L'offerta da EUR12 miliardi di Bbva per Banco Sabadell, con un premio del 30% sui valori di Borsa, riaccende i riflettori sul risiko bancario, anche in Italia. Ma conferma che vanno sempre di moda i grandi campioni nazionali e che la creazione di grandi gruppi paneuropei resta molto complicata, anche a 26 anni dalla nascita della BCE e della vigilanza bancaria unica.
Nel primo pomeriggio, con BBVA che perde il 4,2% a EUR9,8 e Sabadell che sale del 4,6% a EUR1,9, anche in Italia c'è fermento. Intesa Sanpaolo, la banca più grande, guadagna lo 0,8% a EUR3,5
Unicredit sale dello 0,55% a EUR34,8 dopo aver messo a segno una performance positiva del 45,4% in soli sei mesi.
MPS oggi vola con un rialzo del 4,4% a EUR4,7 per azione e dopo aver recuperato l'82% del proprio valore negli ultimi sei mesi. Banco BPM cresce dello 0,71% a EUR6,2 e Bper Banca scambia a EIR4,9 con un rialzo dell'1,1%. Popolare di Sondrio, altro istituto al centro dei rumor, oggi fa segnare un rialzo dello 0,8% a EUR 7,9.
I baschi di BBVA hanno dunque presentato un'offerta carta contro carta da EUR12 miliardi per acquisire il controllo dei catalani di Banco Sabadell e il premio rispetto alla chiusura del 29 aprile è del 30% circa. Un aspetto che naturalmente ha impressionato il mercato europeo e non solo quello spagnolo. Il nuovo gigante iberico avrà oltre EUR1.000 miliardi di attivi e più di 100 milioni di clienti in tutto il mondo, Americana Latina compresa.
Il cda di Sabadell si è al momento limitato a dire che "analizzerà adeguatamente tutti gli aspetti della proposta" arrivata da BBVA. Ma intanto l'istituto basco si muove in guanti bianchi e ha spiegato che gli azionisti di Banco Sabadell avranno il 16% della nuova banca e che vi sarà una doppia sede, di cui una a Barcellona, in modo da "preservare la cultura delle due entità".
Secondo gli analisti di Intermonte, con la fusione proposta oggi a Madrid, nascerebbe la seconda banca europea per capitalizzazione di mercato dietro a BNP Paibas e a questo punto "si potrebbero rinnovare i rumor per uno step ulteriore riguardo al consolidamento italiano con UniCredit", magari "disposta ad ampliare la sua esposizione nazionale attraverso crescita esterna con Banco BPM o con MPS, considerate dalla stampa come possibili prede".
In effetti, Sabadell ha una capitalizzazione di Borsa che si aggira sugli EUR10 miliardi, poco di più di EUR9,4 miliardi del Banco Bpm, mentre Bbva vale circa EUR57 miliardi (prima di oggi ne valeva EUR60 miliardi) e UniCredit vale EUR58,44 miliardi. Insomma, qualche suggestione si comprende.
"Banche come BBVA e UniCredit avrebbero tutti i numeri a posto anche per condurre una grossa operazione transfrontaliera", osserva un banchiere d'affari milanese, "ma operazioni come quella di consolidamento in Spagna presentata oggi ai mercati sembrano indicare che alleanze estere sono ritenute ancora complicate".
E la complicazione evidentemente è più di carattere politico e di governance, visto che la vigilanza di Francoforte è unica e i criteri di bilancio anche. Insomma, nei grandi istituti europei controllati dalla Banca Centrale Europea non ci dovrebbero essere sorprese nei bilanci o altri elementi capaci di generare diffidenze.
Sul fronte italiano, in ogni caso, c'è sempre la convinzione da parte del mercato che UniCredit possa ancora salire, guardando a Banco BPM o riconsiderando l'opzione Siena. E poi c'è sempre l'opzione Terzo polo, che coinvolge lo stesso Banco, BPER e Siena, su cui la politica e il governo di centrodestra in particolare non sembrano avere la forza di giocare un ruolo propositivo, ma che sarebbe in ogni caso ben vista. Specie dalla Lega di Matteo Salvini e da settori di Fratelli d'Italia, che hanno parlato più volte in passato della necessità di un Terzo polo.
Il prossimo 7 maggio, Monte dei Paschi presenterà i conti del primo trimestre 2024 e le attese del mercato sono positive. Anche perché già questa primavera, per la prima volta dopo 13 anni, è ritornato il dividendo. Il Mef ha ancora in mano il 26,7% e deve scegliere se continuare a vendere pacchetti singoli sul mercato e fare cassa, oppure pilotare Rocca Salimbeni verso qualche grande alleanza e appuntarsi sul petto la medaglia non solo di aver salvato Siena, ma anche di aver fatto politica del credito.
E c'è sempre molta attenzione per quello che può accadere nella Popolare di Sondrio, una banca ricca e solida, che ha chiuso il 2023 con quasi EUR400 milioni di utile netto e che distribuirà EUR0,56 ad azione.
Sette mesi fa, UnipolSai è balzata al primo posto tra gli azionisti con una quota del 19,7% e ovviamente crescono le speculazioni di un accordo nel medio termine con BPER Banca, dove Unipol ha una quota simile (19,9%). Ma l'istituto valtellinese è ancora pienamente contendibile, in Borsa vale EUR3,6 miliardi e tutto può succedere.
Di Francesco Bonazzi, Alliance News columnist
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