Gli investitori alla ricerca di società di qualità con maggiori probabilità di sovraperformare nel lungo periodo farebbero bene a guardare anche a come sono gestite le politiche di genere. L’Europa, da questo punto di vista, sembra essere avanti rispetto agli Stati Uniti, come mostrano diverse ricerche.
In questo articolo abbiamo cercato i campioni della diversità, dell'equità e dell'inclusione ai quali gli analisti di Morningstar assegnano un ampio Economic moat, ovvero vantaggi competitivi duraturi. In particolare, abbiamo analizzato cinque titoli:
Di questi titoli di qualità, gli analisti di Morningstar ritengono che tre siano sottovalutati: Nestlé, AstraZeneca e Roche. I titoli sottovalutati e con un moat hanno una lunga storia di sovraperformance.
I punti di forza dell’Europa nella parità di genere
Secondo il rapporto Global Gender Gap pubblicato dal World economic forum, nel 2023 l'Europa ha superato il nord America in termini di parità di genere, posizionandosi al primo posto tra le otto regioni geografiche analizzate nel report. Il punteggio del divario globale di genere europeo si è attestato al 76,3%, rispetto al 75% degli Stati Uniti (il dato indica la percentuale di gender gap che è stata colmata, ovvero la distanza percorsa verso la parità).
Nel 2023, un terzo dei Paesi europei si è classificato tra i primi 20 e 20 Paesi su 36 hanno colmato almeno il 75% del divario di genere. Islanda, Norvegia e Finlandia sono i migliori, sia nella regione che nel mondo, mentre Ungheria, Repubblica Ceca e Cipro si posizionano in fondo alla classifica europea. Al ritmo attuale, si prevede che l'Europa raggiungerà la parità di genere in 67 anni, mentre il nord America avrà bisogno di 95 anni per colmare il gender gap.
Per quanto riguarda la dimensione "Partecipazione economica e opportunità" monitorata dal World economic forum, l'Europa si è posizionata al terzo posto dopo il Nord America e l'Asia orientale e il Pacifico. Norvegia, Islanda e Svezia hanno la parità più alta, mentre Italia, Macedonia del Nord e Bosnia-Erzegovina quella più bassa. Rispetto all'edizione 2022 del rapporto, 13 Paesi (tra cui Francia e Germania) hanno peggiorato di almeno l'1% la loro posizione e 8 Paesi l’hanno migliorata della stessa percentuale. Le quote rosa a livello dirigenziale si sono ridotte in 17 dei 35 Paesi che hanno riportato i dati.
La situazione, tuttavia, è destinata a cambiare rapidamente nell'Eurozona, grazie alla Direttiva europea "Woman on boards" entrata in vigore il 27 dicembre 2022. Entro il 30 giugno 2026, tutti i grandi titoli quotati nei mercati regolamentati dell'Ue dovranno adottare misure per aumentare la presenza di donne nei loro consigli di amministrazione.
Investire in titoli con forti politiche di genere
Secondo diversi studi, le aziende impegnate nel promuovere la parità di genere possono ottenere risultati finanziari superiori. Nel suo rapporto 2023 sulla diversità, McKinsey ha affermato che "in un momento in cui le aziende sono sottoposte a una pressione straordinaria per mantenere le performance finanziarie e allo stesso tempo navigare in un panorama economico in rapida evoluzione, che richiede anche una cultura interna volta all’inclusione, la buona notizia è che questi obiettivi non si escludono a vicenda. Al contrario, la nostra ricerca suggerisce una relazione forte e positiva tra di essi. E in un panorama competitivo sempre più complesso e incerto, la diversità conta ancora di più".
Dal punto di vista dell'investimento, i cosiddetti indici azionari sulla diversità di genere mettono in evidenza le aziende che dimostrano un impegno per l'inclusione e l'equità di genere. Prendono in considerazione questioni come: Qual è l'equilibrio di genere all'interno della forza lavoro, dei vertici dirigenziali e del consiglio di amministrazione? Il divario retributivo tra uomini e donne viene reso noto e mitigato? L'azienda offre congedi parentali e politiche di lavoro flessibili?
Questi indici hanno registrato performance simili a quelle dei loro equivalenti tradizionali negli ultimi cinque anni e in alcuni casi, come nel 2022, hanno sovraperformato. L'indice Morningstar Developed Europe gender diversity ha avuto un rendimento quinquennale annualizzato dell'8,7% (in euro a fine gennaio 2024), esattamente come l'indice Morningstar Developed Markets Europe Large-Mid Cap, ma con una volatilità inferiore. Nel 2023, entrambi hanno guadagnato circa il 15,8%.
Confronto tra l'indice Morningstar Developed Europe gender diversity e il mercato azionario europeo (base 100 euro)
5 titoli europei di qualità con solide politiche di genere
L'indice Morningstar Developed Europe Gender Diversity comprende 740 titoli (al 31 gennaio) e i principali sono:
- Novo Nordisk
- Nestlé
- Novartis
- AstraZeneca
- Roche
Secondo la metodologia Morningstar, sono tutti titoli Wide-Moat, ossia dotati di una caratteristica strutturale che consente loro di sostenere profitti in eccesso per un lungo periodo di tempo. Alcuni di questi titoli, come Novo Nordisk, Novartis e Nestlé, hanno contribuito in modo determinante alla performance dell'indice negli ultimi cinque anni. Tre sono sottovalutati, in base alle metrice Morningstar, al momento in cui scriviamo. Si tratta di Nestlé, AstraZeneca e Roche.
Novo Nordisk
- Stima del valore equo: 540 DKK
- Rating Morningstar: ★★ (al 4 marzo 2024)
- Morningstar Economic Moat Rating: Ampio
- Morningstar Uncertainty Rating: Alto
Con circa un terzo del mercato globale dei trattamenti per il diabete, Novo Nordisk è il principale fornitore al mondo di prodotti per la cura di questa malattia. Con sede in Danimarca, l'azienda produce e commercializza una serie di insuline, trattamenti iniettabili per il diabete come la terapia GLP-1, agenti antidiabetici orali e trattamenti per l'obesità. Novo ha anche un segmento biofarmaceutico (che rappresenta circa il 10% del fatturato) specializzato in terapie proteiche per l'emofilia e altri disturbi. A novembre, Morningstar ha alzato le stime del fair value a 540 corone danesi per azione da 475 corone danesi, "dopo aver aumentato significativamente le nostre ipotesi sulla diffusione delle terapie GLP-1 nel diabete e nell'obesità e sull'aggiunta delle vendite per i pazienti in sovrappeso", ha dichiarato Karen Andersen, stratega di Morningstar.
Nestlé
- Stima del valore equo: 111 CHF
- Rating Morningstar: ★★★★ (al 4 marzo 2024)
- Morningstar Economic Moat Rating: Ampio
- Morningstar Uncertainty Rating: Basso
Con oltre 150 anni di storia, Nestlé è il più grande produttore di alimenti e bevande al mondo per fatturato, con oltre 90 miliardi di franchi svizzeri all'anno. Il suo portafoglio di prodotti comprende marchi come Nestle, Nescafe, Perrier, Pure Life e Purina. Nestlé possiede anche poco più del 20% dell'azienda francese di cosmetici L'Oreal. "Ci aspettiamo che l'inflazione strutturalmente più elevata nel medio termine sia un fattore positivo per Nestlé, grazie all'evidente potere di determinazione dei prezzi nelle categorie di prodotti chiave a forte crescita", ha dichiarato Ioannis Pontikis, analista azionario senior di Morningstar. "Le nostre stime prevedono una crescita organica del 5,5% circa nei prossimi tre anni".
Novartis
- Stima del valore equo: 88 CHF
- Valutazione Morningstar: ★★★ (al 4 marzo 2024)
- Morningstar Economic Moat Rating: Ampio
- Morningstar Uncertainty Rating: Medio
Novartis sviluppa e produce farmaci innovativi. Le principali aree di espansione comprendono l'oncologia, le malattie rare, le neuroscienze, l'immunologia, l'apparato respiratorio, il cardio-metabolismo e i farmaci consolidati. L'azienda vende i suoi prodotti a livello globale, con gli Stati Uniti che rappresentano quasi un terzo del fatturato totale. "Non stiamo apportando alcuna modifica alla nostra stima del fair value a seguito dell'annunciata acquisizione di MorphoSys da parte di Novartis per quasi 3 miliardi di dollari. Riteniamo che pelabresib (inibitore di piccole molecole delle proteibe BET, Ndr) rappresenti il fattore chiave dell'operazione. Poiché pelabresib è stato studiato con successo in combinazione con Jakafi di Novartis (i diritti statunitensi risiedono in Incyte), riteniamo che Novartis possa sfruttare il suo forte radicamento nel segmento della mielofibrosi per lanciare pelabresib in modo efficiente. Inoltre, il nuovo farmaco contribuisce a completare la pipeline di farmaci innovativi di Novartis, un elemento fondamentale dell'ampio moat dell'azienda", ha dichiarato Damien Conover, Sector Director di Morningstar in una nota del 5 febbraio 2024.
AstraZeneca
- Stima del valore equo: 12.400 BGX
- Rating Morningstar: ★★★★ (al 4 marzo 2024)
- Morningstar Economic Moat Rating: Ampio
- Morningstar Uncertainty Rating: Medio
AstraZeneca vende farmaci di marca in diverse classi terapeutiche, tra cui gastrointestinale, diabete, malattie cardiovascolari, respiratori, tumori, immunologia e malattie rare. La maggior parte delle vendite proviene dai mercati internazionali, mentre gli Stati Uniti rappresentano quasi un terzo del fatturato. "AstraZeneca ha riportato risultati stabili nel quarto trimestre e ha pubblicato una guidance per il 2024 ampiamente in linea con le nostre aspettative. Sebbene riteniamo che il mercato si aspettasse risultati più solidi, non modifichiamo la stima del fair value e continuiamo a considerare il titolo sottovalutato. Riteniamo che il mercato sia sempre più preoccupato per la maturazione di diversi farmaci e per il rallentamento della crescita, oltre che per la mancanza di una significativa espansione dei margini. Pur prevedendo una certa decelerazione nei prodotti chiave, ci aspettiamo che diversi farmaci lanciati di recente contribuiscano a spingere la crescita dell'azienda ai massimi livelli del settore nei prossimi quattro anni", ha dichiarato Conover in una nota dell'8 febbraio 2024.
Roche
- Stima del valore equo: 379 CHF
- Rating Morningstar: ★★★★★ (al 4 marzo 2024)
- Morningstar Economic Moat Rating: Ampio
- Morningstar Uncertainty Rating: Basso
Roche è un'azienda biofarmaceutica e diagnostica svizzera. I prodotti farmaceutici più venduti includono una serie di terapie oncologiche del partner Genentech, mentre il segmento diagnostico è stato rafforzato dall'acquisizione di Ventana nel 2008. I prodotti oncologici rappresentano il 50% delle vendite farmaceutiche e la diagnostica centralizzata e point-of-care oltre la metà delle vendite di prodotti diagnostici. "Abbiamo abbassato la nostra stima del fair value di Roche a 379 franchi svizzeri da 414 franchi svizzeri dopo aver incorporato i risultati finanziari dell'azienda per il 2023 e le prospettive per il 2024 nel nostro modello di valutazione. Roche, che è un'azienda di grandi dimensioni, sta affrontando una pressione incessante a causa della forza del franco svizzero rispetto alle altre valute principali, per cui, sebbene l'azienda abbia prodotto una crescita delle vendite dell'1% a valuta costante nel 2023, nonostante la pressione dei cali nei settori diagnostici e terapeutici (e al di sopra delle previsioni di calo a una sola cifra), ciò ha comportato un calo delle vendite del 7%", ha dichiarato Andersen in una nota del 1° febbraio 2024.
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