Le difficoltà di Gucci e del gruppo Kering (KER) non sono affatto finite.
Martedì 19 marzo, a Borse chiuse, Kering, il secondo gruppo al mondo nel settore del lusso, ha comunicato che le vendite del primo trimestre 2024 dovrebbero registrare un calo del 10% (al netto dell’apertura di nuovi punti vendita) a causa di una contrazione del 20% dei ricavi del marchio Gucci, dovuta "principalmente" al negativo andamento nella regione Asia-Pacifico.
In avvio di contrattazioni sulla Borsa di Parigi, le azioni Kering cedono circa il 15% (alle ora 10.30).
La notizia ha trascinato al ribasso anche gli altri principali titoli francesi del settore del lusso: LVMH (MC) è in calo del 3% a 834,30 euro, mentre Hermès (RMS) è scesa dell'1,8% a 2362 euro.
Le difficoltà di Gucci non sono una novità. Secondo alcuni analisti, sembra che i consumatori cinesi stiano aspettando l'uscita delle nuove collezioni del marchio italiano.
I risultati di Gucci, che nel 2023 rappresentava il 50% delle vendite di Kering e il 69% del suo utile operativo, sono al centro dell'attenzione degli investitori.
Nell'annunciare i risultati annuali, il gruppo francese si è mostrato cauto per il 2024 e ha deciso di mantenere stabile il dividendo.
In una nota agli investitori, gli analisti di Stifel stimano che le vendite di Gucci in Asia-Pacifico siano crollate del 30% su base annua nel primo trimestre del 2024.
"I consumatori cinesi potrebbero essere in attesa di novità da parte del nuovo direttore creativo di Gucci, la cui collezione è stata offerta solo in negozi Gucci selezionati da metà febbraio. La disponibilità delle sue nuove collezioni sarà gradualmente incrementata fino alla fine di giugno, sostenuta da un maggiore investimento nel marketing", scrivono in una nota del 19 marzo gli analisti di Stifel.
" I commenti sulla debolezza del mercato Asia-Pacifico peseranno probabilmente sull’intero settore del lusso nella giornata odierna, soprattutto a seguito del rapido e netto re-rating che ora lascia poco spazio agli errori", affermano gli analisti di JPMorgan. "Tuttavia, riteniamo che si tratti di un problema che riguarda il marchio Gucci in particolare. In effetti, in base alle nostre stime, sembra che gli altri marchi abbiano registrato una performance sostanzialmente in linea con le aspettative”, aggiungono nella loro nota.
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