Le attese per i conti in calo non spaventano Eni

Il Cane a sei zampe pubblicherà venerdì 16 febbraio i conti del 2023. I numeri sono previsti meno forti rispetto al boom del 2022 a causa anche dell’impatto del calo dei prezzi del petrolio e del gas ma potrebbero riservare qualche sorpresa visti i risultati positivi di alcuni competitor come BP.

Fabrizio Guidoni 13/02/2024 | 09:39
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oil

Eni è ormai in vista con l’appuntamento dei conti del quarto trimestre 2023, e di conseguenza i numeri del bilancio di tutto l'anno scorso, in agenda venerdì 16 febbraio. Anche se i risultati sono attesi meno forti dell'anno precedente - il 2022 - anche a livello di ricavi, in realtà cresce nel mercato la curiosità per numeri che potrebbero apparire più brillanti delle attese visti i recenti risultati del 2023 resi pubblici da alcuni competitor come BP. 

Le metriche chiave di Morningstar per Eni

Fair Value Estimate: 19,90 Euro
- Prezzo di chiusura: 14,43 (al 12 febbraio)
Morningstar Rating: ★★★
- Morningstar Economic Moat Rating: Assente
- Morningstar Uncertainty Rating: Alto

Indicazioni positive dai concorrenti

Il gruppo petrolifero quotato a Londra è stato premiato dal mercato con un energico rialzo a caldo dopo aver comunicato un utile di 3 miliardi di dollari nel quarto trimestre, superando le previsioni, grazie al forte trading di gas, e aver annunciato un aumento nel ritmo del programma di buyback. Per BP l'utile netto di tutto il 2023 è risultato in forte discesa a 13,8 miliardi di dollari (-50% rispetto all'anno precedente), a causa del raffreddamento dei prezzi del petrolio e del gas e dell'indebolimento dei margini di profitto della raffinazione rispetto al 2022, anno che era stato caratterizzato dallo scoppio del conflitto in Ucraina. 

Le aspettative in Piazza Affari

A fronte di questi risultati della big oil anglosassone, gli esperti di Websim hanno detto di attendersi da Eni un quarto trimestre un calo, principalmente a causa proprio dei margini deboli nel downstream, ma hanno ribadito il target price a 16 euro accompagnato da un giudizio neutrale. In parallelo, hanno comunque sottolineato che di recente sono state rilanciate dalle agenzie di stampa nuove speculazioni sulla possibilità che il Tesoro stia valutando la vendita di una quota pari al 4% di Eni, una volta che la società avrà completato il piano di buyback, puntando a incassare una cifra pari a circa 2 mld. Attualmente, il governo possiede il 32,4% di Eni, il 4,7% direttamente con il Mef e il 27,7% tramite Cdp.

L'impatto del calo dei prezzi del petrolio nella seconda parte del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno prima è stato messo in evidenza da Allen Good, analista di Morningstar, nel commentare i risultati ottenuti tra inizio luglio e fine settembre di quest'anno: "L’utile netto rettificato di Eni nel terzo trimestre è sceso a 1,8 miliardi di euro rispetto all’utile netto rettificato di 3,7 miliardi di euro dell’anno precedente poiché i forti margini di raffinazione non sono stati sufficienti a compensare l’impatto del calo dei prezzi del petrolio e del gas. L'Eni ha riportato un flusso di cassa operativo, escluso il capitale circolante, pari a 3,4 miliardi di euro rispetto ai 5,5 miliardi di euro nello stesso periodo dell'anno precedente. Ha nuovamente lasciato invariata la guidance sui pagamenti agli azionisti per il 2023: un dividendo di 0,94 euro per azione e 2,2 miliardi di euro di riacquisto di azioni proprie". Dopo i conti del terzo trimestre 2023, Morningstar ha confermato il fair valute a 14,90 euro per le azioni di Eni, poco sopra alle attuali quotazioni, riportando come attese per il 2023 ricavi a 123 miliardi di euro e un adjusted Ebitda a 22,598 miliardi. 

Più positivi sul titolo Eni risultano essere gli analisti di Stifel che pur avendo di recente limato il prezzo obiettivo da 18,5 a 18,1 euro hanno confermato la raccomandazione buy. La loro valutazione è stata leggermente abbassata per tener conto di un modesto aggiornamento al ribasso delle stime sul 2023, anche se hanno tenuto a sottolineare che Eni scambia a sconto rispetto ai peer.

 

 

Prosegue il piano di buyback

In attesa dei conti, Eni ha continuato a portare avanti il proprio piano di buyback. A partire dall'avvio, il 4 settembre 2023, della seconda tranche del programma di buyback finalizzata a riconoscere agli azionisti un'ulteriore remunerazione rispetto alla distribuzione dei dividendi, la società ha acquistato oltre 82 milioni di azioni proprie (pari ad almeno il 2,44% del capitale sociale) per un controvalore complessivo di oltre 1,24 miliardi di euro. Eni è così arrivata a detenere 172.608.686 azioni proprie pari al 5,11% del capitale sociale. 

Novità sul fronte business

Tra le ultime novità a livello di business da parte di Eni, spicca la notizia che Enilive, la società del gruppo dedicata ai prodotti e ai servizi per la mobilità, sarà "Title sponsor" della Serie A dal campionato 2024/25, per tre stagioni. "Nell'ambito dell'accordo - si legge in un comunicato - Enilive darà il suo contributo al mondo del calcio attraverso l'introduzione di soluzioni per una mobilità sempre più sostenibile". Enilive ha una rete di oltre 5.000 stazioni di servizio in Europa, di cui circa 4.000 in Italia, e ha l'obiettivo di fornire servizi e prodotti progressivamente sempre più decarbonizzati per la transizione energetica.

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Fabrizio Guidoni  collabora con Morningstar come data journalist. Ha una lunga esperienza sul mercato azionario italiano e sulla finanza sostenibile.

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