Il Morningstar Rating ha lo scopo di individuare l’eccellenza. Le cinque stelle vengono assegnate solo al miglior 10% dei fondi all’interno di ogni categoria in termini di Morningstar Risk-Adjusted Return (rendimento aggiustato per il rischio). Le categorie includono sia i fondi attivi sia quelli passivi.
Nel corso del 2023 sono stati 43 gli Exchange traded fund domiciliati in Europa che hanno ottenuto le cinque stelle (alcuni dei quali erano in precedenza sotto i tre anni di vita, quindi senza rating, la maggior parte invece aveva un giudizio inferiore alla fine del 2022). Un dato in calo rispetto all’anno scorso, che almeno in parte rispecchia il recente aumento del tasso di successo dei gestori attivi rispetto alle strategie passive.
Secondo l’ultimo Active/Passive Barometer di Morningstar, infatti, oltre un terzo dei gestori azionari attivi ha sovraperformato quelli passivi tra luglio 2022 e giugno 2023. Nel reddito fisso, i fund manager hanno fatto ancora meglio, con una media del 62,7% che ha sovraperformato i concorrenti indicizzati nello stesso periodo.
Qui sotto la tabella con i primi 10 replicanti per patrimonio gestito tra quelli che hanno ottenuto le cinque stelle nel corso di quest’anno (i dati sono al 4 dicembre 2022).
Le categorie che hanno visto i maggiori cambiamenti sono state quelle azionarie (29 su 43) e in particolare quelle azionarie globali large-cap blend e dell’Eurozona large-cap (6 nuovi fondi a 5 stelle, rispettivamente). Seguono poi le strategie azionarie dedicate ai mercati emergenti, al settore tecnologico, ai titoli A-shares cinesi e al mercato statunitense large-cap blend, con due ETF per categoria che hanno ottenuto il massimo giudizio quantitativo da parte di Morningstar.
Lato obbligazionario, nel 2023 abbiamo visto 14 nuovi ETF a 5 stelle, di cui 4 esposti ai titoli di Stato Usa, 3 ai titoli di Stato in euro e 2 ai bond indicizzati all’inflazione in dollari. Seguono poi un ETF sui corporate bond in euro, un altro in dollari, oltre a un fondo che investe in obbligazioni emesse in yen giapponesi e un altro esposto ai mercati emergenti in valute locali.
Da notare poi anche come tra i 43 ETF, ce ne siano solo 3 di tipo Strategic beta, 2 azionari e uno a reddito fisso. Sono invece 15 i replicanti classificati come “sostenibili” dalla regolamentazione europea SFDR (14 sotto l’articolo 8 e uno sotto l’articolo 9).
Di seguito, invece, elenchiamo i tre ETF che hanno effettuato il maggior balzo nell’anno, passando dall’avere un Morningstar Rating di due stelle (in un caso) e di tre stelle (negli altri due casi) a fine 2022 ad aver ottenuto le 5 stelle a dicembre 2023. Si tratta di tre ETF azionari settoriali.
Simili “salti” sono spesso causati da differenze nell’allocazione rispetto ai concorrenti attivi. Ad esempio, il portafoglio dell'Xtrackers Artificial Intelligence & Big Data UCITS ETF è sovrappesato nei servizi di comunicazione e nei servizi finanziari rispetto alla media della categoria, rispettivamente del 4,4 e del 2,9%. I settori con una bassa esposizione rispetto ai pari categoria sono gli industriali e l'healthcare, sottopesati rispetto alla media rispettivamente di 3,7 e 2,7 punti percentuali.
Allo stesso tempo, il portafoglio del Lyxor STOXX Europe 600 Automobiles & Parts UCITS ETF è sovrappesato nel settore dei consumi ciclici di 56,5 punti percentuali in termini di patrimonio rispetto alla media della propria categoria.
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