Piazza Affari, cosa aspettarsi nel 2024 (e cosa no)

Stretto tra le variabili macroeconomiche e geopolitiche a livello internazionale e l’andamento dei Btp e dello spread a livello interno, il mercato azionario italiano affronta il nuovo anno forte del rialzo dell’outlook di Moody’s, dei multipli a sconto, di dividendi generosi, di uno spread in restringimento e della potenzialità di una rotazione settoriale.

Fabrizio Guidoni 12/12/2023 | 10:22
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borsa italiana

Piazza Affari si avvicina all’appuntamento di Capodanno tutta (o quasi) vestita a festa. A 20 giorni dall’arrivo del nuovo anno esibisce un guadagno nel 2023 di oltre il 22%, con un +7% nel solo ultimo trimestre del 2023 e con l’indice delle blue chip italiane su valori che non vedeva dal lontanissimo 2008, giusto qualche mese prima del default di Lehman Brothers.

 

 

A livello settoriale, i gioielli di famiglia del 2023 sono rappresentati da banche (+45% l’indice di settore) e auto (+57%), con il diamante più brillante rappresentato da Ferrari (RACE) arrivata a capitalizzare quasi 70 miliardi di euro, la più grande del mercato azionario italiano. A questo punto la domanda è d’obbligo: la festa continuerà nel 2024?

I fattori da considerare

Se c’è forse una certezza per il listino italiano, è quella che prevedere cosa farà il prossimo anno Piazza Affari è uno sforzo dalla riuscita decisamente incerta. Il mercato azionario italiano per sua natura può infatti risentire dell’impatto di numerosi fattori.

Di sicuro, ci sono le variabili a livello internazionale di natura macroeconomica (Pil, inflazione, ecc.), di natura monetaria (le politiche sui tassi di interesse da parte di Bce e Fed) e di natura geopolitica/militare che possono condizionare l’andamento delle principali Borse delle economie avanzate del mondo.

Ma esistono anche numerosi fattori di natura “interna” che caratterizzano e condizionano l’economia e la finanza italiana. Sia a favore sia contro il listino azionario. La dinamica del rating del Belpaese e delle sue principali blue chip, l’andamento dei Btp e dello spread, l’effetto PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) sull’economia italiana, la conferma delle politiche dei dividendi delle big cap tricolori, lo sconto più o meno elevato del mercato azionario italiano, i trend divergenti delle quotazioni tra i vari settori che offrono occasioni di rotazione, tanto per citare i principali.

Rating in rafforzamento

Un punto fermo per una buona impostazione per il 2024 di Piazza Affari è il recente rafforzamento del delicato rating del Paese da parte di Moody's. L’agenzia americana ha confermato il rating sul merito di credito dell’Italia a Baa3 ma ha anche migliorato l’outlook a “neutrale” da “negativo”. Altra notizia positiva per il mercato azionario italiano è la quarta tranche del PNRR incassata in Italia a dicembre, che porta il totale a 102 miliardi di euro, oltre la metà di quanto previsto nel complesso.

Secondo gli analisti di Equita Sim, la conferma del rating e, soprattutto, il miglioramento dell'outlook da parte di Moody's rappresentano una notizia positiva per lo spread Btp-Bund, che, sebbene non scontasse un downgrade, può comunque aiutare il sentiment e avere risvolti positivi soprattutto per i titoli finanziari e le obbligazioni bancarie. Nel corso del mese di novembre lo spread è passato da 207 a 176 punti base, grazie al calo dell'inflazione e all'orientamento delle banche centrali verso politiche monetarie più accomodanti.

Tuttavia, non mancano diversi rischi per l'Italia. Tra quelli citati dagli esperti ci sono le prospettive di crescita per il 2024, che mostra una tendenza al ribasso a causa dei segnali di indebolimento nel ciclo macroeconomico, e l'aumento dell'offerta di titoli sul mercato. Per il 2024, le emissioni nette di titoli di Stato dovrebbero ammontare a 145 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 118 mld del 2023. 

Buy Italia: basterà essere un mercato a sconto?

Da un punto di vista dei multipli, Piazza Affari risulta essere un mercato interessante, grazie a un multiplo prezzo/utili decisamente poco caro, intorno a 9, in presenza di un rendimento dei dividendi di oltre il 4%. Di contro è atteso un forte rallentamento della crescita degli utili a causa della congiuntura economica internazionale e nazionale e dell’attenuazione della spinta agli utili bancari determinata dai tassi d'interesse. Come ha segnalato Reuters, i titoli italiani sono arrivati nelle scorse settimane a essere scontati del 50% rispetto a quelli globali. Si tratta del più ampio gap dal 1988. Il rally di quest’anno è stato ampiamente trainato dai bancari, che hanno beneficiato del rialzo dei tassi di interesse. 

Settori caldi

Con un probabile cambio di direzione dei tassi di interesse nel 2024, esiste una certa convergenza tra gli analisti sul fatto che potrebbe mettersi in moto una rotazione tra i settori più caldi di Piazza Affari. I protagonisti nel 2023 sono stati principalmente i bancari, che ora sembrano però aver prezzato gran parte delle notizie positive. Proprio l’agenzia Moody’s ha sottolineato che la forza del settore bancario italiano è migliorata significativamente. Un lento ma graduale consolidamento nel sistema ha portato a una migliore efficienza operativa e a complessivi miglioramenti della redditività.

Con tutte queste notizie positive già scontate dal mercato sui bancari, potrebbe così esserci nel corso del 2024 a Piazza Affari un ritorno di interesse per i titoli degli asset manager e delle mid/small cap,  zavorrati nel 2023 dal rally dei tassi d'interesse. Altro settore su cui diversi analisti sono positivi per il prossimo anno sono le utilities e alcune singole storie nel settore dei consumi e dell'industria che continueranno a registrare una buona dinamica degli utili e a proteggersi da un rallentamento generale. 

Titoli sotto i riflettori

Tra le varie storie calde presso gli analisti ce ne sono alcune che potrebbero mostrarsi vivaci già nella prima parte del prossimo anno. Su TIM (TIT) il mercato è in attesa delle prossime mosse di Vivendi dopo la decisione di procedere con la cessione di Netco.

Enel (ENEL) è attesa a un riscatto dopo i recenti passi falsi in Borsa in scia della notizia del declassamento firmato S&P sul rating di lungo termine abbassato da BBB+ a BBB con outlook stabile. Secondo gli esperti di Equita Sim si tratta di una "notizia negativa, tuttavia già indirizzata dal nuovo piano Enel che prevede la conferma del piano di cessioni con 11,5 mld attesi a contribuire nel 2023-24 (di cui la maggior parte nel 2024) ed un debito/ebitda previsto sotto 2,5 (2,3 a fine piano) rispetto al valore di 2,75 atteso a fine 2023. Confermiamo la view positiva sul titolo che a 10 volte il rapporto p/e e 6 volte il multiplo ev/ebitda 2024 e con uno yield tra il 7-8% (sulla nuova guidance di payout al 70%) ha un profilo interessante e una crescita visibile dei profitti operativi". Attese positive sul titolo riguardano anche gli esperti di Intermonte e di Mediobanca, entrambe con giudizio outperform.

Sotto i riflettori a gennaio sarà in particolare Generali (G). Il mercato è in attesa dell’appuntamento dalle grandi potenzialità di market mover per il titolo del Leone rappresentato dal Capital Markets Day in agenda il prossimo 30 gennaio.

 

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Info autore

Fabrizio Guidoni  collabora con Morningstar come data journalist. Ha una lunga esperienza sul mercato azionario italiano e sulla finanza sostenibile.

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