La Cina non mette d’accordo gli analisti. I numeri dicono che l’economia del Dragone è cresciuta più delle attese nel terzo trimestre, ma gli operatori del mercato si dividono tra quelli che evidenziano gli elementi positivi e sono ottimisti sul futuro del Paese, e dunque del suo mercato azionario, e quelli che invece hanno una visione pessimistica e suggeriscono di mantenere un atteggiamento prudente.
Ma partiamo dai numeri del trimestre appena trascorso: il Pil del Paese è cresciuto del 4,9% (vs il 4,4% del consensus) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e dell’1,3% rispetto ai tre mesi precedenti. Un ritmo più alto se consideriamo che nel secondo quarter il progresso era stato appena dello 0,5% su base sequenziale (trimestre/trimestre).
Secondo Dave Loevinger, managing director di TCW Group, è difficile fare delle previsioni nel breve/medio termine per la Cina: “La crescita del paese dipenderà da ciò che accade al settore privato e alla fiducia delle famiglie. Si potrebbe assistere a un ciclo positivo di auto-rafforzamento: l'economia migliora, la fiducia aumenta e cresce anche la spesa per gli investimenti. Ma potrebbe accadere anche il contrario: il settore immobiliare continua a far calare la crescita, la fiducia peggiora, le imprese private e le famiglie riducono gli investimenti”.
Anche Pechino ha invitato alla cautela. I funzionari del governo hanno ammesso che il contesto economico e geopolitico sta diventando più complesso e grave, la domanda interna rimane insufficiente e le basi per la ripresa della crescita economica devono essere ulteriormente consolidate.
Cosa dicono i dati macro?
I dati macro sembrano dar credito a questo atteggiamento prudente. Le vendite al dettaglio, un indicatore della spesa dei consumatori, sono cresciute del 5,5% a settembre (rispetto allo stesso mese dell’anno scorso), mentre le attese erano per un progresso in doppia cifra, considerato che sui numeri del 2022 hanno pesato i lockdown imposti dal governo. Gli investimenti in immobilizzazioni, un’importante misura della spesa in conto capitale in Cina, sono aumentati del 3,1% nei primi nove mesi del 2023 (anno/anno), rispetto al +3,2% atteso dal mercato.
Inoltre, gli investimenti del settore privato sono diminuiti dello 0,6% alla fine di settembre, in peggioramento rispetto al -0,2% di fine giugno, mentre la produzione industriale è salita del 4,5% a settembre su base annua, mantenendosi stabile rispetto ad agosto.
Se nel breve periodo prevale la cautela, nel medio/lungo termine gli analisti sembrano fiduciosi sul futuro dell’economia cinese: “A differenza delle altre banche centrali, la People's Bank of China (PBOC) ha continuato a tagliare i tassi di interesse per sostenere l'economia. Inoltre, il governo ha introdotto delle misure fiscali per incentivare i consumi e sta venendo in aiuto al settore immobiliare”, dice Brendan Ahern, CIO di KraneShares. “Al fine di sostenere società in gravissime difficoltà come Evergrande e Country Garden, Pechino sta adottando misure per stabilizzare i prezzi degli immobili, come l’eliminazione delle restrizioni all'acquisto di case, e ha prolungato le scadenze dei debiti”.
Secondo Dave Loevinger, la transizione dell’economia cinese sarà più lenta del previsto: “Sembrerebbe che ora la Cina riconosca che i fondamentali, come la contrazione della popolazione, non supportino alti livelli di investimenti immobiliari e che convenga spostare i finanziamenti pubblici dal settore real estate a quello tecnologico, anche per ridurre la vulnerabilità del Paese a eventuali sanzioni da parte degli Stati Uniti. L’amministrazione Xi sta cercando di proseguire il processo di transizione dell’economia cinese verso un modello più sostenibile, meno dipendente dagli investimenti e più legata ai settori dei servizi al consumo e della tecnologia. Tuttavia, il raggiungimento di questo obiettivo, secondo gli analisti, è stato complicato dalla lenta ripresa del Paese dopo la pandemia e dall’indebolimento della fiducia di consumatori e imprese a causa della crisi del comparto immobiliare”.
Se il mancato sprint dell’economia cinese è visto da qualcuno come un motivo per rimanere prudenti, per altri, invece, ha creato le giuste condizioni per prendere posizione sull’azionario Cina.
Perchè guardare alle valutazioni di mercato
Il mercato azionario del Dragone ha sottoperformato la media dei listini globali nei due anni passati ed è in forte ritardo anche nel 2023. Il confronto con i listini di Wall Street è impietoso: negli ultimi tre anni, la Borsa cinese ha accusato in media un ritardo di oltre 20 punti percentuali, ma secondo Brendan Ahern, CIO di KraneShares, potrebbe essere arrivato il momento di guardare con interesse all’equity cinese: “Le valutazioni dell’azionario Usa sono salite molto in questi anni e ora gli investitori sono alla ricerca di opportunità value. A penalizzare il mercato cinese è stato il sottopeso del settore tecnologia, rispetto ai listini americani e la questione legata al delisting delle ADR cinesi quotate negli Stati Uniti, poiché la legge cinese non permetteva alle autorità americane di effettuare revisioni contabili. Le performance delle azioni di queste società hanno risentito di queta incertezza, ma a dicembre scorso il Public Company Accounting Oversight Board (società che si occupa di supervisionare gli audit delle società quotate negli Usa) ha annunciato di essersi assicurato l'accesso completo alle ispezioni e alle indagini sulle società cinesi. Siamo in attesa che la società si pronunci sull'esito di queste revisioni che, nel caso fosse positivo, potrebbe essere un altro forte catalizzatore per l’equity cinese”.
Mark Hawtin, Investment Director di GAM Investments, è convinto che le attuali valutazioni del mercato cinese scontino già i negativi aggiornamenti sull’economia del Paese: “Dopo il sell off di agosto, il flusso di notizie provenienti dalla Cina è rimasto negativo, ma nonostante questo i listini cinesi hanno resistito relativamente bene, il che suggerisce che le cattive notizie sono state già scontate negli attuali corsi azionari. A nostro avviso ci sono opportunità molto interessanti nella regione, in particolare tra le società innovative che riteniamo abbiano il potenziale per stravolgere i mercati e i settori esistenti, come ad esempio quelle attive nei servizi di trasporto merci tramite app mobili”.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.