Investire nei titoli telecom sembra essere una buona idea. Delle quattordici società del settore delle telecomunicazioni coperte dagli analisti di Morningstar, nove hanno un rating positivo (pari a 4 o 5 stelle). Mentre KPN, Swisscom e Bouygues, sono scambiati a prezzi più alti rispetto al fair value.
Chi si approccia al comparto telecom, dicono gli analisti di Morningstar, deve prestare attenzione a due variabili molto importanti: l’inflazione e il dividendo.
L’inflazione fa male al settore telecom
L’inflazione elevata sta danneggiando il settore delle telecomunicazioni dal 2022. Difficilmente le aziende del comparto sono in grado di trasferire sui clienti finali l’aumento dei costi prodotti dall’inflazione (bollette energetiche più elevate e costi salariali più alti), specie in mercati fortemente competitivi come quelli di Italia, Francia e Spagna.
In questi paesi è in corso una guerra dei prezzi tra i maggiori operatori. In Francia, ad esempio, Orange e Bouygues continuano a perdere quote di mercato a favore di Iliad, che offre tariffe più convenienti. Al contrario, aziende come l’olandese KPN, o come BT nel Regno Unito e Deutsche Telekom in Germania, sono riuscite a trasferire i maggiori costi operativi sui loro clienti senza perdere quote di mercato e preservando i margini di profitto.
L'inflazione nell'eurozona è scesa leggermente: a marzo si è attestata a +2,4%, contro il +2,6% del mese precedente, e alcuni economisti ritengono che l'obiettivo del 2% della Bce sia già a portata di mano.
Telecom interessanti anche in ottica dividendo
I dividendi rappresentano un fattore molto importante per chi investe nel settore delle telecomunicazioni. I titoli del comparto offrono in media un dividend yield del 6,8%, con punte tra l'8 e il 9%. Sotto questo aspetto, KPN è affidabile, così come Deutsche Telekom e Swisscom, che negli ultimi cinque anni hanno mantenuto il dividendo allo stesso livello o lo hanno addirittura aumentato.
Gli analisti di Morningstar sottolineano l'importanza di cedole sostenibili, poiché yield molto elevati o un payout ratio superiore all'80% comportano spesso il rischio che la società non sia in grado di sostenere quel dividendo e che sia dunque costretta a tagliarlo. Vodafone, ad esempio, a metà marzo ha annunciato che dimezzerà la cedola entro il 2025. Agli attuali corsi azionari, il dividend yield del titolo è superiore all’11% e il più alto tra le quattordici società di telecomunicazioni coperte dall’analisi di Morningstar.
Javier Correonero e Ben Slupecki, analisti azionari di Morningstar, consigliano di essere particolarmente selettivi quando ci si approccia a questo comparto e indicano Deutsche Telekom e Tele2 come le loro migliori idee di investimento.
Secondo gli analisti, ci sono diversi fattori che rendono interessanti per gli investitori questi due titoli, tra cui la disciplina finanziaria, ovvero un’oculata gestione del capitale e un basso livello di indebitamento, e la concentrazione su un numero limitato di mercati.
Per la svedese Tele2 non è sempre stato così, l'azienda ha venduto la maggior parte delle sue attività all'estero e ora l’80% delle sue entrate proviene dal mercato domestico, mentre il restante 20% dai Paesi Baltici. In paesi come Estonia, Lettonia e Lituania, scrivono gli analisti nel loro ultimo report sul settore telecom, la società può contare sull’elevata redditività degli abbonamenti nel segmento più costoso.
Anche Deutsche Telekom si concentra su un numero limitato di mercati, ovvero quello tedesco e quello americano, che si caratterizzano per essere abbastanza stabili e con un livello di concorrenza non eccessivamente elevato.
Tele2 e Deutsche Telekom offrono un dividendo stabile
Tele2 e Deutsche Telekom sono interessanti anche sotto il profilo del dividendo. Dal 2019, la cedola di Deutsche Telekom è aumentata da 0,60 euro per azione a 0,77 euro, e gli analisti di Morningstar sostengono che ci sia spazio per ulteriori aumenti nei prossimi anni.
“Tele2 ha aumentato il dividendo negli ultimi dieci anni e continuerà a farlo nel prossimo futuro grazie alla stabilità dei ricavi e a una gestione finanziaria oculata. Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo una crescita dei ricavi e dell’EBITDA a un ritmo rispettivamente del 2% e del 4%”, dice Javier Correonero.
“Relativamente a Deutsche Telekom, giudichiamo molto positivamente anche la sua strategia di M&A negli Stati Uniti, che ha portato all'acquisizione di Sprint e MetroPCS”.
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