"La mia decisione su NVIDIA ha fallito, ma non cerco scuse"

Peter Bates, portfolio manager di T. Rowe Price, spiega il suo approccio all’investimento che dà priorità alla selezione dei titoli rispetto alle scommesse macro.

Kate Lin 06/12/2023 | 11:51
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I titoli growth continueranno a sovraperformare? Si chiedono molti investitori, soprattutto dopo i tanti titoli di giornale che hanno dato evidenza al rendimento straordinario dei cosiddetti “Magnifici sette”. Oppure i titoli value sono pronti a invertire la tendenza e a sovraperformare il prossimo anno?

Per alcuni, la scelta non è tra value o growth e, di fatto, investono in entrambi i segmenti senza prendere una posizione definitiva in questo dibattito. Peter Bates, equity portfolio manager di T. Rowe Price, è tra questi.

"Il mio compito è battere il mercato e non ho intenzione di farlo scommettendo sulle azioni growth piuttosto che su quelle value. Mantengo un equilibrio e lascio che la selezione dei titoli determini lo stile del mio portafoglio", afferma Bates.

Invece di provare a capire se una risalita dei titoli orientati al valore possa finalmente concretizzarsi, l’approccio di Bates è quello di trovare e possedere le migliori aziende, e poi attenersi alla sua disciplina di bilanciamento tra rischio e rendimento. Il portafoglio del T. Rowe Price Global Select Equity Fund è concentrato in 35 holding e non ha uno stile di investimento ben definito. Alla classe di azioni del fondo che presenta i costi più bassi, Morningstar assegna un Morningstar Medalist Rating pari a Silver.

 

 

Bates ha dichiarato a Morningstar: "Se sei un gestore growth e nel 2022 il segmento value sovraperforma quello growth, è facile che tu te la prenda con il mercato nascondendoti dietro l’alibi che è un periodo terribile per le azioni orientate alla crescita. Per me questa è una scusa."

Due errori da evitare per gli stock picker

Bates ha evidenziato due errori comuni che ha visto commettere nei suoi 20 anni di carriera:

- Ignorare i rischi ciclici
- Essere eccessivamente concentrati.

"Quando si verifica un brutto evento ciclico, non puoi alzare le mani e dire 'chi avrebbe potuto prevedere che sarebbe successo'. Questa è stata una reazione molto comune durante la crisi finanziaria globale. Penso che, come investitori, abbiamo la responsabilità di pensare al rapporto rischio-rendimento”, aggiunge Bates.

Il lavoro del gestore di T. Rowe Price non è diverso da quello degli altri stock picker, ovvero: identificare il futuro in un processo ripetibile. Per questo motivo, Bates ritiene che la gestione del rischio svolga un ruolo importante nel suo fondo.

"Penso che avere un portafoglio eccessivamente concentrato sia sconsiderato", dice Bates. "Alcune delle strategie concorrenti hanno due o tre posizioni che rappresentano il 30% circa del patrimonio del fondo e altre 25 che rappresentano la parte restante. Questo significa che se sbagliassero su una di quelle due o tre posizioni andrebbero a compromettere tutto ciò che magari di buono hanno costruito sulla parte restante".

I titoli inseriti nel portafoglio del fondo T. Rowe Price Global Select Equity Fund hanno pesi compresi tra il 2 e il 4%. Secondo Morningstar, il comparto ha un active share score di 90 (la percentuale di titoli in portafoglio che differisce dalle holding del paniere dell'indice di riferimento) a fine di ottobre 2023.

"Niente scuse non significa niente errori"

Non avere scuse per non battere il mercato non equivale a essere esenti da errori. Bates ammette candidamente alcuni errori commessi di recente.

"Commetto ancora degli errori e sto cercando di imparare. Sono certo che commetterò errori in futuro e sono certo che avrò periodi in cui sottoperformerò il mercato. Ma sarà perché ho commesso degli errori nella scelta di titoli azionari, non perché sto facendo scommesse sconsiderate". Con un portafoglio che conta 35 azioni, devo avere ragione su 20-25 delle mie scelte. Ma devo anche assicurarmi, se sto seguendo il mio processo, che gli errori che commetto non mi costino molto. Questo significa ragionare in ottica di rischio-rendimento. Io acquisto un’azione solo se sono adeguatamente remunerato del rischio che mi assumo, in caso contrario non prendo posizione su quel titolo. Ogni stock che compone il mio portafoglio viene confrontata con cinque o più azioni simili per decidere quale offra il miglior rapporto rischio-rendimento".

La scommessa andata male contro Nvidia

A gennaio scorso, Bates si è trovato davanti alla decisione di prendere posizione sull’industria dei semiconduttori. "Il settore presentava delle minacce. All'epoca possedevo AMD che, in base alle nostre stime, era scambiata a prezzi più convenienti rispetto a Nvidia. In questo modo, credevo di essermi garantito una copertura migliore dal rischio di un possibile ribasso dei titoli dell’industria dei semiconduttori e, in definitiva, un migliore rapporto rischio-rendimento. Con il passare dell'anno, posso dire di aver enormemente sottovalutato il rialzo di Nvidia.”, aggiunge Bates.

Durante l'estate, il gestore si è reso conto che AMD era più indietro sulle GPU di quanto pensasse e che il divario con Nvidia era più ampio di quanto inizialmente aveva previsto.

"La mia tesi su AMD è che l’azienda fosse davvero brava nelle CPU (processori) e che stesse lavorando duramente per sviluppare anche le GPU (processori grafici). Ovviamente, Nvidia è l’azienda leader nelle GPU, ma il mercato vuole che ci sia più di un player. Pensavo, quindi, che il secondo maggiore operatore nel mercato delle GPU sarebbe stato AMD. Anche se avesse guadagnato una quota di mercato del 10-15%, sarebbe stato un guadagno significativo per AMD. Ma le cose non sono andate come previsto".

Anche se il rendimento da inizio anno di Nvidia è stato superiore a quello di AMD, Bates ha ritenuto che fosse giusto sostituire in portafoglio AMD con Nvidia poiché AMD offriva meno opportunità e più rischi.

"Spesso voglio possedere la migliore azienda anche se è un po' più costosa. L’errore di non aver applicato questa regola anche nel caso di Nvidia mi è costato 150 punti base”, dice Bates.

A settembre scorso, il gestore ha deciso di liquidare le posizioni in AMD (AMD) e in ASML Holding (AMS) per acquistare Nvidia (NVDA).

Un'altra posizione liquidata: Yum China

Mentre i semiconduttori sono un esempio di titoli inseriti in portafoglio per esporsi a un trend strutturale, ci sono operazioni che il gestore ha effettuato per prendere posizione su alcuni trend di breve termine. Uno di questi è la riapertura della Cina dopo la pandemia, su cui Bates si è esposto investendo in Yum China (YUMC), società che gestisce la catena di ristoranti KFC e Pizza Hut in Cina.

Bates afferma: "Con la riapertura della Cina, la tesi di investimento era che le vendite per negozio dei ristoranti operati da Yum China sarebbero tornate ai livelli pre-pandemia e che i margini sarebbero stati più elevati a causa della riduzione dei costi. La nostra tesi ha funzionato e non appena abbiamo avuto conferma che le vendite erano tornate al livello pre-Covid abbiamo deciso di dismettere la nostra posizione. Abbiamo guadagnato solo il 10%. Non è stato un cattivo investimento, ma non possiamo dire neanche che sia stato un grande investimento. Ma era ora di andare avanti”.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Advanced Micro Devices Inc138,35 USD0,63Rating
ASML Holding NV642,10 EUR1,68Rating
NVIDIA Corp141,95 USD-3,22Rating
Yum China Holdings Inc47,07 USD-0,04Rating

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Kate Lin  è data journalist di Morningstar Asia.

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