TIM, cessione della rete propedeutica a fusioni

I risultati del 2023, presentati mercoledì 14 febbraio, sono positivi. In un mese, il titolo ha ceduto il 3% a Piazza Affari.

Alliance News 15/02/2024 | 16:43
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Telecom Italia prova a uscire dall'anonimato dell'ultimo mese in Borsa, grazie ai conti positivi presentati ieri e all'interesse del mercato per un consolidamento degli operatori sul quale è in arrivo anche un ripensamento in sede europea. Tutto però può partire solo dopo la cessione della rete al fondo KKR, con il governo italiano sullo sfondo.

In Piazza Affari, oggi il titolo del gruppo Telecom sale dello 0,3% a EUR0,27. In un mese, ha ceduto il 3,0% e in un anno è arretrato del 7,0%, per una capitalizzazione di Borsa che oggi vale appena EUR4,2 miliardi, ben sotto il potenziale di uno dei maggiori gruppi italiani.

Ieri, nell'incontro con gli analisti, l'amministratore delegato Pietro Labriola ha ribadito che il contratto con il fondo americano KKR per NetCo "è vincolante e non c'è modo di saltare closing". Quanto alle condizioni sospensive, ha ricordato che si aspetta solo il via libera dell'Antitrust e poi si procederà al closing dell'operazione.

Labriola ha esposto il suo punto di vista anche sul consolidamento del settore, dove i margini di un tempo sembrano ormai irripetibili e la concorrenza sulle tariffe è spietata. Il manager ha spiegato che fino alla chiusura dell'operazione sull'infrastruttura di rete, Telecom non potrà che "stare alla finestra", per poi vedere se ci sono delle opportunità da cogliere.

Sul punto della cessione della rete vanno avanti le schermaglie legali con Vivendi, primo socio di Telecom con il 24%, convinta che l'operazione da EUR22 miliardi sia una svendita. Il gruppo francese ha impugnato al Tribunale di Milano la delibera del cda che dava via libera all'offerta di KKR, sostenendo che sarebbe servita un'assemblea straordinaria.

A supporto di questa tesi, Vivendi ha fatto avere a tutti i consiglieri di amministrazione Telecom una serie di pareri legali di autorevoli docenti di diritto commerciale, secondo i quali la vendita della rete Telecom cambia l'oggetto sociale e quindi avrebbe dovuto passare per il voto dei soci.

Dai numeri presentati ieri, emerge che la NetCo ha registrato nel 2023 ricavi totali in crescita del 3,7% e ricavi da servizi sostanzialmente fermi. L'installazione della fibra prosegue in linea con l'obiettivo di raggiungere il 48% di copertura delle unità tecniche immobiliari entro il 2025.

Di sicuro, il principale problema di Vivendi e dei suoi azionisti francesi, che sono entrati In TIM a EUR1,07 per azione (prezzo medio) non è di breve o medio periodo, ma è recuperare il più possibile dei miliardi investiti sette anni fa ai tempi di Matteo Renzi premier. Il sogno del patron Vincent Bolloré era quello di essere il regista di una grande alleanza tra Telecom Italia e Mediaset, alleanza che la politica italiana non aveva mai consentito in precedenza per via del conflitto d'interessi di Silvio Berlusconi.

L'altro fronte aperto è quello delle alleanze nei servizi di telefonia e internet. La Commissione uscente sta pensando di affinare le norme per un accesso paritario degli operatori alle reti di telecomunicazioni. È partita una consultazione pubblica e nel documento preparatorio vi sono anche nuove misure per risolvere in tempi meno biblici le controversie su fusioni e acquisizioni.

In linea generale, la Commissione, che ha sempre preferito tutelare al massimo gli utenti in termini di concorrenza, sta valutando una possibile riduzione degli operatori.

Nell'attesa, i rumor italiani si concentrano su un possibile interesse dei francesi di Iliad per la ServCo di Telecom Italia. E naturalmente c'è anche chi ipotizza, tra gli esperti del settore, che un'operazione del genere possa avvenire più facilmente con un passaggio di azioni Tim da Vivendi a Iliad.

Telecom è comunque in mezzo al guado e i risultati del 2023 sono positivi. I ricavi sono saliti del 3,1% a EUR16,3 miliardi e l'Ebitda è aumentato del 5,7% a EUR6,4 miliardi. L'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2023 sale di EUR292 milioni a quota EUR25,6 miliardi ed è il quadruplo dell'Ebitda.

Di Francesco Bonazzi, Alliance News columnist

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