L'inflazione annua italiana è stata rivista ulteriormente al ribasso per ottobre dall'Istat, come reso noto dall'ufficio statistico nazionale mercoledì.
L'inflazione dell'Italia è rallentata all'1,7% a ottobre dal 5,3% di settembre mentre la stima preliminare dell'Istat era dell'1,8%.
La consistente decelerazione del tasso di inflazione si deve prevalentemente al forte rallentamento su base tendenziale dei prezzi degli energetici, sia non regolamentati - giù del 18% dopo l'aumento del 7,6% di settembre - sia regolamentati, in calo del 32% dopo la flessione del 30% del mese prima, e, in misura minore, di quelli degli alimentari non lavorati dal più 7,7% di settembre al più 4,9% di ottobre e lavorati dall'8,9% al 7,3%. Tali effetti risultano solo in parte compensati dall'accelerazione dei prezzi dei servizi relativi all'abitazione dal 3,7% al 4,0% e dei servizi relativi ai trasporti dal 3,8% al 4,0%.
Su base mensile, i prezzi al consumo calano dello 0,2% dopo essere aumentati dello 0,2% a settembre.
L'inflazione core - che esclude energetici e alimentari freschi - è rallentata al 4,2% su base annua a ottobre dal 4,6% di settembre.
L'inflazione armonizzata - calcolata secondo parametri europei - è rallentata all'1,8% su base annua dal 5,6% di settembre, rivista al ribasso dall'iniziale stima dell'1,9%. Su base mensile, ha frenato allo 0,1% dall'1,7%.
A seguito dei dati di ottobre, l'Istat ora prevede un'inflazione del 5,7% per l'intero anno e un dato core del 5,1%.
Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter
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