In un momento in cui in Borsa ci si interroga sulla capacità dei conti delle banche italiane di reggere alla prospettiva di ribassi dei tassi di interesse da parte della Bce, Banco Bpm presenta il suo piano industriale 2023-2026 che mette in mostra diverse potenzialità per l’istituto di Piazza Meda apprezzate dagli analisti. Non a caso, il consenso degli stessi analisti fotografato da Bloomberg nei giorni scorsi evidenzia l’assenza di giudizi di vendita (sell), a fronte di 12 buy e 5 neutral, per un prezzo target medio di 6,26 euro.
D’altronde, il titolo viene fuori da un anno positivo a Piazza Affari. Nel corso del mese di dicembre le quotazioni hanno raggiunto un rialzo intorno al +50% da inizio anno, senza dimenticare il ricco dividendo pagato lo scorso aprile. L’annuncio del nuovo piano industriale darà nuovo vigore alle quotazioni del terzo polo bancario italiano per il 2024?
Strategia stand alone
Uno dei punti forti del futuro di Banco Bpm disegnato dal ceo Giuseppe Castagna è una crescita stand alone, quindi senza un interesse, almeno per il momento, a operazioni di M&A. Uno scenario, quest’ultimo, che il mercato ha spesso ipotizzato con l’idea della creazione di un vero grande terzo polo bancario, magari con Bper, a fianco dei big Intesa Sanpaolo e Unicredit, ma su cui non sono mai arrivati segnali di reale interesse da Piazza Meda. Anzi, col nuovo piano industriale viene proprio messo da parte.
L’attenzione agli azionisti
Un altro elemento chiave per le prospettive del titolo Banco Bpm è l’impegno verso gli azionisti di quintuplicare la remunerazione rispetto al periodo 2019-2022. Su questo fronte, gli esperti di Mediobanca Research vedono il dividend yield per il 2024 e il 2025 rispettivamente al 17% e al 12,5%. In particolare, ritengono che valutazioni e distribuzione di capitale rimangono "convincenti" nell’attuale contesto macro anche perseguendo la strategia stand-alone. Attenzione però, avvertono gli analisti: "Rimane comunque il rischio legato ai tassi" e un certo livello di incertezza relativamente a dove arriveranno le risorse finanziare per la remunerazione, quante dall’utile e quanta dalle riserve”. In ogni caso, Mediobanca Research conferma la raccomandazione outperform assegnando il nuovo target price a quota 6,1 euro dopo la presentazione del piano.
Giudizi positivi dal mercato
La presentazione del piano industriale ha spinto diversi Uffici studi a verificare la propria view sul titolo. Gli analisti di Intesa Sanpaolo confermano la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 6,4 euro sottolineando l’attenzione sulla politica di remunerazione degli azionisti emersa dal piano, definita interessante e visibile. Nel dettaglio, scrivono che la ”equity story” è completamente cambiata: da una banca focalizzata sul de-risking a una società capace di generare capitale e offrire una remunerazione degli azionisti più alta della media. "Crediamo che, grazie alla sua presenza nelle regioni più ricche d'Italia, a un bilancio de-risked, a una solida base di capitale e a una forte rete di distribuzione, Banco Bpm resti una delle migliori candidate a essere coinvolta nel processo di consolidamento".
Positivi anche i commenti di Equita Sim che ha migliorato verso l’alto il target price a 6,2 euro reiterando il giudizio buy. Per gli esperti, il piano è in continuità e volto a garantire una redditività elevata e sostenibile a supporto del miglioramento della remunerazione degli azionisti. In particolare, scrivono: "Riteniamo che il messaggio più importante veicolato dalla presentazione sia quello di una banca in grado di generare un ROTE (Return on Tangible Equity) a doppia cifra digit nel lungo termine e, come conseguenza, supportare una remunerazione più attraente per gli investitori"
Anche Ubs conferma la raccomandazione buy con un prezzo obiettivo a 6,3 euro, sottolineando che il piano industriale della banca evidenzia un target di utile netto nel 2026 di oltre il 25% superiore alle attese degli analisti grazie a maggiori ricavi e minori costi. Valutazioni positive arrivano da Barclays che rilancia la raccomandazione overweight e il prezzo obiettivo di 7 euro dopo la presentazione del piano al 2026. Nonostante gli attesi tagli ai tassi, gli esperti vedono l'utile netto adjusted in crescita fino al 2026 considerando un Euribor al 4% nel 2024.
Non mancano i giudizi più prudenti
Risultano più prudenti gli analisti di Jp Morgan che oltre a ribadire il rating neutral tagliano il prezzo obiettivo a 5,9 euro dai precedenti 6,4. Ritengono i target al 2026 "ambiziosi", come l’indicazione sull'utile netto oltre gli 1,5 miliardi di euro nel 2026, a fronte di stime di Jp Morgan a 1,34 mld. Anche gli esperti di Jefferies hanno ridotto da buy a hold il giudizio su Banco Bpm, con prezzo obiettivo che passa da 6,9 a 5,5 euro, tagliando anche le stime di Eps adjusted del 10% circa tra il 2024 e il 2026 e le previsioni sul livello di capitale nel 2026. Deutsche Bank conferma il rating hold con prezzo obiettivo a 6,1 mettendo in evidenza che i target al 2026 sono del 10% superiori rispetto al consensus.
Gli sviluppi nella Bancassurance
Oltre al piano industriale al 2026, Banco Bpm ha di recente annunciato di aver concluso l’acquisto del 100% di Vera Vita e Vera Financial da Generali Italia, e la vendita del 65% di Vera Assicurazioni, con le due controllate Vera Protezione e BAMI Assicurazioni, a Credit Agricole Assurance, con la conseguente sigla di una partnership ventennale nell’ambito non-life. La notizia della chiusura dell’operazione non è una sorpresa, in quanto segue quanto già annunciato dalla società lo scorso 29 maggio. L’operazione è vista propedeutica per posizionare Banco Bpm come leader nel settore Life, oltre ad avere un range di prodotti più ampio da utilizzare anche in ambito Wealth management. Secondo gli analisti di Websim, la strategia è quella di internalizzare fabbriche prodotto per poter aumentare i ricavi commissionali anche in vista di un taglio dei tassi che il mercato già sconta. Il loro giudizio sul titolo Banco Bpm è “molto interessante” con target price a 6,3 euro.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.