I risultati del primo trimestre di Saipem hanno evidenziato un miglioramento dei margini di profitto e dei flussi di cassa in linea con gli obiettivi fissati per il 2024. Dopo aver incorporato i numeri del primo quarter nel nostro modello di stima, lasciamo invariato il fair value a quota 2,50 euro. Sulla base delle attuali quotazioni di mercato, riteniamo che le azioni Saipem siano leggermente sottovalutate.
I numeri della trimestrale
Il fatturato del primo trimestre è salito a 3 miliardi di euro, con un incremento del 18% rispetto all'anno precedente, grazie alla forte crescita delle attività di ingegneria e costruzione offshore (E&C). Allo stesso modo, il margine EBITDA rettificato dell'azienda è aumentato di 140 punti base rispetto all'anno precedente, raggiungendo l'8,8%. Per l’esercizio 2024, l'azienda prevede di superare le precedenti previsioni per il segmento E&C offshore, ma questo sarà parzialmente compensato da un leggero effetto negativo dovuto alla sospensione di tre piattaforme jack-up saudite. In definitiva, l'azienda è ben posizionata per raggiungere le sue guidance per il 2024 di 13 miliardi di euro di fatturato e un margine EBITDA rettificato del 10%.
L'acquisizione di ordini, pari a 2 miliardi di euro nel trimestre (0,7 volte il book-to-bill), è stata un po' scarsa, ma la società ha citato numerosi ordini che si aspetta di ricevere nel secondo trimestre. In particolare, Saipem ha parlato delle opportunità in Africa Occidentale e in Estremo Oriente e degli sviluppi positivi nel nascente mercato della cattura e utilizzo dell'anidride carbonica (CCUS), citando il progetto East Coast Cluster CCUS nel Regno Unito che non è ancora incluso nel portafoglio ordini. Facendo un passo indietro, Saipem continua a fare progressi nel miglioramento dei margini e dei flussi di cassa, riducendo al tempo stesso la leva finanziaria. I flussi di cassa netti del trimestre, pari a 68 milioni di euro, sono in linea con l'obiettivo di 300 milioni di euro per l'intero anno. La liquidità dovrebbe continuare a migliorare anche nei prossimi anni grazie allo smaltimento del portafoglio di lavori pregressi, che dovrebbe essere azzerato entro la fine dell'anno. Dato il miglioramento dei flussi di cassa e della leva finanziaria, il management punta a tornare a pagare i dividendi nel 2025.
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