A causa di lavori di manutenzione ordinaria la sezione Portfolio del sito non è al momento disponibile. Ci scusiamo per il disagio.

La seconda ondata dell’IA porterà nuovi vincitori

Nel suo outlook per il 2024, Morningstar Investment Management (MIM) vede un potenziale nella prossima ondata di adottatori di intelligenza artificiale.

Johanna Englundh 12/12/2023 | 09:17
Facebook Twitter LinkedIn

semiconductor

Pensate di esservi persi la corsa all'oro dell'intelligenza artificiale (IA)? Non temete: invece di concentrarsi sui grandi player del settore, Morningstar vede un’opportunità potenziale nel prossimo livello di adozione dell’IA. Si tratta di coloro che possono rafforzare i loro prodotti utilizzandola, senza il rischio di dover fare i conti con una valutazione troppo elevata.

Nel panorama tecnologico in continua evoluzione, l'ascesa dell'intelligenza artificiale è stata a dir poco rivoluzionaria. Negli ultimi anni l'IA è diventata sempre più sofisticata e ha creato sia disagi che opportunità e per gli investitori diventa sempre più difficile distinguere i vincitori dai perdenti.

“Sebbene avvertiamo gli investitori di non lasciare che l'hype domini le loro decisioni d'investimento, stiamo assistendo a un enorme cambiamento nella composizione dei mercati azionari, che è degno di nota per tutti i tipi di investitori”, scrivono gli esperti di Morningstar Investment Management (MIM) nel loro outlook per il 2024.

L'interesse è già stato notevole, come dimostrano i massicci afflussi verso i fondi tematici sull'IA e i Big Data a livello globale e l'impennata dei prezzi delle azioni dei grandi player dell'IA.

chart AI flows

Secondo MIM, tuttavia, sarebbe opportuno allontanarsi dai principali operatori tradizionali dell'IA (come NVIDIA) e guardare con più attenzione ai soggetti che adottano l'IA, che intendono rafforzare la propria offerta attraverso l'IA e che non presentano una valutazione troppo elevata.

“L'intelligenza artificiale è un tema molto interessante e ci aspettiamo un grande interesse da parte del mercato nel 2024. Un modo efficace per accedere al tema dell'intelligenza artificiale senza pagare enormi premi di valutazione è rappresentato dai cosiddetti ‘Second Derivative Plays”, si legge nel rapporto.

Ma in cosa consistono esattamente i “Second Derivative Plays”? Non sono i produttori di chip o quelli che offrono interfacce tecnologiche, ma piuttosto quelli che possono incorporare efficacemente l'IA nel loro flusso di lavoro e creare nuove opportunità di crescita dei ricavi. Un investitore potrebbe quindi cercare opportunità derivanti dagli effetti a catena dell'IA.

Esempi di Second Derivative Plays

La maggior parte delle aziende non ha le competenze o i mezzi finanziari per costruire e mantenere le proprie piattaforme di intelligenza artificiale. È qui che potrebbero entrare in gioco le società di consulenza informatica con capacità tecniche nei servizi di intelligenza artificiale.

Un altro esempio sono i data management provider che ospitano i dati aziendali su cui vengono eseguiti i modelli di intelligenza artificiale.

L'IA richiede velocità estremamente elevate per addestrare i suoi modelli di dati e ci aspettiamo che quelli con le velocità di rete più elevate possano quindi raccogliere i benefici della spesa derivante dagli investimenti nell'IA generativa.

I centri dati probabilmente verranno spinti dall'esplosione della crescita dell'IA. Man mano che l'IA viene costruita, addestrata e diffusa richiederà infatti una grande quantità di potenza di calcolo e di archiviazione dei dati.

Non inseguite i vincenti del momento, cercate invece vantaggi competitivi

Se siete tra i tanti investitori incuriositi dall'IA, cercate di guardare oltre l'ovvio e di esplorare le opportunità offerte dai Second Derivative Plays. Ma come sempre, fate attenzione ai rischi e ricordate che è un gioco pericoloso inseguire i vincitori in periodi in cui lo sviluppo del prodotto e l'entusiasmo degli investitori sono ai massimi.

“Le aziende con un Economic Moat potrebbero avere maggiori probabilità di trarre vantaggio e potrebbero essere meno suscettibili alle perturbazioni dell'IA rispetto a quelle senza Moat", spiegano gli esperti di MIM, aggiungendo che i Moat basati su una combinazione di switching costs da parte dei clienti, set di dati e marchi unici potrebbero essere particolarmente preziosi.

“Gli investitori dovrebbero stare attenti ai cambiamenti permanenti nelle strutture del settore e nelle preferenze dei clienti”.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Iscriviti alle Newsletter Morningstar

Clicca qui

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Johanna Englundh  è un editore per Morningstar in Svezia.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures