Le prospettive della Cina per il 2024

Abbiamo raccolto le previsioni dei gestori di JP Morgan, T. Rowe Price e Ninety One per i  titoli cinesi nel nuovo anno.

Kate Lin 29/12/2023 | 08:31
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La discesa dei titoli cinesi negli ultimi tre anni ha lasciato molti investitori a chiedersi se la Cina sia ancora investibile e se gli investitori debbano investire nei mercati emergenti o in Asia, senza la Cina. A pesare ulteriormente sul sentiment è stato il recente declassamento del rating delle obbligazioni sovrane cinesi. Al 6 dicembre, l'indice Morningstar China è sceso dell'11,9%. Dal 2021, il mercato è crollato del 45%.

La Cina registra una sottoperformance rispetto agli Stati Uniti e ai mercati emergenti 

Titoli cinesi colpiti dai downgrade

Un giorno dopo il declassamento sovrano della Cina, il 7 dicembre, anche l'agenzia di rating Moody's Investors Service ha rivisto al ribasso il rating di 44 società cinesi.

Otto banche cinesi, tra cui Bank of China e ICBC, hanno ricevuto un nuovo rating "negativo". Il gigante dell'e-commerce Alibaba, il colosso di internet e dei giochi Tencent e la società di telecomunicazioni China Mobile sono state tra le società le cui prospettive di rating sono state declassate.

Moody's ha dichiarato che le ragioni dei downgrade includono "ampi rischi di peggioramento della solidità fiscale, economica e istituzionale della Cina" e "maggiori rischi legati a una crescita economica di medio termine strutturalmente più bassa e al continuo ridimensionamento del settore immobiliare".

La situazione può peggiorare per i titoli cinesi? Abbiamo chiesto a tre gestori cosa ne pensano.

Le azioni cinesi non hanno ancora toccato il fondo

Wenchang Ma, gestore di Ninety One, ritiene che le azioni cinesi non abbiano ancora toccato il fondo, nonostante le valutazioni siano scese sotto la media storica. Ritiene inoltre che "sarebbe ingiusto dire che non ci sono più rischi di ribasso". La manager è co-gestore del Ninety One All China Equity Fund, che ha un Morningstar Medalist Rating pari a Bronze (nelle classi più economiche) e masse in gestione per 452 miliardi di dollari.

Il gestore evidenzia due rischi:

1. Immobiliare

2. Inflazione

Tra i rischi persistenti, Ma cita il ciclo negativo del settore immobiliare, che pone incertezze sulla durata della crisi e su quando emergeranno i primi segnali di stabilizzazione. Un'ulteriore flessione del settore potrebbe avere un impatto negativo sull'economia, soprattutto se si considerano le sue dimensioni.

"Sebbene dopo il processo di riduzione della leva finanziaria, il settore contribuisca ora in misura minore all'economia complessiva rispetto al suo picco, si tratta comunque di una fetta considerevole. Secondo le stime più recenti, il real estate contribuisce al Pil (Prodotto interno lordo) cinese per oltre il 20%", osserva Ma. 

Un altro rischio di primo piano per Ma è l'inflazione. A differenza dei mercati sviluppati, Ma esprime cautela sulla durata del rallentamento dell’inflazione. Aggiunge: "Il sentiment degli imprenditori privati e dei consumatori deve stabilizzarsi e ciò deve avvenire il più rapidamente possibile".

I manager chiedono un maggiore intervento politico

Ma chiede un maggiore intervento politico affinché i problemi immobiliari possano essere risolti, o almeno stabilizzati.

"L'orientamento politico è molto chiaro e il governo è molto favorevole all'adozione di ulteriori misure per stabilizzare il mercato immobiliare. La realtà è che al momento i livelli di stock immobiliare sono ancora piuttosto elevati", afferma Ma.

Ad esempio, nelle città più importanti, come Shanghai, la situazione è migliore, ma scendendo di livello, le case nelle città di seconda fascia restano invendute per molto tempo (in media 1,5 anni). Le località di livello inferiore sono messe ancora peggio, con tempi superiori ai due anni. "Ci vorrà un po' di tempo per smaltire queste giacenze. C'è bisogno di maggiore sostegno", aggiunge la manager.

Anche Tai Hui, chief market strategist per l'area APAC di JP Morgan Asset Management, è dell'avviso che il sostegno politico sarà della massima importanza. "Non mi aspetto un bazooka, ma saranno importanti più politiche a sostegno del settore immobiliare", afferma Hui.

"So che il settore immobiliare e quello tecnologico non sembrano collegati, ma la verità è che il settore immobiliare è legato all'economia in generale e quindi alla capacità di fare affari. Per me anche questo è un segnale importante", continua.

L'India e il Giappone hanno beneficiato della debolezza della Cina, ma la situazione potrebbe cambiare

Non appena il mercato sarà soddisfatto dei miglioramenti, potrebbero tornare nuovamente i flussi di capitale verso gli asset cinesi.

Ernest Yeung, che gestisce il fondo T. Rowe Price Emerging Markets Discovery Fund con Morningstar Medalist Rating Gold, mette in relazione i deflussi dalla Cina e l'afflusso di capitali nei mercati vicini. "La forza dei mercati azionari di India e Giappone è stata direttamente collegata alla debolezza del mercato azionario cinese", afferma Yeung. Il catalizzatore chiave per invertire questa tendenza sarà determinato dagli obiettivi politici del governo cinese nei prossimi 12 mesi.

"Se [il governo di Pechino sarà] più aggressivo nel salvare l'economia, in modo da non avere più una crescita deludente, l'azionario cinese potrebbe riprendersi. Quando la Borsa si riprenderà, il flusso di capitali si invertirà. La forza dell'India e del Giappone potrebbe attenuarsi un po', mentre il denaro potrebbe tornare in Cina. Tutto dipende da cosa farà Pechino".

Tenete d'occhio il rapido cambiamento del sentiment sulla Cina

A questo punto, Yeung ritiene che gli investitori non possano permettersi di essere sostanzialmente sottopesati sulla Cina.

Se il sostegno politico sarà sufficiente a rimettere in moto la crescita economica, il sentiment potrebbe cambiare di nuovo e questo mutamento potrebbe avvenire rapidamente. Quando i titoli cinesi inizieranno a dare segni di ripresa, secondo Yeung, "la maggior parte dei portafogli di tutto il mondo che hanno ceduto la posizione sulla Cina rivedranno le loro posizioni".

Hui di JP Morgan AM afferma: "È molto difficile nascondere il fatto che il sentiment in questo momento è ancora molto cauto sul [mercato] onshore cinese. Ma allo stesso tempo, il sentiment può cambiare abbastanza rapidamente".

Cosa succederà alle IPO cinesi?

Oltre alla politica, Hui aggiunge un altro fattore da tenere d'occhio: i debutti in Borsa di alcune società cinesi. A suo avviso: "Abbiamo bisogno che gli investitori nazionali si sentano più ottimisti. Poi, questo convincerà gli investitori internazionali a tornare in Cina".

"Se cominciamo a vedere qualche altro nome famoso della tecnologia che riesce a quotarsi negli Stati Uniti, a Hong Kong o addirittura in Cina, credo che questo sarà importante perché, in ultima analisi, segnalerà che i manager di queste aziende ritengono di ottenere un prezzo migliore o valutazioni migliori dai mercati. Anche questo sarà un importante segnale di fiducia per gli investitori, che torneranno a investire nel settore tecnologico".

Concentrarsi sulle aziende che contengono i costi, diversificano e crescono

Un termine che da anni circola nel settore del benessere ha fatto il suo ingresso nelle riunioni strategiche aziendali: "Self-help".

Sia Ma di Ninety One che Ernest Yeung, gestore di portafoglio presso T Rowe Price, hanno sottolineato l'importanza di questo fattore.  Per spiegarlo, Yeung ha diviso i titoli tecnologici cinesi in due gruppi, ritenendo che "entrambi siano piuttosto interessanti".

1. Il primo gruppo comprende le società che hanno fatto breccia nel mercato internazionale. Ha citato due esempi: la piattaforma di e-commerce PDD Holdings e la società di giochi NetEase Inc.

2. La seconda fascia comprende una serie di società impegnate a razionalizzare i costi per proteggere i profitti. L'emblema di questo fenomeno è Tencent Holdings.

Yeung afferma: "Le aziende si rendono conto che il mercato interno non è più in rapida crescita. Si stanno impegnando nel Self-help. Ad esempio, stanno risparmiando sui costi, razionalizzando gli investimenti e vendendo molti degli investimenti non essenziali".

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Ninety One GSF All China Eq A Acc $25,48 USD1,07Rating
T. Rowe Price EM Discv Eq A USD17,00 USD0,87Rating

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Kate Lin  è data journalist di Morningstar Asia.

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