Il tema degli investimenti in megatrend è diventato ormai una macro-asset class molto diffusa nei portafogli degli investitori istituzionali e privati. L’idea di fondo è quella di puntare su trend secolari demografici, economici, ambientali sociali o tecnologici che implicano grandi cambiamenti nell’economia globale e nella società moderna e che possono quindi offrire opportunità di creare valore nel proprio portafoglio, a condizione di conoscere bene questi macro trend. Tutti temi che affascinano gli investitori. Ma come è meglio investirci? Con un fondo tematico o con un Etf che replica un indice azionario costruito per rappresentare l’andamento delle società protagoniste di determinato megatrend?
Un mondo sempre più pieno di megatrend
Di certo, nel 2024 si contano un numero notevole di fenomeni globali di lungo periodo che offrono grandi potenzialità di crescita per le aziende coinvolte: l'esplosione dell'intelligenza artificiale, l'evoluzione dell'alimentazione, la transizione energetica, l'invecchiamento della popolazione, la mobilità del futuro, tanto per dirne alcuni dei più importanti. Si tratta tutti di temi affascinanti con cui le persone possono confrontarsi ma che il fai da te nello scegliere i titoli con cui cavalcarli raramente è premiante. Ma allora, che prodotti di investimento scegliere?
Il grande vantaggio di usare un Etf
Attivo o passivo che sia, l’utilizzo di un fondo che punta su uno specifico megatrend ha di certo il vantaggio di essere meno rischioso rispetto all’investimento in un singolo titolo, pur se è un campione in quel tema. Ma l’Etf ha un punto di forza in più, e non da poco.
Certo, il minor costo di un clone quotato di un indice costruito per sintetizzare l’andamento delle azioni più rappresentative di un dato macrotrend rispetto a un fondo tematico specializzato sullo stesso macrotrend, è un dato di fatto. Ma il vero vantaggio è un altro: la rigidità, ancora meglio la disciplina nel replicare l’indice, che a sua volta viene ricalcolato e rivisto, nelle società che lo compongono e nel loro peso, periodicamente durante l’anno seguendo regole ben codificate e non discrezionali.
Questa caratteristica di fedeltà dell’Etf all’indice sottostante permette di non rischiare di rimanere bloccati su singoli titoli che si ritengono campioni di quel megatrend ma che nel lungo periodo potrebbero dimostrare di non essere o di essere sostituiti per importanza da nuove società leader. Il ricalcolo regolare delle componenti di un indice sottostante consente di avere sempre i titoli più rappresentativi di quel settore in portafoglio. Come esempio si pensi al megatrend di Internet, molto caldo fin da inizio degli anni 2000, e alla relativa classifica dei siti più popolari. Se uno fosse rimasto su questo megatrend tenendo in portafoglio fisse le migliori Internet company del 2000, ebbene nel 2024 si sarebbe trovato con poco più di un pugno di mosche. A inizio del terzo millennio, le prime cinque società campioni per popolarità nel web erano Aol (American Online), Msn, Yahoo, Lycos e About.com. Stando invece alla classifica fatta nel 2023 risultano essere Google, Youtube, Facebook, Twitter e Instagram. Il megatrend è lo stesso, le componenti del paniere delle Internet company sono invece completamente diverse. Solo un indice che si fosse ribilanciato periodicamente avrebbe potuto cogliere tutto il valore creato fino ad oggi da questo tema di investimento.
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