Nella Settimana Speciale dedicata all'income investing, pubblichiamo una breve guida per gli investitori interessati al BTP Valore e agli altri titoli di Stato, con informazioni su come e dove comprarli.
Se BTP Valore è un termine ormai molto familiare, i risparmiatori conoscono probabilmente di meno altre tipologie di titoli di Stato e le loro modalità di acquisto.
Sul sito del Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) è possibile trovare le principali categorie di titoli di Stato e le loro caratteristiche. Le riassumiamo di seguito.
- Buoni ordinari del Tesoro (BOT), con durata di tre, sei o 12 mesi
- Certificati di credito del Tesoro indicizzati all’Euribor 6 mesi (CCTeu), da tre a sette anni
- Buoni del Tesoro poliennali (BTP), con durata da un minimo di due a un massimo di 50 anni
- Buoni del Tesoro poliennali green (finanza sostenibile), con durata da otto a 25 anni
- Buoni del Tesoro poliennali indicizzati all’inflazione europea (BTP€i), con durata 10, 15 e 30 anni
- Buoni del Tesoro poliennali indicizzati all’inflazione italiana (BTP Italia), da quatto a otto anni
- Buoni del Tesoro poliennali step-up (BTP Futura), da otto a 16 anni
- BTP Valore, con durata di quattro, cinque o sei anni
Come acquistare i titoli di Stato
I titoli di Stato possono essere acquistati sia in asta, ossia al momento del collocamento, sia sul mercato secondario, ossia il MOT (mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato), gestito da Borsa Italiana, dove sono quotati. In entrambi i casi, la negoziazione avviene attraverso un intermediario abilitato, come la propria banca o una piattaforma online.
Le aste di titoli di Stato
Il collocamento in asta non prevede commissioni, eccetto che per i BOT, che – si legge sul sito del MEF – “prevedono comunque delle commissioni massime fissate per decreto”. Attraverso l’intermediario, l’investitore può prenotare l’importo che desidera, con un minimo di sottoscrizione di 1.000 euro.
In genere, il Dipartimento del Tesoro italiano privilegia la modalità dell’asta pubblica per garantire l’accesso a una vasta platea di investitori, oltre che la trasparenza e la competizione. Tuttavia, può ricorrere anche ad altri metodi. Ad esempio, per i titoli di Stato riservati al retail, come il BTP Valore il collocamento avviene direttamente sul MOT. Lo stesso discorso vale per il BTP Italia e il BTP Futura.
In alcuni casi, il Tesoro attua il cosiddetto collocamento sindacato, ossia attraverso un consorzio di banche selezionate tra gli operatori specialisti in titoli di Stato, che si incaricano di raccogliere gli ordini degli investitori finali. Questo accade se vengono collocati nuovi strumenti o devono essere fatte delle valutazioni sull’interesse del mercato, il quantitativo da offrire o il prezzo di emissione.
Il calendario delle aste è disponibile sul sito del MEF.
Il mercato secondario
Sul mercato secondario (MOT), gli investitori possono acquistare e vendere i titoli di Stato in circolazione, al prezzo che hanno in quel momento e che può essere superiore o inferiore a quello di sottoscrizione. La negoziazione avviene sempre attraverso la banca o un altro intermediario, che può applicare dei costi. L’importo minimo è di 1.000 euro. Esiste anche un altro mercato secondario, l’MTS (Mercato telematico dei titoli di Stato), che però è riservato agli intermediari autorizzati e prevede una soglia minima di 2 milioni di euro.
Sul MOT le negoziazioni prevedono un’asta di apertura, in cui gli ordini di acquisto e vendita determinano il “prezzo d’asta”, ossia il prezzo al quale è negoziabile il maggior numero di contratti, e una fase di negoziazione continua durante la quale la conclusione dei contratti avviene mediante abbinamento di proposte di acquisto e di vendita.
La prima fase va dalle 8 alle 9 del mattino, la seconda dalle 9 alle 17.30 per i giorni in cui la Borsa è aperta. Come precisato sul sito di Borsa Italiana, i contratti di compravendita sono liquidati il terzo giorno di Borsa aperta successivo alla stipulazione, con l’eccezione dei BOT che hanno il termine di due giorni.
Cosa succede se vendo prima della scadenza
L’investitore che decida di vendere il titolo prima della scadenza sul mercato secondario va incontro al rischio di ottenere un valore inferiore a quello di sottoscrizione, perché un rialzo dei rendimenti causa una discesa del prezzo (lo yield di un’obbligazione si muove in direzione opposta al suo prezzo). Per contro, potrebbe ottenere un valore superiore nel caso di discesa dei rendimenti. In quest’ultima situazione i bond in circolazione varrebbero di più perché offrono cedole più generose di quelli di nuova emissione.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.