Il 2023 non è stato un anno favorevole agli investitori che amano i titoli ad alto dividendo. L’indice LibertyQ European Dividend, composto da titoli europei che negli ultimi cinque anni non hanno mai tagliato la cedola,ha sottoperformato il benchmark (rappresentato dall’indice Morningstar Europe Large Mid Cap, in euro all’11/12/2023) di circa 10 punti percentuali. A pesare sul risultato dell’indice income è stata sicuramente la crescita dei tassi di interesse, che ha reso più generosi i rendimenti delle obbligazioni.
Nel corso del 2023 il costo del denaro è salito dal 3% al 4,5% (tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale), ma ora i tempi sembrano maturi per un allentamento della politica monetaria restrittiva da parte della Banca centrale europea. La regione rischia di entrare in recessione tecnica nel quarto trimestre e allora la Bce potrebbe decidere di tagliare i tassi di interesse, anche perché l’inflazione sembra rallentare la sua corsa.
La riduzione del costo del denaro potrebbe dunque far tornare l’appetito per la cedola. Per questo conviene selezionare con cura i titoli da inserire in portafoglio applicando criteri che prendono in considerazione la qualità del business, la sostenibilità della cedola e le valutazioni di mercato.
La selezione dei titoli
Partendo dalle holding che compongono l’indice Morningstar Europe Large Mid Cap, abbiamo applicato il filtro dell’Economic moat, selezionando solo le società con Moat pari ad Ampio e Medio, dato che le aziende con un modello di business di qualità hanno dimostrato di essere in grado di resistere meglio alle turbolenze del mercato e agli shock esogeni. Tra questi titoli abbiamo inserito nella nostra lista solo quelli scambiati a sconto sul mercato, ovvero con un Morningstar rating di 4 o 5 stelle. Questa scelta va nella direzione di evitare il rischio di cadere nella trappola del dividendo, cioè di investire in una stock perché attratti da un dividendo generoso e apparentemente affidabile per poi ritrovarsi con delle azioni che smettono di pagare la cedola e deprezzate .
Relativamente alla sostenibilità del dividendo, abbiamo selezionato le aziende che negli ultimi cinque anni sono sempre state in grado di aumentare la cedola e che hanno un payout ratio inferiore al 75%, condizione adottata anche dagli analisti di Morningstar nella costruzione dell’indice Morningstar US Dividend Growth e che cerca di evitare la selezione di società che distribuiscono una liquidità in eccesso rispetto a quanto possono permettersi e quindi hanno un dividendo non sostenibile nel lungo periodo.
Di seguito riportiamo la lista dei 10 titoli più a sconto che hanno superato questo screening e un focus sui tre più convenienti, in base alle valutazioni degli analisti di Morningstar.
Titolo: Mercedes-Benz Group
Ticker: MBG
Morningstar Rating: 5 Stelle
Economic moat: Medio
Nonostante il mercato delle auto di lusso sia estremamente competitivo e il settore nel suo complesso soffra per la eccessiva capacità produttiva, entrambi fattori che esercitano una pressione al ribasso sui prezzi di vendita, Mercedes-Benz può contare su una ampia diversificazione delle vendite a livello geografico e sulla sua esposizione al mercato dell’auto di alta gamma che è meno sensibile alle fluttuazioni del ciclo economico. Inoltre, Mercedes-Benz è molto brava nel riuscire a portare sul mercato delle novità in maniera consistente nel tempo, fattore fondamentale per stimolare l'interesse dei consumatori e dunque per essere meno esposti al peggioramento della congiuntura economica. Ogni anno, la società lancia nuovi modelli o restyling significativi in vari mercati grazie a investimenti in Ricerca & Sviluppo pari mediamente al 6% del fatturato.
Il segmento in cui opera l’azienda tedesca è destinato a crescere a ritmi superiori rispetto al settore dell’auto nel suo complesso. La crescita di lungo periodo della popolazione benestante, infatti, è stimata attorno al 5% a fronte di una percentuale compresa tra l’1% e il 3% del mercato dei veicoli leggeri.
Mercedes-Benz ha riportato un utile per azione nel terzo trimestre di 3,44 euro, pari a 0,23 euro in più rispetto al consensus del mercato di 3,21 euro, ma in calo di 0,22 euro rispetto allo scorso anno. Il titolo ha guadagnato l’11% da inizio anno, ma continua a essere scambiato a un tasso di sconto di circa il 50% rispetto al fair value di 116 euro (report aggiornato al 26 ottobre 2023, analista: Richard Hilgert).
Titolo: Fresenius SE & Co KGaA
Ticker: FRE
Morningstar Rating: 5 Stelle
Economic moat: Medio
Fresenius SE è una holding tedesca attiva in quattro segmenti del settore dell’healthcare: attraverso una significativa quota nella società Fresenius Medical Care è posizionata nell’industria dei servizi e apparecchiature per la dialisi, il segmento Kabi produce farmaci, prodotti nutrizionali, infusioni e terapie trasfusionali, il segmento Helios opera nel settore degli ospedali privati e delle cliniche per la fertilità in Germania, Spagna e America Latina, mentre Vamed fornisce una serie di servizi sanitari tra cui quello di riabilitazione.
Il progressivo invecchiamento della popolazione mondiale e le opportunità di espansione sui mercati internazionali dovrebbero spingere la crescita del segmento dialisi di Fresenius. Inoltre, la pipeline dei biosimilari di Kabi potrebbe sottrarre quote di mercato ai prodotti di AbbVie e di Amgen con conseguente aumento dei flussi di cassa dell’azienda.
Il titolo Fresenius SE & Co KGaA ha guadagnato l’11% da inizio anno, ma continua a essere scambiato a un rapporto Prezzo/Fair value di 0,57. Inoltre, offre al momento un dividend yield del 3,65%. (report aggiornato al 6 dicembre 2023, analista: Julie Utterback).
Titolo: British American Tobacco PLC
Ticker: BATS
Morningstar Rating: 5 Stelle
Economic moat: Ampio
Grazie all'acquisizione di Reynolds American, British American Tobacco contende a Philip Morris International la leadership globale nel settore del tabacco, vantandoun portafoglio marchi che può contare Dunhill, Kent, Pall Mall, Lucky Strike, Rothmans, Newport e Camel.
L’avvento delle sigarette elettroniche ha creato il cambiamento più significativo nell’industria del tabacco dagli anni ’60. È probabile che le sigarette rimangano il principale driver delle vendite del settore anche per il prossimo decennio, ma i Big del tabacco stanno comunque cercando di posizionarsi sulle nuove categorie di prodotti che gli permetteranno di guadagnare fette di mercato e British American Tobacco, ad oggi, è tra le aziende meglio posizionate in questo segmento grazie al brand Vuse, acquisito grazie all’operazione Reynolds American, e a Glo.
La stima del fair value del titolo BAT, pari a 39,00 sterline, implica un rapporto Price/Earning (P/E) di 13 volte gli utili stimati per il 2023, un rapporto EV/EBITDA di 10,5 volte e un dividend yield del 5,5%. Il titolo ha ceduto oltre il 20% da inizio anno (in euro all’11/12/2023) e ora è scambiato a un tasso di sconto superiore al 40% (report aggiornato al 6 dicembre 2023, analista: Philip Gorham).
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