Valerio Baselli: Buongiorno e benvenuti. Dallo scoppio della guerra in Ucraina nel febbraio 2022 il mondo delle materie prime si è ritrovato sotto i riflettori, a causa innanzitutto della crisi energetica che l’Europa ha dovuto affrontare e che in parte sta ancora affrontando e dei forti squilibri tra domanda e offerta che si sono venuti a creare.
Ora, a quasi due anni dall’invasione russa, che cosa ci dobbiamo aspettare sul mercato delle commodity nel 2024? Lo chiediamo, come di consueto, a Maurizio Mazziero, fondatore della Mazziero Research, analista finanziario ed esperto di materie prime. Maurizio, ben ritrovato.
Maurizio Mazziero: Buongiorno Valerio e grazie per l'invito. Dunque, che dire? È uno scenario abbastanza insolito, in un certo senso si ripetono le medesime problematiche di un anno fa, che erano quelle di un'incertezza sugli Stati Uniti, se ci sarebbe stata una recessione, un atterraggio duro o un atterraggio morbido. Questo non è cambiato, perché in effetti quello che ci dicono gli andamenti della curva dei Treasury, beh, ci dicono che la recessione negli Stati Uniti ci sarà. E però, i dati che vengono dagli Stati Uniti, abbiamo visto il Pil recentemente, sono invece di un'economia che è ben sostenuta.
Dall'altro lato pensavamo invece una ripresa della Cina, con l’abbandono della politica zero-Covid, però questa ripresa di fatto, vuoi anche le problematiche del settore immobiliare, non c’è stata. Sarà forse il 2024 l'anno fondamentale per questo? Potrebbe essere. Quindi ci saranno degli aspetti contrapposti nell'ambito dell'energia, nell'ambito dei metalli (mi viene in mente il rame) e poi ci saranno sempre delle dinamiche di fondo che sono quelle relative agli agricoli.
Quindi ancora la situazione non è molto chiara, ma è certo che tutto il cambiamento del mondo, la transizione energetica che c'è e che ci sarà molto più lentamente di quello che pensavamo, investe soprattutto il settore delle materie prime.
Baselli: Molto interessante. Ecco, una volta delineato lo scenario generale, come già abbiamo fatto da diversi anni a questa parte, ora con te vorremmo individuare le tre commodity su cui investire l’anno prossimo, nel 2024, e ovviamente capire il perché. Partiamo subito con la prima.
Mazziero: Guarda, la prima io mi sentirei di dare un po’ di fiducia alla Cina come traino e a questo punto io direi il rame. Il rame, perché è un metallo industriale che viene impiegato dappertutto, dalle costruzioni, quindi anche alle infrastrutture, a quello che è l'aspetto più legato all'energia elettrica. Quindi io direi il rame potrebbe essere quella commodity, con fasi alterne, che però dovrebbe riprendersi dai livelli attuali.
Baselli: Perfetto, qual è invece la seconda?
Mazziero: Ecco, la seconda è più controversa. Qui non ho delle opinioni forti, però io mi sentirei di dire il petrolio, per il fatto che in questo momento stiamo assistendo a una lotta con interessi contrapposti che deriva da un lato dai Paesi produttori di petrolio che cercano di ridurre la loro produzione per sostenere il prezzo. Però non c'è accordo all'interno di quel cartello Opec e Opec+ a cui si è aggiunto ultimamente anche il Brasile.
Non c'è accordo e quindi ci potrebbero essere degli sfilacciamenti, può darsi che non riescano queste azioni per ridurre la produzione per sostenere il prezzo. Dall'altro lato troviamo i Paesi non Opec, Stati Uniti in primis, che vogliono continuare ad aumentare la loro produzione per mantenere un prezzo dell'energia piuttosto basso, visto anche tutto ciò che è legato all'inflazione, a tassi elevati, che quindi vanno a penalizzare l'industria.
Però, io penso che effettivamente già oggi i tagli che sono stati programmati, potrebbero rendere insufficiente il petrolio nel secondo-terzo trimestre del 2024.
Baselli: Rame, petrolio, e infine la terza commodity da avere in portafoglio nel 2024 qual è?
Mazziero: Guarda, io direi che l'anno scorso abbiamo citato il cacao e poi anche il caffè. E effettivamente hanno rispettato le previsioni. Sono ancora a livelli alti, però non possono andare avanti così. Quindi io mi sposteremo su un altro tipo di agricolo e qui se la giocano grano, soprattutto il grano, e potrebbe essere anche il mais.
Attenzione, anche l'anno scorso lo abbiamo detto: c'è l'oro che ultimamente ha segnato dei nuovi massimi assoluti. L'oro è sempre stato favorito dalle fasi in cui si comincia a prospettare una riduzione dei tassi di interesse, non avverrà a breve, ma comunque già si comincia a vedere che l'aumento dei tassi d'interesse è terminato e quindi anche l'oro potrebbe continuare a volare verso l'alto.
Baselli: Molto chiaro. Grazie mille come sempre a Maurizio Mazziero. Per Morningstar, Valerio Baselli, alla prossima.
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