Campari cede in avvio di contrattazioni quasi il 3% del suo valore di mercato (in data 15 dicembre 2023) in seguito alla notizia, pubblicata ieri, relativa all’avvio di trattative in esclusiva per l’acquisizione del marchio Courvoisier, storico cognac premium. L’azienda italiana punta a rilevare il 100% del capitale di Beam Holding France, che detiene il marchio Courvoisier, al prezzo di 1,2 miliardi di dollari.
Edward Mundy, analista azionario di Jefferies, commenta positivamente l’accordo: “Campari ha dimostrato negli anni di essere in grado di acquire marchi in difficoltà al momento giusto e di riuscire a risollevarli. Aperol e Espolon ne sono la prova. A nostro avviso Courvoisier beneficerà di questa capacità di Campari di sviluppare il marchio, mentre l’azienda italiana si aggiudica un brand importante in un momento favorevole, in cui c’è forte pessimismo sulla categoria dei cognac. Inoltre, con questo deal Campari si garantisce una maggiore esposizione agli Stati Uniti e il potenziamento del suo portafoglio nel segmento dei cognac”.
Nonostante si sia indebolito sul mercato, il titolo resta comunque scambiato a premio rispetto al fair value di 9 euro, assegnato dagli analisti di Morningstar, che recentemente hanno avviato la copertura di Campari assegnando un rating di 2 stelle e un Economic moat pari ad Assente.
Il giudizio degli analisti di Morningstar
“Il gruppo italiano è stato abile nel cogliere le opportunità che le si sono presentate, il suo marchio di aperitivi Aperol ha raddoppiato la sua quota di mercato negli ultimi 10 anni e ha visto crescere il suo fatturato in Europa. Tuttavia, c’è un elemento ciclico nel successo di Campari, per questo prevediamo che la sua esposizione al canale di vendita dei locali e alle categorie premium rendano la società più vulnerabile in caso di flessione dei consumi”, dice Philip Gorham, strategist Consumer Equity Research di Morningstar. “Il consolidamento è un pilastro fondamentale della strategia di Campari. Il portafoglio dell'azienda è più ristretto rispetto a quello dei suoi competitor e al di fuori della sua gamma di aperitivi comprende piccoli marchi locali con un riconoscimento geografico limitato. Per questo motivo non riconosciamo all’azienda una posizione di vantaggio all’interno del settore”.
Gli analisti sottolineano come Campari abbia importanti driver di crescita, attraverso l’allargamento del suo portafoglio a brand più grandi, in fasce di prezzo più alte e che le permettano di ampliare la sua esposizione geografica. Al momento però, presenta un livello di redditività di poco superiore al costo del capitale.
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