Alla fine del primo trimestre l'economia dell'Eurozona è tornata in territorio di espansione, concludendo una sequenza di contrazione consecutiva mensile iniziata lo scorso giugno.
Dall'analisi dei dati raccolti, la nuova crescita dell'attività economica è stata agevolata dalla stabilizzazione della domanda e dai continui sforzi di ridurre il lavoro inevaso. Inoltre, si è anche registrato il terzo mese consecutivo di incremento netto dell'occupazione dell'Eurozona grazie alla continua ripresa della fiducia sull'economia.
Nel dettaglio, l'indice elaborato dalla Hamburg Commercial Bank e pubblicato giovedì da S&P Global è salito a marzo a 50,3 da 49,2 a febbraio, al valore più alto in dieci mesi e segnando un ritorno all'espansione dell'economia del settore privato dell'Eurozona.
Se il ritorno alla crescita dell'Eurozona è stata una notizia positiva fornita dall'indagine HCOB PMI di marzo, un'analisi più attenta dei dati rivela condizioni della domanda ancora deboli. Ciò detto, la stabilizzazione dei nuovi ordini ricevuti dalle aziende conclude una sequenza di nove mesi di declino e rappresenta una netta svolta dalle forti contrazioni mensili nel trimestre finale del 2023.
Con i nuovi ordini non ancora in espansione, i maggiori livelli di attività hanno agevolato a marzo un'ulteriore riduzione del livello delle commesse inevase per le aziende del settore privato dell'Eurozona. Il tasso di declino è tuttavia diminuito segnando il valore più debole da maggio dello scorso anno.
Volumi minori di ordini inevasi implicano una maggiore capacità in eccesso nell'economia dell'Eurozona, eppure i dati dell'indagine di marzo segnano il terzo mese consecutivo di aumento occupazionale, con una crescita degli organici lievemente più debole del picco in sette mesi di febbraio, ma generalmente in linea con la media storica.
Quattro delle nazioni monitorate hanno indicato un aumento dei posti di lavoro, a non farlo è stata la Germania.
Ad alimentare la crescita dell'occupazione è stato l'ulteriore slancio della fiducia. Le previsioni sull'attività nei prossimi 12 mesi sono infatti le più ottimistiche dalla vigilia dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia a febbraio 2022. I dati sotto settoriali hanno mostrato un maggiore ottimismo sia nel settore manifatturiero che terziario.
L'indice HCOB per il settore dei servizi dell'Eurozona di marzo mostra un'altra progressione della ripresa del settore terziario dell'Eurozona, inserendosi ancora di più in territorio di espansione. Con l'aumento a 51,5 da 50,2 di febbraio l'indice segnala il secondo mese consecutivo di incremento della produzione terziaria, peraltro il più forte da giugno scorso.
L'aumento accelerato dell'attività si è accompagnato ad un rinvigorimento della domanda. Per la prima volta in nove mesi, le vendite registrate a marzo dalle aziende terziarie sono aumentate.
Nel frattempo, a marzo, l'inflazione dei costi del settore terziario è scesa ai minimi in otto mesi, mantenendo però un tasso di incremento complessivamente forte. Similmente, si è registrato l'aumento più debole dei prezzi di vendita da novembre dello scorso anno. Con marzo, le previsioni di attività nei prossimi 12 mesi sono migliorate per quattro mesi di fila.
Analizzando i dati PMI, Cyrus de la Rubia, capo economista della Hamburg Commercial Bank, ha commentato: "Finalmente buone notizie: il settore terziario dell'Eurozona sta gradualmente ritornando ad avanzare, con un'attività che a febbraio si era stabilizzata ed ora a marzo mostra moderati segnali di crescita. È soprattutto incoraggiante che, dopo otto mesi di magra, i nuovi ordini abbiano ricominciato ad aumentare. Ci si aspetta che questa favorevole tendenza persista, alimentata da un rialzo dei salari che supera l'inflazione, innalzando così il potere d'acquisto delle famiglie".
"I consumatori sono quindi più propensi a mangiar fuori, viaggiare e spendere soldi per altri servizi. Tuttavia, non prevediamo ancora un vero e proprio boom di crescita. Nonostante la temporanea debolezza dell'economia, le aziende terziarie non hanno smesso di assumere. Negli ultimi due mesi, la crescita di posti di lavoro è stata particolarmente elevata ed ha segnalato un alto livello di ottimismo nel settore. Le previsioni economiche future sono difatti di nuovo aumentate, segnando il valore più alto in più di due anni e superando la media di lungo termine".
"Il settore dei servizi è ancora in grado di trasferire almeno parte del rialzo dei costi sui clienti sotto forma di prezzi di vendita superiori. Tuttavia, il tasso di inflazione di marzo è lievemente rallentato sia per i costi che per le tariffe applicate ai clienti. Questo è un fattore che probabilmente farà piacere alla Banca Centrale Europea. Ciononostante, sulla base di questi dati riteniamo prematuro prevedere una tendenza chiara e, infatti, continuiamo ad aspettarci che i tassi di interesse non verranno ridotti ad aprile ma bensì a giugno".
L'indice è prodotto da S&P Global in base alle risposte date ai questionari mensili compilati da circa 5.000 aziende terziarie italiane dell'Eurozona dal 12 al 25 marzo.
Di Claudia Cavaliere, Alliance News reporter
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