Gli investitori, soprattutto se italiani, amano molto gli investimenti tematici. Nella settimana dedicata alle strategie tematiche, non potevano mancare le classifiche dei migliori e dei peggiori fondi ed ETF tematici del primo trimestre 2024.
I migliori fondi tematici
Il fondo che ha guadagnato di più tra il primo gennaio e il 31 marzo è il VanEck Defense ETF A USD Acc (DFNS), lanciato esattamente un anno fa ed esposto alle società operati nel settore della sicurezza e della difesa. Più nello specifico, questo fondo presenta un portafoglio composto da 28 società leader nel settore della tecnologia della difesa, della sicurezza informatica su larga scala e dei servizi rilevanti per la difesa.
In linea generale, i titoli di questo settore sono andati molto bene in questa prima parte dell’anno, basti pensare al colosso italiano Leonardo Spa (LDO), controllato dallo Stato per il 30%, e volato in Borsa dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e le ulteriori tensioni a livello internazionale (il titolo è salito di oltre il 100% nell’ultimo anno).
Il comparto della Difesa a livello europeo è infatti sempre più importante e gli osservatori si attendono parecchie novità dalla prossima Commissione UE, dopo le elezioni della tarda primavera. D’altra parte, dopo circa due anni di rally, la corsa potrebbe essere arrivata al capolinea, come anticipato dagli analisti di Goldman Sachs.
Molto bene anche le strategie esposte alla blockchain, spinte dal forte rally delle cripto e degli asset digitali degli ultimi sei mesi in particolare. Un rinnovato entusiasmo che ha portato bitcoin a toccare un nuovo massimo storico a metà marzo (73.800 dollari), spinto anche dall’attesa del prossimo halving.
I peggiori fondi tematici
Tra i peggiori fondi tematici del trimestre, invece, troviamo esclusivamente strategie in diversi modi legate alle energie rinnovabili.
Il fondo BNP Paribas Funds Environmental Absolute Return Thematic Equity (EARTH) Classic CAP guida la classifica dei meno performati del trimestre con una perdita del 21,3%, che fa seguito al -21,8% del 2023 e al -20,7% del 2022.
In questo articolo cerchiamo di spiegare meglio il perché l’intero comparto stia soffrendo ormai da due anni a questa parte.
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