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Le IPO torneranno nel 2024?

Il nuovo anno potrebbe essere migliore rispetto al 2023, soprattutto negli Stati Uniti. In Europa, il quadro è più debole. A Piazza Affari, alcuni nomi come Plenitude e Golden Goose potrebbero riaccendere la voglia di debuttare in Borsa.

Sara Silano 11/01/2024 | 00:11
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 Scritta 2024 con grafici finanziari

-Negli Usa, la pipeline comprende società come Reddit, Rubrik e Skims.

-Fine delle politiche monetarie restrittive e intelligenza artificiale potrebbero rilanciare i collocamenti in Borsa nel 2024.

-In Italia sono avvenute oltre 40 ammissioni e IPO nel 2023 e il nuovo anno promette bene.

La fine del ciclo di rialzo dei tassi di interesse, il boom dell’intelligenza artificiale e un 2023 positivo per i mercati azionari riusciranno a rilanciare le IPO (Initial public offering)?

Tutti questi fattori sono generalmente positivi per le aziende che desiderano debuttare in Borsa e vendere le loro azioni a un pubblico diffuso, ma le sfide che dovranno affrontare sono numerose.

Perché una società si quota in Borsa?

Innanzitutto, è bene ricordare che una società può decidere di collocare le azioni in Borsa per diversi motivi: aumentare il capitale d’investimento, finanziare l’espansione, attrarre talenti e risorse, monetizzare gli asset o pagare i debiti.

Le possibilità che il 2024 sia un anno migliore rispetto al 2023 ci sono, ma gli investitori sono cauti, tanto in Europa, quanto nel più dinamico mercato americano.

Quali potrebbero essere le prossime IPO negli USA

Proprio a quest’ultimo guardano in molti per capire cosa accadrà e i numeri appaiono assai ridotti rispetto al boom tecnologico del 2021.

“Sebbene la pipeline di candidati all'IPO includa già il social network Reddit, la startup per la sicurezza dei dati Rubrik e il marchio di shapewear Skims di Kim Kardashian, si tratta di un elenco esiguo se paragonato alle centinaia di società da un miliardo di dollari sostenute dal venture capital che erano considerate quasi pronte per l'IPO durante il boom tecnologico del 2021”, scrive Marina Temkin, giornalista finanziaria di PitchBook (gruppo Morningstar).

Secondo gli investitori, le società private di maggior qualità aspetteranno almeno fino al 2025 per quotarsi, “perché hanno bisogno ancora di un anno (o più) per ritornare a valutazioni simili al 2021”.

Come mostra il grafico qui sotto, negli Stati Uniti, le IPO realizzate nel 2023 sono state inferiori a quelle attese (linea azzurra).

Le IPO completate e attese sostenute dal Venture capital negli USA

IPO negli USA

Perché le IPO potrebbero ripartire nel 2024

Il 2024, tuttavia, potrebbe rivelare delle sorprese positive ed è per questo che molti consulenti stanno consigliando alle startup di “essere pronte”. Un fattore trainante, ad esempio, potrebbe essere il taglio dei tassi di interesse. Nel suo meeting di dicembre, la Federal Reserve ha lasciato i saggi di riferimento invariati in un intervallo compreso tra il 5,25% e il 5,5%, ma i membri del comitato monetario (FOMC) hanno detto di aspettarsi tagli di tre quarti di punti percentuali entro la fine del 2024.

Un altro fattore trainante potrebbe essere l’intelligenza artificiale, che è ormai considerata dagli investitori una componente importante del set di opportunità nel settore tecnologico.

“L’attesa ripresa del mercato delle IPO non si è ancora materializzata”, si legge in un report di Goldman Sachs asset management. “Ma ci sono segnali di vita che alimentano l’ottimismo degli investitori su un aumento delle aziende che si quoteranno. Se questo dovesse accadere, gli investitori avranno nuove opportunità e i venture capital potranno avere nuove liquidità dalle dismissioni, il che faciliterà i finanziamenti degli innovatori futuri”.   

In Europa, ancora un anno sottotono per le IPO

In Europa, il quadro appare meno roseo, secondo gli analisti di PitchBook. Nella riunione di dicembre, la Banca centrale europea (BCE) ha lasciato i tassi invariati e rivisto al ribasso le previsioni per l’inflazione, ma l’istituto di Francoforte intende tenere i saggi di riferimento alti “per tutto il tempo necessario”, come si legge nelle comunicazioni ufficiali. Una situazione di questo tipo non è generalmente favorevole ai titoli tecnologici ad alta crescita, come hanno dimostrato i cali delle quotazioni di alcune importanti IPO subito dopo il loro debutto nel 2023, tra cui Ionos (web hosting). e Arm (semiconduttori e software design). Quest’ultima ha recuperato negli ultimi mesi dell’anno.

“A fine novembre 2023, il valore delle IPO sostenute dal venture capital era pari al 9,9% dei livelli del 2022 e il numero di IPO inferiore all’anno precedente”, si legge nell’outlook 2024 per l’Europa di PitchBook. Il trend è migliore nel private equity; tuttavia, il numero dei debutti e le tendenze trimestrali sono deboli”. Gli analisti aggiungono di non vedere all’orizzonte segnali di cambiamento e quindi non si aspettano un aumento significativo del valore e del numero di collocamenti nel 2024 rispetto ai due anni precedenti.

Anche in Europa, un taglio dei tassi di interesse nel corso del nuovo anno potrebbe risvegliare le IPO, anche perché la lista di attesa sembrerebbe essere piuttosto nutrita e comprende – secondo quanto riportato da PitchBook – società come Huel (integratori alimentari), CVC Capital (private equity) e Shein (piattaforma di e-commerce). I debutti, tuttavia, potrebbero avvenire a valutazioni inferiori rispetto agli anni passati.

Venture capital IPO in Europa nell’ultimo decennio

 IPO in Europa

Piazza Affari pronta per le nuove debuttanti

In Borsa Italiana sono avvenute oltre 40 IPO e ammissioni nel 2023, tra cui una delle più note è stata Lottomatica il 3 maggio e Ferretti in dual listing il 27 giugno. In un’intervista a Teleborsa, l’amministratore delegato di Piazza Affari, Fabrizio Testa, ha dichiarato che è stato un buon anno per le quotazioni e si è mostrato positivo per il 2024. Una spinta per migliorare lo stato di salute del mercato dei capitali italiano potrebbe arrivare dal recente Manifesto preparato da Borsa Italiana, Equita sim e Università Bocconi e sottoscritto da decine di operatori con una serie di richieste per favorire gli investimenti nell’economia reale da parte di fondi istituzionali e di privati. Intanto, circolano già i nomi delle possibili debuttanti nel nuovo anno tra cui Plenitude, il braccio green di Eni, e Golden Goose, marchio noto per le sneaker dall'aspetto vissuto vendute a centinaia di euro.

 

 

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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