L'aria in Borsa si fa sempre più carica di elettricità per Enel in vista della diffusione dei conti del 2023 prevista per il 21 marzo. Le attese sono galvanizzate da alcuni giudizi positivi da parte degli analisti. In particolare, Hsbc nel confermare il giudizio buy, con prezzo obiettivo però abbassato a 7,2 euro da 7,5, si aspetta l'annuncio di risultati "solidi" al di fuori della Spagna. Secondo gli analisti, la controllata spagnola Endesa ha in effetti presentato conti sotto le attese. Per quanto riguarda la performance del gruppo, Hsbc stima un Ebitda ordinario a 21,9 miliardi di euro, di cui 10,8 dall'Italia, 5 dall'America Latina e 0,7 dalle rinnovabili nel Nord America. Se confermato si tratterebbe di un dato dell'1% inferiore alle precedenti proiezioni che porta, assieme ai maggiori accantonamenti, quelle sull'utile netto a scendere del 4%. Gli analisti continuano a vedere la crescita delle rinnovabili nei mercati “core” a margini interessanti e confermano le reti elettriche tra le possibilità d'investimento per l'anno in corso. Con riferimento all'Italia, Hsbc ritiene che il modello di business che include generazione di energia e gestione dei clienti "limiti l'esposizione al calo dei prezzi" degli energetici e dal momento che nel 2023 il tetto ai prezzi per l'energia elettrica è stato rimosso, si aspetta un'accelerazione sulle rinnovabili.
Quanto vale il riposizionamento strategico
Del riposizionamento strategico in corso da parte di Enel ne hanno parlato gli analisti di Banca Akros giudicandolo "sulla buona strada; le cessioni sono state finalizzate o sono in fase avanzata, per un impatto complessivo sul debito di circa 17 miliardi di euro, incluse quelle del 2022". Gli esperti hanno riavviato da poco la copertura su Enel con giudizio buy e prezzo obiettivo a 8 euro. Più prudente la visione degli analisti di Jefferies, i quali hanno ridotto il rating di Enel a hold da buy, con un prezzo obiettivo abbassato a 6,5 euro da 7 euro. Valutano come ragionevole il business plan del gruppo, con un attraente dividend yield, ma sono meno convinti dalla sovraperformance attesa oltre il 2024 alla luce della rapida discesa dei prezzi energetici. Gli analisti, quindi, continuano ad apprezzare il business model ma non vedono catalizzatori di breve termine che possano aiutare un significativo re-rating. Più incoraggiante la valutazione fatta su Enel da Barclays che ha alzato da 7,5 a 8 euro il prezzo obiettivo reiterando la raccomandazione overweight. Per gli esperti Enel resta l’azione preferita nel comparto europeo delle utility integrate, "offrendo esposizione a un crescente capex nelle reti e a crescenti attività retail in Italia". Resta positiva sul titolo Enel anche Mediobanca Research che giusto alcune settimane fa ha confermato il giudizio outperform.
La cessione di attività a A2A
Tra le ultime novità arrivate da Enel, spicca la cessione dell'attività di distribuzione elettrica in alcuni comuni delle province di Milano e Brescia ad A2A. Per gli analisti di Equita Sim, l'operazione ha senso industrialmente per A2A perché si tratta di una rete molto pregiata considerando il posizionamento in Lombardia, dove è atteso un significativo incremento dei consumi elettrici nei prossimi anni; la rete ha una buona performance operativa (poche interruzioni) ed una vita degli asset molto elevata. Nello specifico di Enel, Equita Sim spiega che l'operazione era già inclusa nei target di cessione del piano industriale.
Gli analisti ricordano che il management di Enel aveva dato indicazioni per una potenziale vendita di una quota della rete di distribuzione al nord, con lo scopo di reinvestire nelle reti di distribuzione al sud Italia, che hanno maggiori opportunità di extra-premialità nei nuovi meccanismi regolatori. La valutazione dell'asset è molto elevata con un capital gain associato di 1 miliardo ed una riduzione della posizione finanziaria netta di gruppo di 1,2 mld. "A nostro avviso si tratta di una operazione positiva per Enel che ottiene una valorizzazione molto alta dei propri asset e incrementa la visibilità sugli obiettivi di riduzione del debito di fine anno", concludono gli analisti.
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