Cosa succede a Nexi? La settimana che si è chiusa il 27 ottobre, è stata difficile per il titolo a causa delle preoccupazioni sulla futura evoluzione del suo business emerse dopo la pubblicazione dei conti del competitor Worldline. Oggi, lunedì 30 ottobre, la società ha aperto in leggero rialzo.
Le azioni della società italiana sono crollate del 14% dal 25 ottobre scorso e ora il mercato guarda al 9 novembre, quando saranno pubblicati i conti del terzo trimestre e il management dovrà rispondere alle domande degli analisti.
La scorsa settimana, Nexi è stata trascinata al ribasso da Worldline. Dopo i commenti fatti alla trimestrale, il titolo della società francese ha visto dimezzare la sua capitalizzazione di mercato. “Worldline ha giustificato i suoi numeri con l’improvviso cambiamento nel comportamento dei consumatori, in particolare quelli tedeschi. In questo mercato geografico, in particolare, i clienti stanno radicalmente passando dalla spesa discrezionale a quella non discrezionale e questo ha pesato sui margini di profitto. Le previsioni del management sul margine EBITDA per il 2023, infatti, sono passate da un progresso di 100 punti base a una contrazione di 150 pb”, dice Niklas Kammer, equity analyst di Morningstar.
Il management di Nexi sarà costretto a dare risposte convincenti su diversi fronti compreso quello della gestione dei rapporti con i venditori online. Worldline ha comunicato la chiusura di numerosi rapporti commerciali con operatori tedeschi che non erano in linea con le linee guida della BaFin (autorità di regolamentazione la cui funzione principale è quella di vigilare sulla sicurezza e sulla protezione del settore finanziario in Germania) per un valore di circa il 3% del fatturato complessivo del gruppo realizzato nel 2022, ma i timori del mercato, alimentati dalle risposte evasive del management, sono che queste cancellazioni possano estendersi anche ad altri Paesi europei.
Perché tenere Nexi sotto la lente
Dall’altra parte, però, va ricordato che l’esposizione di Nexi al mercato tedesco è di circa il 7% rispetto al suo giro d’affari complessivo. La maggior parte dei ricavi dell’azienda proviene dal mercato italiano che, dicono gli analisti, è ancora poco sviluppato rispetto al resto d’Europa e per questo ha delle aspettative di crescita nei prossimi anni superiori alla media europea. Inoltre, Nexi è un’azienda leader nel settore dei pagamenti e gli analisti di Morningstar le riconoscono un Economic moat nella misura di Medio per via del vantaggio di costo che è riuscita a maturare nei confronti dei competitor. “L’industria dei pagamenti digitali è fortemente scalabile. I servizi offerti sono a basso valore aggiunto, quindi gli operatori più grandi come Nexi, che hanno la possibilità di operare un volume molto elevato di transazioni, riescono ad ammortizzare meglio i costi fissi e a realizzare margini di profitto superiori alla media”, aggiunge Kemmer.
Al momento il titolo è scambiato a un tasso di sconto di circa il 70% rispetto al fair value di 15,80 euro. Gli analisti valutano sufficiente il margine di sicurezza offerto in questo momento dalle quotazioni del mercato per prendere posizione sulla società italiana, tantopiù che il prezzo delle azioni potrebbe virare al rialzo nel caso si concretizzassero le voci di un interessamento da parte di fondi private equity. Secondo quanto riportato tempo fa da Bloomberg, Nexi avrebbe attirato l’interesse di CVC Capital Partners, fondo che ha investimenti in diversi settori, compreso quello dei servizi finanziari.
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