Telecom Italia, cosa aspettarsi dai dati del primo trimestre?

La trimestrale, dicono gli analisti, potrebbe dare nuovo slancio a Telecom Italia che ora è scontata del 10% rispetto al fair value.

Francesco Lavecchia 14/05/2024 | 08:08
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telecom

Metriche chiave di Morningstar per Telecom Italia

Fair value: 0,25 euro
Morningstar rating: 3 stelle
Economic moat: Assente
Morningstar Uncertainty Rating: Molto alto

 

Telecom Italia pubblicherà i risultati trimestrali il 15 maggio. Riusciranno i numeri a dare nuovo slancio alle azioni?

Dopo un 2023 molto positivo, in cui l’azienda ha visto salire la capitalizzazione di mercato del 36%, da inizio anno il titolo ha ceduto oltre il 20%, sottoperformando il mercato italiano di quasi 40 punti percentuali, e ora è scambiato a un tasso di sconto del 10% rispetto al fair value di 0,25 euro, assegnato dagli analisti di Morningstar il 15 febbraio 2024.

 

 

Il titolo sta pagando la debolezza del comparto a livello europeo che più di altri sta soffrendo la pressione sui margini di profitto esercitata dalla crescita dei costi operativi, come dimostra il ritardo dell’indice EURO STOXX Telecom nei confronti dell’indice della regione (circa 800 pb vs l’indice EURO STOXX).

“Questo fenomeno è più evidente in mercati, come quello italiano, dove il livello di concorrenza è molto alto e le società non riescono a girare l’aumento dei costi sui clienti poiché gli abbonati tendono a passare ad offerte più economiche quando il loro operatore aumenta il prezzo”, dice Javier Correonero, analista azionario di Morningstar.

Cosa aspettarsi dalla trimestrale?

Il 2023 si è chiuso per Telecom Italia con ricavi il leggero aumento (+3,1% anno/anno), anche se i risultati registrati nei mercati principali sono stati alquanto disomogenei. Il mercato domestico, che pesa per circa il 70% del fatturato complessivo, ha registrato una crescita piatta nell’esercizio appena concluso, e sarà interessante guardare all’andamento del numero di abbonati e dei prezzi, soprattutto nel segmento mobile, dove la concorrenza è più forte. Altro osservato speciale, sul fronte dei ricavi, è il business in Brasile. “Il mercato brasiliano, che rappresenta il restante 30% del giro d’affari del gruppo, è stato quello che ha trainato la crescita del fatturato nel 2023, registrando un progresso del 10,7% rispetto all’anno precedente. Le nostre aspettative sono positive anche per il primo trimestre del 2024, considerata anche la crescita in doppia cifra riportata la scorsa settimana da Vivo, controllata brasiliana di Telefonica”, aggiunge Correonero.

Gli investitori guarderanno con interesse anche all’evoluzione dei margini di profitto. Il 2023 si è chiuso con un miglioramento del margine EBITDA di circa 100 punti base (dal 33,9% al 35%), e gli analisti si aspettano che le spese operative rimangano stabili, o leggermente in calo, e stimano una crescita del margine EBITDA After Lease tra il 5% e il 7% (una metrica usate dalle aziende del settore che tiene conto, oltre che dei costi operativi, anche delle spese per i canoni di leasing). Sotto osservazione, in questo senso, il contributo agli utili da parte del Brasile. Nel quarto trimestre del 2023, l’EBITDA prodotto dal mercato carioca è cresciuto di quasi il 10%, facendo salire il suo peso sull’EBITDA complessivo del gruppo al 33% (dal 31% del 2022).

Occhio anche agli annunci del management: “Negli ultimi tempi, il management si è dimostrato più conservativo nel comunicare i risultati attesi nei trimestri successivi, come dimostra il fatto che a fine 2023 abbiano centrato le guidance annunciate a inizio anno. Inoltre, sarà interessante capire se verranno stanziate nuove risorse per arricchire l’offerta di contenuti digitali. Recentemente, infatti, il gruppo ha dichiarato di aver rinnovato l’accordo con Warner Bros Discovery per la trasmissione dei canali discovery+ e Eurosport attraverso la piattaforma TimVision”, conclude Correonero.  

Causa Vivendi, prima udienza il 21 maggio

A novembre scorso, Telecom Italia aveva fornito maggiori dettagli sull’accordo raggiunto con KKR per la vendita della sua rete fissa NetCo. Secondo gli analisti, la cifra versata dal fondo americano, pari a 18,8 miliardi di euro, dovrebbe far scendere il livello di indebitamento dell’azienda dagli attuali 20,6 miliardi a 6,4 miliardi di euro, portando la leva finanziaria (rapporto debito/EBITDA) da 4 a 2, in linea con quello dei competitor.

Vivendi, primo azionista di Telecom Italia, ha però fatto ricorso contestando la legittimità della delibera consiliare del 5 novembre. Il prossimo 21 maggio ci sarà la prima udienza, ma – secondo quanto riportato da Alliance News - i vertici dell’azienda italiana hanno dichiarato lo scorso 19 aprile, che il deal procede come da programma (la chiusura è prevista entro questa estate).

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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