ETF, 5 trend da monitorare nei prossimi mesi

Gli investitori potrebbero andare in direzioni diverse rispetto al primo trimestre.

Sara Silano 24/04/2024 | 14:59
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Immagine di uomo che cammina su frecce colorate

Nel primo trimestre 2024, il patrimonio europeo degli Exchange-traded fund (ETF) e degli Exchange-traded commodities (ETC) ha toccato il livello record di 1,81 mila miliardi di euro, in crescita del 10% rispetto alla fine del 2023. Ma quali sono i trend che potrebbero caratterizzare lo sviluppo del mercato nei prossimi mesi? Ne abbiamo identificati cinque:

  1. Gli investitori cambieranno rotta rispetto a Wall Street?
  2. Gli ETF obbligazionari affrontano il test delle politiche monetarie divergenti
  3. La difesa trainerà ancora gli ETF tematici?
  4. L’oro potrebbe far brillare gli ETC
  5. Le conseguenze dell’ingresso di iShares nel segmento degli ETF attivi

 

Il patrimonio degli ETF ed ETC europei (in miliardi di euro)

Patrimonio degli ETF ed ETC europei

1. Gli investitori cambieranno rotta rispetto a Wall Street?

Nel primo trimestre, gli ETF azionari europei hanno raccolto 36,8 miliardi di euro, in leggero aumento rispetto ai 36,4 miliardi di fine 2023, segno che gli investitori hanno dato fiducia al rally delle Borse. In particolare, hanno cercato di trarre profitto dal rialzo di Wall Street sia attraverso gli ETF dedicati, sia attraverso quelli azionari internazionali. In questi ultimi, infatti, il peso del mercato statunitense può arrivare fino al 70%.

Secondo gli analisti di Morningstar, la Borsa USA è sopravvalutata del 3%. Per quanto potrà continuare la sua corsa? David Sekera, market strategist di Morningstar, ha recentemente avvertito che “è improbabile che ciò che ha funzionato nell'ultimo anno e mezzo continui a farlo anche in futuro” e che di conseguenza è il tempo di “scelte contrarian”.

Guardando le statistiche dei flussi verso gli ETF, viene da domandarsi se queste scelte contrarian non possano essere indirizzate all’azionario europeo, che è stato il più colpito dai deflussi nel primo trimestre. E’ vero che non è più a buon mercato, ma appare meno sopravvalutato rispetto agli Stati Uniti. Morningstar stima, infatti, un rapporto prezzo/fair value di 1,05. Altre alternative contrarian potrebbero essere i titoli value o le small cap.

I migliori e peggiori ETF azionari nel primo trimestre 2024 (categorie Morningstar)

I migliori e peggiori ETF azionari nel primo trimestre 2024

2. Gli ETF obbligazionari affrontano il test delle politiche monetarie divergenti

Nel primo trimestre, gli ETF obbligazionari hanno accusato una riduzione dei flussi di investimento dai 14,1 miliardi degli ultimi tre mesi del 2023 a 8,8 miliardi. “Il rallentamento, particolarmente marcato a febbraio e marzo, è dovuto al ridimensionamento delle aspettative di taglio dei tassi in particolare da parte della Federal Reserve statunitense”, spiega José Garcia-Zarate, associate director della ricerca sulle strategie passive di Morningstar. “In effetti, gli investitori puntano ora sulla Banca Centrale Europea (BCE) perché prenda l'iniziativa di tagliare i tassi prima della Fed”.

In questo clima di attesa, gli investitori hanno assunto un atteggiamento piuttosto cauto prediligendo i fondi obbligazionari con scadenze ultra-brevi coperti dal rischio di cambio, per trarre vantaggio dai tassi di interesse ancora elevati, senza prendere troppi rischi sulle mosse future delle banche centrali.

Nei prossimi mesi, la situazione potrebbe cambiare perché si fa sempre più probabile una sforbiciata ai saggi di riferimento nell’eurozona a giugno, dopo che la BCE li ha lasciati invariati nella riunione di aprile. Si sono ridotte, invece, le probabilità che la Fed agisca a breve, dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione di marzo.

3. La difesa trainerà ancora gli ETF tematici?

Una delle principali sorprese del primo trimestre riguarda gli ETF tematici. Infatti, il tema dominante non è stato quello tecnologico, che è trainato dall’intelligenza artificiale, ma quello che Morningstar definisce “sociale”, che include i trend nei consumi, nella demografia, nel business del wellness, eccetera. Ma non è stato nessuno di questi temi a determinarne l’interesse bensì quello della sicurezza, che comprende gli ETF sulla difesa, che hanno catturato circa 548,4 milioni di euro nella prima parte dell’anno.

Il dato, tuttavia, sorprende meno se si pensa al rally dei titoli della difesa negli due ultimi anni, che ha portato Goldman Sachs a definirli “sopravvalutati”. Resta da capire se il settore potrà ancora beneficiare nei prossimi mesi dell’evoluzione della situazione in Medio oriente, dopo la crisi tra Israele e l’Iran, e dell’aumento dei rischi geopolitici.

4. L’oro potrebbe far brillare gli ETC

Nel primo trimestre, gli ETF ed ETC sulle materie prime hanno subito deflussi per 2,1 miliardi di euro, che fanno seguito ai quasi 5 miliardi usciti alla fine dell’anno scorso. Gran parte di questo risultato è da imputare agli strumenti sui metalli preziosi, in particolare l’oro, nonostante il prezzo sia salito a marzo al livello di 2.200 dollari l’oncia. C’è da aspettarsi che nei prossimi mesi gli investitori retail tornino a comprare ETC sul metallo giallo, anche in ottica difensiva di fronte al crescente rischio geopolitico e in vista della tornata elettorale negli Stati Uniti.

Peter Kinsella, Global Head of Forex Strategy di Union Bancaire Privée (UBP) fa notare come negli ultimi tempi siano aumenti i flussi verso il mercato finanziario dell’oro. In particolare, “è stato registrato un notevole aumento del posizionamento long sui future, il che suggerisce che gli investitori istituzionali hanno aumentato la loro esposizione al metallo giallo”, dice Kinsella, che segnala anche un incremento di investitori retail, però in ritardo rispetto alla maggior parte del rialzo. “Questo allargamento della base di investitori implica che il rialzo è ancora in corso. Notiamo che gli investitori retail rimangono sottoinvestiti rispetto alle medie storiche”, ammette l’esperto.

5. Le conseguenze dell’ingresso di iShares nel segmento degli ETF attivi

Nei prossimi mesi, gli investitori in ETF faranno bene a monitorare anche l’evoluzione nel segmento degli ETF attivi in Europa. In marzo, infatti, è entrato su questo mercato iShares (BlackRock) con due replicanti azionari orientati al reddito.

“Questo segna l'arrivo del più grande emittente di ETF in Europa in questo angolo di mercato in crescita, dove JP Morgan rimane l’operatore principale con una quota del 44%”, afferma Garcia-Zarate.

Flussi negli ETF attivi europei per asset class

Flussi negli ETF attivi europei

Nel primo trimestre, gli ETF attivi hanno raccolto circa 2,1 miliardi di euro, in crescita rispetto a 1,05 miliardi della fine del 2023 e il patrimonio ha raggiunto i 33,6 miliardi. Questa tipologia di fondi indicizzati continua a rappresentare una nicchia sul mercato europeo (1,9% del patrimonio totale), ma sembrano rispondere bene alle esigenze degli investitori che vogliono trarre vantaggio dagli ETF come involucri (wrapper) di strategie attive a partire da costi solitamente più contenuti rispetto ai tradizionali fondi.

 

 

 

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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