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In attesa della BCE: cosa aspettarsi dal meeting di gennaio

Questa settimana non è prevista alcuna modifica dei tassi, ma l’istituto di Francoforte sente sempre più la pressione per adottare un approccio più dovish, dato che l'inflazione nell'eurozona si sta raffreddando e il blocco è sull'orlo di una recessione.

Antje Schiffler 22/01/2024 | 15:00
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BCE-euro

La prima riunione dell'anno della Banca centrale europea (BCE) sarà seguita con attenzione per capire quando l’istituto di Francoforte potrebbe adottare l'atteso approccio dovish (morbido).   

Attualmente i mercati finanziari prevedono che la banca centrale inizierà a tagliare i tassi d'interesse di riferimento in primavera, con altri quattro tagli che seguiranno nel corso dell'anno, fino a scontare un allentamento delle politiche di 150 pb nel 2024. Ma i banchieri centrali hanno cercato di smorzare queste speranze.

Quando la BCE inizierà a tagliare i tassi?

Sono successe molte cose da quando, a dicembre, il consiglio direttivo ha deciso di mantenere i tassi invariati al 4,5% e il presidente, Christine Lagarde, ha dichiarato ai giornalisti che il consiglio "non ha discusso affatto di tagli dei tassi".

In primo luogo, l'inflazione di fondo è in calo. Mentre l'inflazione complessiva nell'Eurozona è aumentata a dicembre, l'inflazione di fondo, che mostra l'andamento dei prezzi senza il costo dell'energia e degli alimenti, è scesa di 20 punti base al 3,4%. Secondo le previsioni del Blackrock Investment Institute, la dinamica dei prezzi dovrebbe rallentare ulteriormente a partire da febbraio. Potrebbe anche scendere temporaneamente al di sotto dell'obiettivo del 2% nei prossimi mesi, man mano che si attenuano gli effetti dello shock energetico.

Il mandato primario della BCE è quello di riportare l'inflazione al tasso obiettivo del 2%, ma il punto cruciale è raggiungere questo obiettivo senza far precipitare l’Eurozona in una vera e propria recessione. 

E i recenti dati macroeconomici hanno alimentato il timore che l'area della moneta unica vada proprio in questa direzione. Secondo i dati Eurostat pubblicati la scorsa settimana, a novembre la produzione industriale è scesa dello 0,3% rispetto al mese precedente. Nel frattempo, la Germania, la più grande economia del blocco, si sta avviando verso un secondo anno di recessione a causa delle "molteplici crisi" che continuano a frenare la crescita, come ha dichiarato la scorsa settimana il capo dell'ufficio statistico del Paese. Nel 2023 l'economia tedesca si è contratta dello 0,3% rispetto al 2022.

 "L'inflazione è in calo e l'economia rischia una recessione. Ciò offre ai responsabili della politica monetaria l'opportunità di tagliare i tassi", afferma Michael Field, strategist per l'Europa di Morningstar. 

Aspettative del mercato troppo ottimiste?

La scorsa settimana, in occasione del World Economic Forum di Davos, la presidente della BCE Christine Lagarde ha dichiarato a Bloomberg che la banca probabilmente taglierà i tassi in estate. Insieme a molti altri membri del consiglio, ha cercato di smorzare le aspettative di un imminente allentamento. 

Alcuni membri del consiglio hanno espresso la loro insoddisfazione per l'aspettativa prevalente sui mercati finanziari che la banca centrale inizi a tagliare i tassi di interesse di riferimento in primavera, ha dichiarato Ulrich Kater, economista capo della Deka Bank. Ma prima di ridurre i tassi di interesse, il consiglio cercherà di far scendere l'inflazione al 2% in modo stabile. In definitiva, il consiglio ritiene molto improbabile che i tassi di interesse di riferimento vengano ridotti prima della riunione di giugno.

Katharine Neiss, Chief European Economist di PGIM Fixed Income, non prevede tagli dei tassi nei prossimi mesi. "Il nostro ragionamento deriva dai commenti della BCE, che suggeriscono che il consiglio direttivo vorrebbe vedere un allentamento in una serie di fattori che influenzano la pressione inflazionistica interna sottostante. Ciò include non solo l'inflazione di base e dei servizi, ma anche i salari e i margini di profitto delle imprese. Questo porrebbe il secondo trimestre come il periodo più prossimo per i tagli".

Oltre all'aspettativa di un taglio anticipato dei tassi, la BCE cercherà anche di domare le aspettative sul numero di tagli dei tassi (5 o più quest'anno), afferma Felix Feather, economista dirdn. 

Per i possessori di mutui, ciò significa che i tassi più bassi potrebbero essere ancora lontani. 

BCE, Fed, BoE: non aspettatevi tagli concertati dei tassi

Detto questo, la BCE ha un margine di manovra molto più ampio per tagliare i tassi rispetto alla sua controparte dall'altra parte dell'Atlantico. L'anno scorso i mercati si aspettavano che le banche centrali avrebbero iniziato a tagliare i tassi simultaneamente, ed è per questo che anche in Europa c'è stata una grande attenzione per la Fed, dice Field di Morningstar. Ma l'economia statunitense rischia di surriscaldarsi e l'inflazione è di nuovo in aumento, quindi la Fed ha un compito più difficile, aggiunge Field. Gli europei non dovrebbero guardare agli Stati Uniti per avere indicazioni sull'allentamento monetario. 

Per i mercati valutari è una settimana intensa. "Oltre alla riunione della Banca centrale europea (BCE) di giovedì, domani si terrà l'ultima indagine sui prestiti bancari della BCE e mercoledì i PMI flash di gennaio", afferma Chris Turner di ING. Queste due serie di dati hanno pesato molto sull'euro l'anno scorso e saranno tenute sotto stretta osservazione in vista di giovedì. Turner vede la coppia EUR/USD sostanzialmente invariata intorno ai livelli di 1,09, mentre la BCE cerca di riposizionarsi su un approccio dipendente dai dati per la politica futura.

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Antje Schiffler  è Editor di Morningstar in Germania

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