposte adjusted del terzo trimestre, pari a EUR3,3 miliardi, "rappresenta un risultato molto robusto", scrive la società, "grazie al continuo miglioramento della performance industriale e nonostante la debolezza dello scenario, con il prezzo del Brent e i prezzi del gas naturale in calo rispettivamente del 14% e di oltre l'80%".

L'utile netto del trimestre ammonta a EUR1,94 miliardi, in calo da EUR5,88 miliardi del terzo trimestre 2022.

Nel terzo trimestre, inoltre, l'utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni è stato di EUR1,81 miliardi, in riduzione del 51% rispetto allo stesso periodo del 2022 per effetto del minor utile operativo e dei minori risultati delle partecipate.

Nei nove mesi, invece, il gruppo ha conseguito un utile netto di EUR4,65 miliardi, in calo da EUR13,29 miliardi dello stesso periodo del 2022. L'utile netto adjusted ammonta a EUR6,66 miliardi, in riduzione del 38% rispetto ai primi nove mesi del 2022.

Il patrimonio netto al 30 settembre ammonta a EUR57,28 miliardi, da EUR55,23 miliardi al 31 dicembre 2022.

L'indebitamento finanziario netto ante lease liability al 30 settembre è pari a EUR8,68 miliardi, in aumento da EUR7,03 miliardi al 31 dicembre. Il leverage – rapporto tra indebitamento finanziario netto ante lease liabilities e patrimonio netto – si attesta a 0,15 al 30 settembre da 0,13 al 31 dicembre 2022.

Il flusso di cassa netto da attività operativa dei nove mesi è stato di EUR10,94 miliardi e include EUR1,68 miliardi di dividendi distribuiti dalle partecipate, principalmente da Azule Energy e Vår Energi ed è stato impattato dalla riduzione di circa EUR900 milioni della manovra factoring rispetto all'ammontare di crediti commerciali ceduti a fine 2022.

Il consiglio di amministrazione, inoltre, ha approvato la distribuzione della seconda delle quattro tranche del dividendo relativo all'esercizio 2023 pari a EUR0,23 per azione per un totale di EUR0,94 di dividendo annuo, come deliberato dall'assemblea degli azionisti a maggio, con data stacco cedola 20 novembre 2023 e pagamento 22 novembre 2023.

Per quanto riguarda le stime annuali, Eni ha rivisto al rialzo i principali indicatori: l'Ebit adjusted passa a EUR14 miliardi da EUR12 miliardi, "riflettendo il miglioramento dello scenario, ma anche una stima migliorativa delle prestazioni industriali che aggiungono circa EUR2,6 miliardi di risultato, in aumento di EUR600 milioni rispetto alla precedente previsione", si legge nella nota.

Coerentemente con le assunzioni di Ebit, il flusso di cassa è atteso a circa EUR16,5 miliardi rispetto al precedente obiettivo nell'intervallo EUR15,5 - EUR16,0 miliardi.

Al 30 settembre, precisa Eni nel comunicato, la società ha conseguito circa l'80% della previsione annua sia di Ebit adjusted sia di cash flow. Queste proiezioni sono esposte alla volatilità dei prezzi degli idrocarburi. Il management stima un impatto di circa EUR130 milioni sul flusso di cassa per ogni variazione di USD1 del prezzo del Brent su base annua.

Claudio Descalzi, AD di Eni, ha commentato: "In un contesto di mercato ancora molto volatile, l'Ebit proforma adjusted comprensivo dei risultati in quota Eni delle nostre Joint Ventures e collegate ha raggiunto EUR4 miliardi per effetto della crescita sequenziale dei risultati di E&P, Raffinazione e attività retail. Il flusso di cassa operativo di EUR3,4 miliardi si traduce in un flusso di cassa discrezionale, free cash flow, di circa EUR1,5 miliardi una volta finanziati investimenti organici pari a EUR1,9 miliardi".

"Sia l'utile operativo - prosegue Descalzi - sia la generazione di cassa si collocano in vetta alla serie storica di risultati trimestrali. Il free cash flow discrezionale cumulato fino a oggi di circa EUR6,2 miliardi supera ampiamente la prevista remunerazione degli azionisti per il 2023 compreso il riacquisto di azioni, contribuendo in tal modo a migliorare la flessibilità finanziaria e gli indici di solidità patrimoniale con un rapporto di leva stabile a 0,15".

"Guardando al futuro, riteniamo che l'evidente miglioramento dei fondamentali del business e i progressi strategici saranno alla base di attrattivi ritorni per gli azionisti e, coerentemente a tali prospettive, rivediamo al rialzo le nostre previsioni annuali di Ebit e flusso di cassa operativo, mentre aumentiamo il passo del programma di buyback per l'anno corrente".

Il titolo di Eni ha aperto la seduta di venerdì 27 ottobre in rialzo dell'1% (aggiornamento Morningstar su notizia di Alliance News).

Di Chiara Bruschi, Alliance News reporter

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