Nexi (NEXI), il gigante italiano dei pagamenti digitali, arriva all'appuntamento con la trimestrale con gli investitori più concentrati sulle indiscrezioni sull'interesse di diversi fondi di investimento interessati a diventare azionisti rilevanti nella società che sui conti relativi al terzo trimestre del 2023. D'altronde, sui numeri le aspettative del mercato non sono certo esaltanti come hanno dimostrato alcune sedute all’insegna di forti vendite registrate sul titolo nella seconda parte di ottobre sulla scia dei risultati fortemente deludenti di un big del settore a livello europeo come Worldline (WLN), che hanno confermato i timori degli investitori legati agli impatti negativi sul settore del rallentamento macroeconomico. Un calo delle quotazioni, arrivato anche ad evidenziare un ribasso di oltre il 10% all'interno di una sola seduta, poi compensato dagli acquisti di natura speculativa sulla scia di voci di interesse sul titolo da parte di diversi importanti fondi.
La delusione Worldline
Ad alimentare le cautela sui conti in arrivo di Nexi sono stati i numeri sul terzo trimestre 2023 rilasciati da Worldline, risultati inferiori rispetto alle attese e accompagnati da una revisione al ribasso della guidance per l’intero anno. Il titolo francese è arrivato a perdere fino al 40% alla borsa di Parigi dopo che la società di pagamenti digitali transalpina ha abbassato l'outlook per il 2023, cancellando anche gli obiettivi al 2024, che dovranno essere aggiornati.
Le svalutazioni del valore di carico di Nexi
In questo contesto non ha stupito la notizia circolata sul fatto che diversi azionisti rilevanti di Nexi abbiano svalutato la partecipazione nella società. A iniziare da Hellman & Friedman, primo socio di Nexi con una quota del 19,9%, che ha svalutato la partecipazione a 1,92 miliardi, tagliando il valore in bilancio da 13,99 euro per azione a 7,366 euro, che è il prezzo di chiusura dello scorso 31 dicembre. Un'operazione di rettifica del valore di carico ha interessato anche il 9,237% detenuto dai fondi Bain Capital, Advent e Clessidra tramite il veicolo britannico Mercury, con taglio di circa 850 milioni che ha portato il valore della partecipazione sotto quota 900 milioni. Svalutazioni hanno interessato anche il 4% di Nexi detenuto da AB, il 6% di Eagle ma anche il valore della quota di Poste Italiane che ha abbassato la valutazione del 3,6% del capitale sociale a 343 milioni dopo una rettifica di 65 mln. Più stabile l'approccio di Cassa Depositi e Prestiti che ha rettificato la partecipazione per soli 190 mln e che ora mantiene la sua partecipazione, pari al 13,5%, a 2,25 miliardi, cioè a un prezzo di 12,6 euro per azione.
La fiducia della società
Da parte sua Nexi è apparsa consolidarsi sui numeri del suo outlook sul 2023, nonostante il crollo di Worldline a Parigi. Come riportato da Reuters, questa posizione di Nexi sulle aspettative sui propri conti emerge "da una mail inviata dal broker Mediobanca Securties ai propri clienti dopo un call con la società italiana dei pagamenti alla luce del warning lanciato dalla rivale francese che cita il deterioramento della congiuntura economica in alcuni mercati chiave, tra cui la Germania. A questo proposito Mediobanca Securities fa notare che l'esposizione di Nexi alla Germania è più bassa rispetto a Worldline, a circa 6-7% dei ricavi del gruppo", si legge nella news di Reuters.
Le attese degli analisti
A commentare in scia ai dati di Wolrdline le attese sulla trimestrale di Nexi, attesa tra l'8 e il 9 novembre, si sono sbilanciati gli analisti di Websim: "Ci aspettiamo che Nexi possa fornire indicazioni meno negative alla presentazione dei risultati del terzo trimestre 2023, anche se la visibilità riguardo l’andamento del business si è decisamente ridotta". Ma gli stessi analisti non hanno potuto non commentare le svalutazioni fatte dagli attuali soci di rilevanza e i paralleli movimenti veri o presunti dei fondi di investimento interessati a quote rilevanti di Nexi: "Riguardo le informazioni riportante dalla stampa sulle svalutazioni in bilancio effettuate dai Private Equity, queste, aumenterebbero le possibilità di uscita da parte di questi soggetti nel caso di offerte superiori al loro prezzo di carico".
Al via il risiko degli azionisti
Ed è proprio sui movimenti attesi o presunti tra gli azionisti rilevanti che si concentra ora l'attenzione degli analisti. Equita si aspetta che i numeri trimestrali possano comunque confermare la traiettoria di crescita del business nonostante un rallentamento dettato principalmente dall’evoluzione delle condizioni macroeconomiche nelle principali aree geografiche in cui Nexi opera. "Riteniamo - scrivono gli analisti - che un accordo con Cassa Depositi e Prestiti sia fondamentale per chiunque sia intenzionato a muoversi sul dossier Nexi, soprattutto in relazione al Golden Power a cui è soggetto il gruppo nell'ambito della gestione dei pagamenti digitali in Italia". Ma c'è di più. "Nelle prossime settimane, almeno fino al momento in cui arriveranno indicazioni più chiare dai fondi CVC e Blackstone sul dossier, ci aspettiamo il titolo Nexi ancora sotto pressione con preoccupazioni crescenti riguardo alle pressioni competitive e al rallentamento macroeconomico che potrebbero impattare i trend di crescita previsti dal management".
Gli stessi analisti hanno confermato il rating buy e il prezzo obiettivo di 10 euro sul titolo dopo indicazioni di stampa relative all'interesse del fondo americano Silver Lake per l'azienda. Silver Lake, private equity californiano specializzato in investimenti tecnologici, starebbe infatti studiando il dossier Nexi per una potenziale acquisizione. Secondo indiscrezioni di stampa sarebbero già in corso i primi contatti con l’attuale socio di maggioranza Hellman & Friedman, che attualmente detiene il 19,9% di Nexi. Questo recente newsflow segue le precedenti notizie di un interesse per l'M&A da parte di CVC, Blackstone e Brookfield.
Aggiornamento dei patti parasociali
Tra le ultime novità legate agli azionisti si registra il fatto che Nexi ha reso noto che l'azionista AB Europe, nel contesto di una riorganizzazione infragruppo, ha trasferito il 50% della sua partecipazione in Nexi a Neptune. Il totale della partecipazione nel capitale di Nexi di AB Europe era pari al 4%. Con questo trasferimento, il 2% del capitale di Nexi rimane in capo ad AB Europe e il restante 2% in capo a Neptune. In ragione di tale trasferimento, Neptune ha aderito ai patti parasociali attualmente esistenti con gli altri maggiori azionisti.
Gli esperti di Websim hanno commentato la notizia sottolineando che il trasferimento della quota è avvenuto nell'ottica di una riorganizzazione infragruppo dell'azionista AB Europe. “Non ci aspettiamo quindi impatti sul titolo. Rimaniamo in attesa di capire se il trasferimento del 50% della quota detenuta in Nexi da parte di AB Europe a Neptune sia funzionale a facilitare una cessione della quota o parte di essa nel medio termine. Ricordiamo che tutti i vincoli di lock up sulle partecipazioni dei fondi PE in Nexi sono scaduti e quindi cedibili nel rispetto delle pattuizioni tra i soci”. Più in generale, gli esperti sottolineano di ritenere che “l’effettiva realizzazione di un deal su Nexi sia innanzitutto soggetta all’approvazione di Cassa Depositi e Prestiti in relazione al rispetto dei criteri di Golden Power considerando il carattere strategico delle attività di Nexi in Italia nei pagamenti digitali. Il forte interessamento da parte dei fondi conferma anche la view riguardo il fatto che attualmente il titolo Nexi non incorpori il reale potenziale valore della società”.
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