Venerdì 9 febbraio, prima dell'apertura delle contrattazioni, Hermès International (RMS) comunicherà gli utili dell'esercizio 2023.
Nei primi nove mesi del 2023, i marchi leader del luxury hanno sovraperformato il resto del settore. Hermès ha registrato una crescita dei ricavi “like-for-like” (al netto dell’aumento dei punti vendita) del 21,7%, rispetto al +16% della divisione Fashion & Leather di LVMH (MC) e del +12% di Richemont (CFR). (su un periodo di sei mesi che termina a ottobre 2023).
Sebbene gli analisti prevedano un rallentamento della crescita delle vendite nel quarto trimestre del 2023, il progresso dovrebbe confermarsi a doppia cifra. Il dato finale dipenderà dalla capacità dell'azienda di soddisfare la domanda con una capacità produttiva aggiuntiva, anche perché i consumatori cinesi torneranno a frequentare i suoi negozi.
Metriche chiave di Morningstar per Hermes Shares
Fair Value Estimate: €1,270
Current Price: €2,032
Morningstar Rating: ★
Morningstar Economic Moat Rating: Wide
Morningstar Uncertainty Rating: Medium
Cosa aspettarsi dalla trimestrale di Hermes
Secondo le stime di consensus di FactSet, il fatturato di Hermès dovrebbe raggiungere quota 3,28 miliardi di euro nell'ultimo trimestre del 2023, il che porterebbe le vendite dell'intero anno a 13,35 miliardi di euro, rispetto agli 11,60 miliardi del 2022.
Gli analisti di Stifel hanno scritto in un recente rapporto: "In questo ultimo trimestre, Hermès dovrebbe aver sperimentato una certa normalizzazione del traffico nei suoi negozi della ragione Asia-Pacifico. E anche se l'azienda deve fare i conti, nel quarto quarter, con termini di confronto sfidanti sia in Francia che nelle Americhe, ci aspettiamo che Hermès abbia sostanzialmente sovraperformato il settore".
L'utile operativo dovrebbe raggiungere i 5,51 miliardi di euro (+17,3% rispetto al risultato del 2022) e l'utile netto è visto a quota 4,05 miliardi, pari a 38,66 euro per azione.
Gli analisti di JPMorgan si aspettano una crescita dell’EBIT del +17%, rispetto al quarto trimestre del 2022, a 5,50 miliardi di euro, il che implica un progresso del 7% nel secondo semestre e un margine operativo in calo di 60 punti base (anno/anno) al 38,5% (pari al 41,2% per l’intero esercizio).
Il titolo Hermes è un'occasione di investimento?
Le azioni di Hermès sono tra le più costose del settore, con un multiplo P/E di 48 volte rispetto a un rapporto P/E mediano di 21 volte per il settore del lusso e di 13 volte per il mercato europeo nel suo complesso.
Dopo che lo scorso anno il prezzo delle azioni dell'azienda ha registrato una performance nettamente superiore a quella del resto del mercato (+33%), gli investitori dovranno ricevere grandi rassicurazioni da parte del management, sulle vendite e sulle prospettive di guadagno di quest'anno, per continuare a far salire le quotazioni del titolo anche nelle prossime settimane.
Uno dei fattori che potrebbero favorire il proseguimento della performance potrebbe essere la capacità dell'azienda di ampliare la propria offerta di prodotti, senza danneggiare la reputazione del proprio marchio.
Finora, "le linee di prodotti dell’azienda sono state molto più coerenti con l'identità generale del marchio", hanno scritto gli analisti di Morgan Stanley in un rapporto pubblicato il 7 febbraio. "Riteniamo che Hermès abbia un grande potenziale a lungo termine per estendere la sua gamma di prodotti e la sua esposizione a diversi settori verticali, come il make-up e la cura della pelle", aggiungono.
Un altro fattore di sovraperformance potrebbe derivare dagli aumenti di prezzo che l'azienda del lusso potrebbe annunciare. Pur non essendo il principale fattore di crescita delle vendite, gli aumenti di prezzo sono stati solitamente utilizzati per compensare l'impatto negativo della volatilità delle valute in alcune aree geografiche, in particolare Asia-Pacifico e Stati Uniti che hanno rappresentato il 75% del fatturato totale nei primi nove mesi del 2023.
Il fair value di Morningstar è di 1.270 euro per azione. Questa stima implica una crescita annua dei ricavi del 9% nei prossimi 10 anni (a partire dal 2022), grazie a un potere di determinazione dei prezzi più forte di quello dei concorrenti e alla continua crescita della domanda da parte dei consumatori più abbienti. Secondo Jelena Sokolova, analista azionaria di Morningstar, anche la crescita della classe media in Cina alimenterà il progresso delle vendite in futuro.
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