Arm Holdings (ARM) ha comunicato i risultati del quarto trimestre l'8 maggio. Con il prezzo delle azioni in rialzo del 56% da inizio anno, ecco il parere di Morningstar sulla trimestrale dell’azienda e sulle prospettive future.
Metriche chiave di Morningstar per il titolo Arm Holdings
- Fair value: 57,00 USD
- Morningstar Rating: ★
- Economic Moat: Ampio
- Morningstar Uncertainty Rating: Alto
Nonostante Arm abbia perso in Borsa circa il 20% rispetto al picco di 150 dollari raggiunto a febbraio, le sue azioni continuano a essere scambiate con un premio del 105% rispetto al fair value.
Il giudizio sulla trimestrale di Arm
Nonostante l'azienda abbia registrato buoni risultati sia sul fronte dei ricavi che su quello dell’utile per azione, le azioni sono scese in Borsa del 10% nel giorno della pubblicazione dei risultati. Questo dimostra quanto il mercato sia esigente nei confronti di Arm e ci fa pensare che nel prossimo trimestre, qualsiasi risultato che non si collochi nella parte alta delle guidance dichiarate dall’azienda, o addirittura superiore, sarà percepito come un fallimento.
Il management ha previsto una crescita dei ricavi di circa il 20% nel 2026 e nel 2027, in linea con le stime di Morningstar. Ciò evidenzia la buona esecuzione, da parte di Arm, della sua strategia aziendale, che si è tradotta in guadagni di quote di mercato e aumenti di prezzo grazie alla crescita delle royalty.
I settori del cloud e dell'automotive sono stati i punti di forza, mentre il segmento industriale è stato il più debole.
Il titolo è ancora molto sopravvalutato, nell'ordine dei 100 dollari, a causa delle grandi aspettative che si sono create intorno ad esso.
Fair value
Con un rating di 1 stella, riteniamo che il titolo Arm sia significativamente sopravvalutato rispetto alla stima del fair value. L'aumento della nostra valutazione è conseguenza della crescita dei ricavi da licenze e dei tassi di royalty che ci aspettiamo possano concretizzarsi nel lungo periodo. Stimiamo che i tassi di royalty per la v9 possano essere del 3%-4%, rispetto al tasso misto dell'1,7% che l'azienda ha dichiarato al momento della sua IPO nel 2022. L'adozione della v9 continua a crescere, soprattutto grazie alla domanda di smartphone e di data center, e il management prevede un aumento nel prossimo anno. La nostra stima del fair value implica un multiplo pari a 42 volte l'EBIT dell’azienda atteso nel 2024 e di 38 volte quello previsto nel 2025.
Complessivamente, prevediamo che i ricavi di Arm registrino una crescita annua media del 13% nei prossimi 10 anni. Ci aspettiamo che i ricavi da royalty possano crescere addirittura in doppia cifra, mentre quelli prodotti dalle licenze saliranno a un ritmo del 5%. Il tasso medio di royalty di Arm nel 2022 era dell'1,7% e prevediamo che, dopo l'introduzione della versione 9 e i futuri miglioramenti dell'architettura, tale tasso salirà a oltre il 3% nel 2030. Dopo il nostro periodo di previsione di 10 anni, ipotizziamo un rendimento del capitale in doppia cifra e una crescita degli utili a un ritmo medio del 5% per altri 10 anni, in linea con quanto ci aspettiamo in genere da un’azienda con un Moat nella misura di Ampio.
Economic moat
Assegniamo ad Arm un Economic moat nella misura di Ampio per effetto dei suoi intangible asset e del forte potere contrattuale che riesce ad esercitare nei confronti dei clienti. Arm è proprietaria della proprietà intellettuale ed è sviluppatrice dell'architettura ARM (Acorn RISC Machine), utilizzata nel 99% delle CPU degli smartphone. L'azienda detiene inoltre un'elevata quota di mercato in altri dispositivi alimentati a batteria, come quelli indossabili, i tablet e i sensori.
In un chip, l'architettura del set di istruzioni, o ISA, è un insieme di istruzioni che fungono da intermediario tra l'hardware e il software, dettando il comportamento dell'hardware quando riceve istruzioni software. Esempi di istruzioni dell'architettura sono 1) le istruzioni aritmetiche (addizione, sottrazione, moltiplicazione), 2) le istruzioni di memoria, che facilitano il trasferimento dei dati tra i registri della CPU e la memoria, e 3) le istruzioni di percorso dei dati, che definiscono la velocità con cui i dati si spostano tra la CPU e i registri (posizioni di memoria temporanea). Il software scritto per una certa architettura non funzionerà in modo semplice su un'architettura diversa. Le aziende produttrici di dispositivi lo sanno e tendono a non prendersi questo rischio, e questo permette ad Arm di esercitare un forte potere contrattuale nei confronti dei clienti.
Solidità finanziaria
Riteniamo che Arm sia finanziariamente sana, con 1,6 miliardi di dollari di liquidità e nessun debito. Secondo quanto dichiarato nel dossier dell'IPO, l'azienda non intende pagare alcun dividendo sulle sue azioni ordinarie. Non prevediamo inoltre alcuna significativa operazione di fusione e acquisizione, in quanto, data la sua elevata quota di mercato, Arm si troverebbe probabilmente ad affrontare un esame dell’Antitrust in qualsiasi operazione di medie o grandi dimensioni. Prevediamo che Arm utilizzerà il flusso di cassa generato internamente per reinvestirlo nell'azienda attraverso la ricerca e lo sviluppo, per finanziare il riacquisto di azioni o semplicemente per aumentare la liquidità in cassa.
Rischio e incertezza
Assegniamo ad Arm un Morningstar Uncertainty Rating pari ad Alto ed individuiamo nel mercato cinese e nella lenta ma costante adozione dell'architettura RISC-V i rischi principali per l’azienda.
Oltre il 20% del business di Arm è prodotto in Cina. Arm China è l'unica entità autorizzata a vendere la sua IP nel Paese, ma l'azienda non controlla direttamente Arm China. Arm concede in licenza la proprietà intellettuale ad Arm China, che la sublicenzia a clienti cinesi come Xiaomi o Huawei. Il riconoscimento dei ricavi di Arm dipende dalle informazioni fornite da Arm China e i controlli sulla rendicontazione finanziaria sono storicamente deboli. SoftBank, il principale azionista di Arm, ha ancora un'influenza significativa su Arm China. A nostro avviso c’è il rischio di furto di proprietà intellettuale da parte di Arm China, viste le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina. Il precedente amministratore delegato di Arm China, Allen Wu, è stato accusato di comportamento non etico e licenziato nel 2022 dopo mesi di scontri aziendali, ma detiene ancora una partecipazione nella società.
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