L’idrogeno è destinato a crescere a un ritmo esponenziale nei prossimi anni, ma è questo il momento giusto per prendere posizione su questo settore? Secondo le proiezioni dell’Hydrogen Council, l’idrogeno rappresenterà il 18% della domanda globale di energia entro il 2050, il che implica un aumento di quasi 8 volte delle dimensioni del mercato globale dell’idrogeno. Un po’ meno ottimista è l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), che stima che l’idrogeno coprirà il 10% della domanda energetica globale entro il 2050 (che si tradurrebbe in una crescita del mercato di oltre 3 volte rispetto ai livelli attuali).
Ma come si spiega questo crescente interesse per l’idrogeno? Le considerazioni ambientali sono certamente uno dei motivi principali. L’obiettivo dell’Accordo di Parigi è ridurre significativamente le emissioni globali di gas serra per contribuire a limitare il riscaldamento globale a meno di 2°C rispetto ai livelli preindustriali e l’idrogeno ha il potenziale per contribuire a ridurre le emissioni globali di CO2, in particolare quelle derivanti dall’industria dei trasporti.
Morningstar predica cautela
Anche gli analisti di Morningstar si aspettano una forte crescita degli investimenti nell’idrogeno pulito, ma sono meno ottimisti rispetto al consensus in quanto ritengono che ci siano alcuni vincoli che devono essere rimossi per facilitare la transizione verso un’economia dell’idrogeno: gli alti costi di produzione e distribuzione dell’idrogeno pulito, un significativo sviluppo delle infrastrutture e una politica di sostegno affinché l’idrogeno pulito diventi competitivo in termini di costi. Se è vero, poi, che l’idrogeno offre un percorso per aiutare a decarbonizzare l’economia, bisogna distinguere tra diversi tipi di idrogeno, poiché la decarbonizzazione richiederà uno spostamento dall’idrogeno grigio all’idrogeno blu e verde.
“L’idrogeno pulito è diventato un elemento chiave delle strategie di decarbonizzazione di molti Paesi. La tabella di marcia dell’Unione europea sull’idrogeno stima che gli investimenti cumulativi in questo settore possano raggiungere i 180-470 miliardi di euro entro il 2050, la Cina prevede che l’idrogeno rappresenterà il 10% della sua quota energetica entro il 2050 e gli Stati Uniti hanno recentemente pubblicato la prima strategia nazionale per l’idrogeno pulito in base alla quale si prevede la produzione di 10 milioni di tonnellate (MMT) di idrogeno pulito all'anno entro il 2030, 20 MMT all’anno entro il 2040 e 50 MMT ogni anno entro il 2050”, afferma Krzysztof Smalec, analista azionario di Morningstar. “Ad ogni modo, il primo ostacolo da superare per rendere l’idrogeno competitivo è quello di ridurre significativamente i costi di produzione. L’idrogeno verde, prodotto utilizzando fonti energetiche rinnovabili come l’energia solare o eolica, è attualmente 2-3 volte più costoso dell’idrogeno grigio, ottenuto da combustibili fossili. L’idrogeno blu, invece, ha un divario più limitato in termini di costi di produzione e offre una riduzione delle emissioni dal 60% al 95%, a seconda della tecnologia di cattura del carbonio”.
Perché concentrarsi sui produttori di gas industriale
Sulla base di queste considerazioni, il modo migliore per trarre vantaggio da questo trend di lungo termine, secondo gli analisti di Morningstar, è prendere posizione sulle società di gas industriale poiché esse sono attive nella produzione e distribuzione di idrogeno convenzionale. I titoli del settore del gas coperti dall’analisi di Morningstar hanno registrato performance di Borsa differenti da inizio anno e ora gli investitori devono essere più cauti nella selezione dei titoli. La società francese Air Liquide è salita del 32% (in euro al 22/11/2023) ed è ora scambiata a un rapporto Prezzo/Fair value (P/FV) di 1,15. Linde ha guadagnato il 29,3% (in USD) e ora il suo prezzo è quasi in linea con la nostra valutazione, mentre Air Products and Chemicals, che nel periodo considerato ha perso circa il 10% (in USD), è scontata di oltre il 10% rispetto al fair value di 314 dollari.
Di seguito l’opinione degli analisti sui tre titoli.
Air Products and Chemicals
“Con oltre il 20% delle vendite derivanti dall’idrogeno, Air Products and Chemicals è il più grande fornitore di idrogeno al mondo e l’azienda con la maggiore esposizione all’idrogeno tra le aziende coperte dalla nostra analisi. Ci aspettiamo che l'esposizione all'idrogeno di Air Products aumenti in modo significativo. La società ha finanziato diversi progetti multimiliardari sull'idrogeno blu e verde che dovrebbero entrare in funzione nei prossimi anni e ha annunciato che entro il 2035 l'idrogeno potrebbe rappresentare fino al 70 %-80% delle sue entrate. Sulla base delle nostre aspettative, i nuovi investimenti alimenteranno una forte crescita del fatturato, aiutando l’azienda a più che raddoppiare l’utile per azione nei prossimi cinque anni. Ci aspettiamo che l’attenzione del mercato si sposterà sempre di più dall’annuncio di nuovi progetti alla loro esecuzione e l’incertezza sul loro completamento potrebbe pesare sulle valutazioni del titolo”, afferma Krzysztof Smalec.
Air Liquide
“Air Liquide ha generato circa 30 miliardi di euro di ricavi nel 2022, servendo un’ampia gamma di settori, tra cui quello chimico, energetico, sanitario, dell’elettronica e del food and beverage.
Air Liquide è il secondo distributore di gas industriale al mondo. Sebbene i gas industriali siano essenzialmente delle commodity, rappresentano un input cruciale in molti settori. Poiché il gas rappresenta in genere solo una parte marginale dei costi totali, i clienti sono spesso disposti a pagare un extra-prezzo e a stipulare contratti a lungo termine con distributori affidabili per garantirsi una fornitura ininterrotta. Per questo motivo, le aziende attive in questa industria hanno storicamente ottenuto rendimenti superiori al costo del capitale e riteniamo che questa elevata redditività sia destinata a persistere nel tempo. Oltre il 40% delle opportunità di investimento di Air Liquide sono legate alla transizione energetica, compreso l’idrogeno a basse emissioni di carbonio, nonché la cattura e lo stoccaggio del carbonio. Ci aspettiamo che le opportunità nel settore dell’idrogeno costituiscano un significativo driver di crescita nei prossimi anni. Air Liquide ha recentemente svelato i suoi piani di investire circa 8 miliardi di euro in idrogeno a basse emissioni di carbonio nei prossimi 15 anni. Il management prevede che questi investimenti triplicheranno le entrate dell’azienda legate all’idrogeno entro il 2035”, afferma Krzysztof Smalec.
Linde
“Linde è il più grande fornitore di gas industriale al mondo ed è presente in oltre 100 Paesi. I prodotti principali dell'azienda sono i gas atmosferici (tra cui ossigeno, azoto e argon) e i gas di processo (tra cui idrogeno, anidride carbonica ed elio), nonché apparecchiature utilizzate nella produzione di gas industriale.
La domanda di gas industriali è fortemente correlata alla produzione industriale. Ma anche se la crescita dei ricavi dipende in gran parte dall’andamento dell’economia globale, nel terzo trimestre Linde ha registrato una crescita dei ricavi del 3% su base annua e un aumento di 400 punti base del margine operativo. La società ha aumentato la guidance per l'intero anno relativamente all'utile per azione dalla forchetta 13,80-14,00 dollari a quella 14,00-14,10 dollari e per questo motivo abbiamo deciso di aumentare la nostra stima del fair value da 379 a 393 dollari.
Linde ha annunciato un investimento multimilionario per sviluppare infrastrutture per l’idrogeno in Corea del Sud e dispone di un portafoglio completo di soluzioni di idrogeno blu che riteniamo aiuterà l’azienda a conquistare quote di mercato nel settore”, afferma Krzysztof Smalec.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.