- Nel 2023 le principali banche italiane monitorate da Morningstar DBRS hanno registrato profitti netti per 22,1 miliardi di euro.
- Unicredit ha anche introdotto una nuova politica dei dividendi, che prevede un payout di almeno il 90% dell’utile netto a partire da quest’anno.
- Per gli azionisti di MPS, la cedola arriva con due anni di anticipo rispetto al target ed è previsto che ammonti a 0,25 centesimi per azione.
L’ultima stagione delle trimestrali ha mandato un messaggio chiaro agli investitori sulle banche italiane: il 2023 è stato un anno di solidi profitti e ora sono in arrivo generosi dividendi.
Le cinque principali banche italiane monitorate da Morningstar DBRS (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM, BPER, Banca MPS) hanno riportato utili netti aggregati pari a 6,3 miliardi di euro nel quarto trimestre 2023, in aumento del 62% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+38% se si escludono i rilasci netti di accantonamenti su fondi rischi e oneri e un positivo effetto netto delle imposte per MPS, oltre ai costi di ristrutturazione di BPER, gli accantonamenti per la Russia e le rettifiche negative (badwill) derivanti dall’unione di BPER con Carige avvenuta nel 2022). Per l’intero 2023, i profitti netti delle cinque banche italiane sono stati di 22,1 miliardi di euro (+73% anno su anno, o +53% escludendo le voci una tantum).
“I risultati del 2023 sono stati sostenuti dall'aumento dei ricavi, dal buon controllo dei costi e dalla riduzione degli accantonamenti per perdite su crediti (LLP) e hanno portato a un rendimento medio del capitale proprio (ROE) del 14,5% nel 2023, in aumento rispetto al 7,7% del 2022”, spiega Andrea Costanzo, Vice President del Morningstar DBRS European financial institutions team, il quale aggiunge anche che questo ha portato a “una sostenuta generazione organica di capitale, nonostante le distribuzioni più generose agli azionisti attraverso i dividendi e i riacquisti di azioni”.
"Questo, insieme a profili di rischio più solidi, pone le banche italiane in una posizione migliore per affrontare un contesto probabilmente meno favorevole nel 2024", conclude Costanzo.
I dividendi fanno volare i bancari a Piazza Affari
L’annuncio di cedole generose agli azionisti ha infiammato i titoli bancari in questa prima parte dell’anno, insieme ai rumors su possibili nuove aggregazioni, dal terzo polo all’unione Unicredit-Generali-Mediobanca, che ha acceso le speculazioni negli ultimi giorni.
Il rally delle banche italiane dall'inizio dell'anno
Vediamo in dettaglio le politiche sui dividendi che sono state annunciate dalle principali banche italiane nell’ultima stagione delle trimestrali e che più hanno mosso le quotazioni a Piazza Affari. Per Intesa Sanpaolo e Unicredit forniamo anche alcune metriche-chiave elaborate dagli analisti di Morningstar.
Intesa Sanpaolo
Metriche chiave di Morningstar
- Fair value estimate: 3 euro
- Morningstar Rating: 3 stelle
- Morningstar Economic Moat Rating: Assente
- Morningstar Uncertainty Rating: Alto
All’assemblea degli azionisti, in programma il 24 aprile, sarà proposta la distribuzione cash di 15,20 centesimi di euro per azione come saldo dividendi, che si aggiungono ai 14,40 centesimi di acconto pagati a novembre per un totale di 29,60 centesimi. L’importo è quasi il doppio rispetto a 16,39 centesimi corrisposti per il 2022. “Rapportando l’importo unitario complessivo proposto di 29,60 centesimi al prezzo di riferimento dell’azione registrato mediamente nel 2023, risulta un rendimento (dividend yield) pari a 12,1%”, spiega in una nota Intesa Sanpaolo, che ha anche comunicato l’intenzione di eseguire un buyback (riacquisto di azioni proprie) “pari a circa 55 centesimi di punto di Common Equity Tier 1 Ratio (misura della soliditià di una banca, Ndr) da avviare a giugno 2024 subordinatamente all’approvazione della Bce e dell’assemblea”.
“Intesa continua a pagare il 70% dei suoi utili sotto forma di dividendo e, analogamente all'anno scorso, ha aumentato i dividendi annunciando un nuovo programma di riacquisto di azioni proprie”, ha commentato Johann Scholtz, analista di Morningstar in una nota del 7 febbraio. “Calcoliamo che i buyback appena annunciati porteranno il totale distribuito agli azionisti oltre il 90% degli utili. Intesa offre agli investitori un forward dividend yield superiore al 10%, al quale si aggiunge la prospettiva di ulteriori riacquisti di azioni proprie. L’istituto bancario rimane la nostra migliore idea di investimento per coloro che cercano una fonte di reddito stabile tra i titoli europei del settore bancario”.
Unicredit
Metriche chiave di Morningstar
- Fair value estimate: 32 euro
- Morningstar Rating: 4 stelle
- Morningstar Economic Moat Rating: Assente
- Morningstar Uncertainty Rating: Alto
Nel 2023, Unicredit ha riportato numeri record e il management ha deciso di distribuire agli azionisti il 100% dell’utile netto. Nel dettaglio, la distribuzione per l’intero 2023, soggetta all’approvazione dell’assemblea, sarà pari a 8,6 miliardi di euro, di cui una parte in riacquisti di azioni proprie (5,6 miliardi) e una parte in dividendi (3 miliardi, o 1,78 euro per azione). Una prima tranche del buyback è stata avviata lo scorso anno. Unicredit ha anche introdotto una nuova politica dei dividendi, che prevede un payout di almeno il 90% dell’utile netto a partire da quest’anno.
“La guidance sui dividendi di Unicredit implica un dividend yield a termine di circa il 10%, incrementato da significativi riacquisti di azioni”, commenta Scholtz in una nota del 5 febbraio. “I rendimenti elevati per gli azionisti rendono il titolo un'opzione interessante per gli investitori in cerca di yield. Manteniamo la nostra stima di fair value di 32 euro per azione”.
Gli analisti di Equita sim aggiungono: “Incorporando un payout del 90% e senza assumere alcun utilizzo di excess capital, stimiamo una distribuzione complessiva cumulata a valere sull’utile 2024-25 superiore a 14 miliardi di euro” (report del 6 febbraio).
Banco BPM
Banco BPM ha chiuso il 2023 con un utile netto di 1,26 miliardi, in aumento dell’85% rispetto all’anno precedente. Anche in questo caso, le notizie sui dividendi sono positive per gli azionisti. Il consiglio di amministrazione proporrà un dividendo di 0,56, il 143% in più rispetto a quello pagato nel 2023.
“L’utile netto di circa 1,3 miliardi e la proposta di dividendi superiori alla guidance, pari a 56 centesimi di euro per azione, sintetizzano con chiarezza la capacità di generare valore che abbiamo stabilmente raggiunto e che, in virtù del Piano strategico approvato lo scorso dicembre, continueremo a sviluppare con crescente incisività”, ha dichiarato Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco BPM. “L’attuale ritmo di creazione di valore ci consente di affiancare alla solidità della posizione patrimoniale e a un dividendo più che raddoppiato rispetto al 2022, il costante miglioramento della qualità degli attivi”.
Commentando i risultati in una nota del 9 febbraio, Equita sim ha ammesso la “sorpesa positiva” sui dividendi, precisando che il dividendo di 0,56 centesimi per azione corrisponde a un dividend yield dell’11% e un payout del 67%. “Il dividend per share rappresenta un incremento del 10% rispetto al target di piano e alla nostra attesa (0,51 euro per azione)”, scrivono nella nota in cui confermano il rating hold con target price a 6,1 euro.
BPER
Nel 2023, BPER ha conseguito un utile netto consolidato di 1.519,5 milioni di euro e il consiglio di amministrazione ha proposto la distribuzione di un dividendo di 30 centesimi di euro per azione, per un ammontare complessivo pari a 424,76 milioni.
Commentando i conti, l’amministratore delegato, Piero Luigi Montani ha dichiarato che i risultati “confermano la persistente capacità di generare ricavi” e ha aggiunto che “gli indicatori di rischio di credito si confermano su livelli molto contenuti e i livelli di patrimonializzazione permangono solidi”.
In una nota dell’8 febbraio, gli analisti di Equita sim hanno sottolineato come il risultati siano stati del 6% superiori alle attese (al netto degli elementi straordinari) nel quarto trimestre e hanno alzato il target price a 4,70 euro (+3%), mantenendo il giudizio hold. I dividendi, invece, sono stati inferiori alle attese (35 centesimi per azione), secondo Equita sim. Il dividend per share corrisponde a un dividend yield dell’8,5% e a un payout del 28%.
Banca MPS
Nel 2023, Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS) è tornata all’utile e al dividendo. La cedola arriva con due anni di anticipo rispetto al target di piano ed è previsto che ammonti a 0,25 centesimi per azione, per un totale di 315 milioni, il che corrisponde a un dividend payout del 50% e a un dividend yield del 7,5%.
Commentando i risultati di MPS, Equita sim ha detto di “apprezzare l’elevata posizione di capitale e il miglioramento della performance operativa”, spiegando che il titolo presenta una remunerazione “attraente”, con un dividend yield stimato per il 2024 del 14%, e multipli contenuti. In ottica relativa, però, gli analisti preferiscono nomi “più resilienti in termini di profittabilità anche in un contesto di mercato meno favorevole di quello attuale”. Dopo i conti di Banca MPS, Equita sim ha alzato il target price da 3,6 a 4,3 euro per azione, confermando il rating hold (report dell’8 febbraio).
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