Perché la Borsa di Londra è ai massimi storici?

Per i gestori, il rally del mercato azionario britannico non è ancora finito.

Christopher Johnson 27/05/2024 | 09:44
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UK Stock Exchang

Il rally del mercato azionario britannico ha colto molti di sorpresa, con il FTSE 100 e l'indice Morningstar UK che hanno toccato i massimi storici nelle ultime settimane. A guidare i guadagni sono stati diversi fattori, tra cui il miglioramento dell'economia, la ripresa delle attività di M&A e il calo dell'inflazione.

Abbiamo sentito i gestori di fondi specializzati sul mercato azionario del Regno Unito per analizzare le stock che sono alla base di questo rally.

Quali titoli hanno guidato il rally del Regno Unito?

Negli ultimi sei mesi, il titolo Rolls-Royce Holdings (RR) è stato il principale driver dei guadagni realizzati dai listini londinesi (i dati che seguono sono in sterline - GBP).

Il titolo dell’azienda attiva nel settore beni industriali è salito dell'82% nel periodo considerato, raggiungendo il massimo storico di GBP4,32 e ora viene scambiato a prezzi superiori al fair value stimato dagli analisti di Morningstar pari a GBP3,80. Rolls-Royce, che è produttore di propulsori per aerei, è stato in grado di sfruttare il boom del settore dei viaggi e dei trasporti dopo la pandemia.

Antofagasta (ANTO), la società cilena di estrazione del rame con sede a Londra, si colloca al secondo posto di questa speciale classifica. Il titolo ha guadagnato il 61,06% nel periodo considerato, in scia al rally del prezzo del rame, passato dai minimi di GBP14,17 agli attuali massimi di GBP22,73.

Anche NatWest Group (NWG), azienda attiva nel settore bancario, ha contribuito a dare slancio al FTSE 100 con un balzo del 55,04% negli ultimi sei mesi. Gli attuali prezzi di mercato, attorno a GBP3,2, sono ben al di sopra della stima del fair value di GBP2,80. Le banche hanno tratto profitto dall'aumento dei tassi di interesse. Inoltre, l'idea che il costo del denaro rimarrà "più alto più a lungo" ha aiutato gli istituti di credito britannici.

Anche le aziende nel settore dell’edilizia hanno performato bene quest'anno grazie al miglioramento delle condizioni economiche e alle attese di taglio dei tassi e di un potenziale cambio di governo. Le azioni del grande costruttore Persimmon (PSN) sono salite del 15% negli ultimi sei mesi, beneficiando proprio del miglioramento del sentiment. 

Il rally del mercato britannico è sostenibile?

Abby Glennie, lead manager del fondo abrdn UK Mid-Cap Equity e co-gestore di abrdn UK Smaller Companies, ritiene che i guadagni del FTSE 100 riflettano il cambiamento del sentiment globale a favore del mercato azionario britannico.  

"I flussi di capitali verso il mercato e i settori del Regno Unito sono aumentati", afferma l'esperta.

"Molte interviste fatte ai fund manager hanno mostrato come il Regno Unito sia tra i mercati verso cui gli investitori istituzionali stanno aumentando maggiormente la loro esposizione. In molti casi, i gestori avevano delle esposizioni molto basse, ma ora molti di loro sostengono che il Regno Unito sia il posto dove investire".

Anche l'euforia per l'economia statunitense ha iniziato a diminuire, secondo Glennie, in quanto l'inflazione rimane alta e i mercati rimandano la tempistica dei prossimi tagli dei tassi. Questo è un altro fattore che spinge gli investitori a riconsiderare l'opportunità di investire sui listini britannici.

"Uno degli aspetti negativi che il Regno Unito ha riscontrato negli ultimi anni è che non ha avuto un’esposizione all'industria dell’IA comparabile con quella del mercato statunitense. Ma ora ci troviamo in una fase positiva, in cui una buona parte dei titoli ciclici sta sollevando l'intero mercato britannico", prosegue l'esperta.

Perché la Borsa di Londra è in rialzo?

Secondo Laura Foll, portfolio manager di Janus Henderson e gestore dei comparti Henderson Opportunities Trust (HOT), Lowland Investment Company (LWI) e Janus Henderson UK Equity Income and Growth, il consolidamento generale spiega in parte il rally del mercato azionario britannico.

"Stiamo assistendo ad acquisizioni in tutto il mercato britannico e in una serie di settori. Inoltre, si tratta di aziende sempre più grandi", afferma l'esperta. "In passato abbiamo assistito ad offerte da parte di molte aziende piccole, che spesso sono passate inosservate. Ma ora sono entrati in azioni anche nomi importanti".

Uno di questi possibili deal riguarda il gigante minerario britannico Anglo American (AAL), che ha recentemente respinto un'offerta da GBP34 miliardi da parte della rivale BHP Group (BHP). Le azioni della società britannica sono salite del 18,6% negli ultimi sei mesi, in quanto gli investitori valutano la prospettiva che altri potenziali acquirenti entrino nella mischia. BHP ha ancora una settimana di tempo per presentare un'offerta migliore.

L’azienda di imballaggi in carta DS Smith (SMDS) ha invece accettato un'offerta di GBP5,8 miliardi da parte della sua maggiore rivale statunitense International Paper (IP). Nel FTSE 250, anche IDS (IDS) accetterà probabilmente un'offerta di acquisto di GBP3,5 miliardi da parte del gruppo EP del miliardario ceco Daniel Kretinsky. 

Quanto ha contribuito la ripresa del mercato interno?

Ma si è verificato anche un cambiamento sostanziale. Circa il 25% dei ricavi delle società britanniche quotate in Borsa deriva dal mercato interno e ora i miglioramenti si stanno manifestando nei prezzi delle azioni.

"Ricordate: circa tre quarti degli utili societari provengono da paesi fuori dal Regno Unito", afferma l'esperta.

"Nel mercato interno viene prodotto il restante 25% e l'effetto è maggiore man mano che si scende nella scala della capitalizzazione di mercato. C'è una maggiore esposizione all'economia domestica, che sembra stia migliorando".

Per il 2025, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevede che la crescita del Regno Unito raggiungerà l'1,5%, più del doppio rispetto al 2024, grazie al sostegno al reddito reale fornito dal rallentamento dell'inflazione e dal miglioramento delle condizioni finanziarie generali.

Ma non sono tutte buone notizie. Il FMI prevede, tuttavia, che la crescita a lungo termine dell'economia britannica rimarrà contenuta a causa, tra l'altro, della debole produttività del lavoro.

Inoltre, gli ultimi dati sull'inflazione del Regno Unito suggeriscono che la Banca d'Inghilterra (BoE) potrebbe ritardare il taglio dei tassi. L'inflazione dei beni di consumo è scesa al 3,2% a marzo e - secondo i nuovi dati di questa settimana - si è attestata al 2,3% ad aprile, appena sopra l'obiettivo della BoE del 2%. Mentre l'inflazione dei servizi rimane ancora alta e potrebbe indurre il Comitato di politica monetaria della banca a una maggiore cautela.

Cosa può attrarre gli investitori?

Nel frattempo, le società britanniche hanno continuato a riacquistare azioni proprie, il che fornisce una spinta nel breve termine ai prezzi delle azioni. Foll è convinta che questo sia in parte l'elemento che sta aiutando il rally a proseguire nonostante le notizie economiche incerte. Oltre ad essere una tendenza che rispecchia quella degli Stati Uniti.

"Le persone sono deluse dalle valutazioni delle loro aziende, quindi se si dispone di liquidità in eccesso, è possibile distribuire un dividendo speciale o riacquistare le proprie azioni. Spesso le azioni britanniche vengono scambiate a prezzi scontati rispetto a quelle delle società straniere", spiega Foll.

"C'è anche un numero crescente di investitori di società statunitensi, che hanno una lunga storia di rendimenti prodotti da operazioni di buyback, che cercano di far pressione sui consigli di amministrazione delle società optino per il riacquisto di azioni proprie piuttosto che per un dividendo speciale".

Il mercato UK è a sconto rispetto agli altri?

Laith Khalaf, head of investment analysis di AJ Bell, ricorda agli investitori che, nonostante il recente entusiasmo, il mercato azionario del Regno Unito è ancora scambiato a valutazioni inferiori agli indici degli Stati Uniti, dell'Europa e del Giappone, che di recente hanno tutti raggiunto livelli record. Negli ultimi vent'anni, il mercato azionario Usa ha nettamente superato quello europeo.

"Il Regno Unito deve ancora recuperare molto terreno rispetto agli altri paesi, per poter tornare ad avere un po' di peso sul mercato azionario globale", afferma Khalaf.

"Il peso del Regno Unito all’interno dell'indice MSCI World è attualmente del 4%, in calo rispetto al 10% di poco più di un decennio fa. Probabilmente, il fattore più importante che potrebbe migliorare la situazione del mercato UK sarebbe la eventuale flessione dei listini statunitensi".

Ma un mercato Usa più debole potrebbe avere un impatto negativo:

"Non c'è alcun segnale in tal senso, dato che l'S&P 500 continua a salire, ma un periodo negativo per il mercato statunitense potrebbe avere effetti negativi anche sul sentiment degli investitori da questa parte dell'oceano", aggiunge Khalaf.

Rachel Winter, partner di Killik & Co, vede maggior valore nei titoli a piccola e media capitalizzazione di mercato, sostenendo che gli investitori non dovrebbero lasciarsi distrarre dall'entusiasmo per le società large cap. 

"Il recente record del FTSE 100 indica che gli investitori stanno sfruttando la relativa convenienza del mercato britannico rispetto a quello statunitense", afferma Winter. "Vediamo del valore in particolare nelle società a piccola e media capitalizzazione, che vengono scambiate a tassi di sconto più elevati rispetto ai titoli large cap e che potrebbero essere ben posizionate per beneficiare di un eventuale taglio dei tassi”.

Per ora, gli investitori attendono ulteriori aggiornamenti economici e l'arrivo di nuovi capitali sui mercati azionari. Shein e l'azienda informatica Raspberry PI sono tra le aziende che potrebbero quotarsi in Borsa quest'anno. Entrambe le società hanno confermato le loro speranze che il Regno Unito possa riconquistare la sua posizione internazionale nei mercati dei capitali.

 

 

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Anglo American PLC2.333,50 GBX-0,19Rating
DS Smith PLC538,00 GBX0,19
International Distribution Services PLC362,20 GBX0,17
Persimmon PLC1.211,50 GBX0,37Rating

Info autore

Christopher Johnson  è data journalist di Morningstar

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