Secondo i dati Morningstar, a ottobre, tra il miglior Exchange traded product (in termini di rendimento) e il peggiore ci sono oltre 111 punti percentuali (prendendo in considerazione quelli registrati alla vendita in Italia ed escludendo i replicanti strutturati, cioè a leva o inversi).
Questi strumenti, essendo prodotti puramente passivi, riflettono nei loro movimenti l’evoluzione dei mercati, senza che la performance venga distorta dalle scelte (buone o cattive) di un gestore attivo.
I Top
La Top 12 di ottobre dei fondi passivi quotati in Borsa, cioè gli Exchange traded products (ETP), vede solo strumenti esposti ai movimenti di criptovalute. È stato il secondo mese dell’anno più positivo per l’intero universo cripto dopo gennaio, tanto da spingere le community di investitori attivi in valute digitali a ribattezzarlo “Uptober”.
Solana in particolare ha vissuto un mese estremamente positivo, realizzando un impressionante balzo dell’80%, il quale ha permesso al suo token SOL di tornare sostanzialmente ai valori di un anno fa, annullando così le pesanti perdite messe a segno tra novembre e dicembre 2022, quando SOL era crollato da 36,7 a 11,9 dollari in otto settimane.
La curva di crescita di Solana è stata particolarmente volatile negli ultimi anni e ha registrato notevoli alti e bassi. Basti pensare che nel novembre 2021 il token SOL aveva raggiunto un picco di 250 dollari; successivamente, SOL è rapidamente precipitato sotto i 10 dollari, non solo a causa dell’inverno cripto che il mercato ha attraversato nel 2022, ma anche e soprattutto a causa della crisi di fiducia che ha colpito FTX, uno dei principali attori del settore che sosteneva l’ecosistema Solana.
Inoltre, la blockchain sta ricevendo il sostegno e l’impegno di grandi entità. Visa, ad esempio, ha annunciato lo scorso 5 settembre di aver integrato la blockchain Solana nella sua infrastruttura di regolamento in stablecoin USDC, oltre ad aver preso parte al progetto Solana Incubator, finalizzato a sostenere le startup Web3 nell’adozione della blockchain.
Bitcoin, dal canto suo, ha registrato la chiusura mensile più alta da maggio 2022, arrivando a 33.334 dollari, segnando così una crescita del 30%.
E i Flop
La classifica relativa ai replicanti che hanno perso di più a ottobre, invece, vede al primo posto – per il secondo mese di fila – l’Electric Vehicle Charging Infrastructure UCITS ETF (ELEC),scivolato il mese scorso del 31% e del 71% nell’ultimo anno. Seguono il First Trust Nasdaq® Clean Edge® Green Energy UCITS ETF (QCLN NA) e il SG ETN Smart Mobility (ECARS), scesi rispettivamente del 21% e del 19%.
L’intera classifica vede sostanzialmente solo strategie tematiche legate a vario titolo alla transizione energetica. La ragione principale riguarda il fatto che il settore delle energie rinnovabili è particolarmente vulnerabile all’aumento dei tassi di interesse, poiché molte aziende stipulano contratti a lungo termine, fissando il prezzo al quale venderanno l’energia prima di sviluppare i loro progetti. Con l’impennata dell’inflazione globale, le società di energia verde sono state colpite da un enorme aumento dei costi, mentre i tassi elevati hanno reso i livelli di indebitamento più costosi da gestire.
La politica monetaria restrittiva, infatti, mirata a contrastare l’inflazione, ha reso la raccolta di finanziamenti molto costosa, portando a un aumento fino al 33% del costo di produzione dell’elettricità da nuovi impianti alimentati da fonti rinnovabili, come l’energia solare ed eolica.
L’analisi è stata realizzata con la piattaforma per professionisti finanziari Morningstar Direct. Clicca qui per saperne di più sulle sue funzionalità.
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