Il BTP Valore ha riscosso un notevole successo tra i risparmiatori italiani, facendo tornare alla ribalta i titoli di Stato. Ma questi strumenti non sono privi di rischi. Abbiamo chiesto a Giovanni Cuniberti, amministratore delegato di Cuniberti & Partners Sim e autore del libro “Intelligenza patrimoniale” cosa significa investire in obbligazioni del governo italiano e quali sono gli impatti delle attuali politiche monetarie e del contesto economico.
Sara Silano: Innanzitutto, Giovanni, spieghiamo come funzionano i titoli di Stato e le differenze tra i diversi tipi.
Giovanni Cuniberti: Esistono principalmente quattro tipologie: i BOT, che sono degli zero coupon con scadenza massima di un anno. Quindi li compro a una cifra - tipo 97 - e mi viene rimborsato 100 senza cedole. I BTP che sono obbligazioni invece a tasso fisso con scadenze brevi e lunghe. I CCT che sono obbligazioni a tasso variabile, quindi indicizzate mediamente all'Euribor, seguono quello che è l'andamento dei tassi della Bce, e i CTZ che invece sono come i BOT: obbligazioni zero coupon, anche qui simili al tasso fisso ma senza cedola.
Silano: Se guardiamo le quotazioni di alcune emissioni come il BTP Italia collocato a giugno 2022, vediamo che il valore è sceso molto nel corso del 2023. Perché? E quale impatto ha la variazione dei prezzi se l’investitore tiene il titolo fino alla scadenza?
Cuniberti: Quando parliamo di obbligazioni principalmente a tasso fisso, ma anche obbligazioni legate all'inflazione, ovviamente il prezzo è legato alle politiche monetarie, in questo caso alle politiche monetarie della Bce, che per ridurre l'impatto dell'inflazione ha nell'ultimo anno aumentato in maniera considerevole i tassi di interesse.
Quindi l'obbligazione, in questo a tasso fisso, va ad adeguarsi al rendimento della Banca centrale. Per far questo scende di prezzo e di conseguenza si possono vedere - per chi ha comprato queste obbligazioni tempo fa - delle perdite in conto capitale. Ovviamente per chi non ha bisogno di monetizzare queste obbligazioni e le porta a scadenza il rimborso a 100 è garantito, salvo il fallimento dell'emittente, che in questo caso è lo Stato italiano, quindi particolarmente garantista da questo punto di vista. Quindi non si rischia nulla. Ovviamente bisogna - nel momento in cui si fa un investimento - tenere conto di quelle che sono le politiche monetarie e dell'inflazione per poter trovare un timing corretto e non trovarsi poi con delle perdite ingenti in conto capitale.
Silano: Quali conseguenze possono avere l’allargamento degli spread e l’aumento del debito pubblico sui BTp, in particolare le ultime emissioni del BTp Valore?
Cuniberti: L'aumento dello spread ha un impatto principale sullo Stato perché nel momento in cui i BTP hanno un rendimento alto e molto lontano da quello che è il Bund tedesco, le nuove emissioni - che lo Stato dovrà emettere per poter finanziare la propria attività corrente - saranno a un tasso decisamente più alto, andando a peggiorare quello che è il bilancio complessivo dello Stato che dovrà fornire una maggiore quantità di interessi, cioè dovrà pagare cedole più alte. Questo tipo di situazione va a impattare un po’ su tutta l'economia dello Stato e di conseguenza su tutta l'economia reale, perché ovviamente lo Stato si trova ad avere un minor margine per poter sovvenzionare e aiutare l'attività corrente.
Dal punto di vista, invece strategico e di portafoglio, ovviamente chi ha in mano titoli di Stato e si trova di fronte a un allargamento degli spread, vedrà delle turbolenze dal punto di vista di conto capitale. Ma dall'altro, potrebbe anche essere un'occasione, perché comprare obbligazioni italiane nel momento in cui il prezzo e il rendimento sono particolarmente interessanti diventa oggettivamente un modo per garantirsi un flusso cedolare costante continuativo - un interesse costante e continuativo - nei prossimi n anni, a seconda della scadenza dell'obbligazione che metto in portafoglio.
Silano: Giovanni, grazie per la tua disponibilità oggi. Per Morningstar sono Sara Silano, grazie per averci seguito.
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