La fame di energia rinnovabile esalta le utility a Piazza Affari

Il boom della produzione di energia idroelettrica ad aprile riaccende l’attenzione per i produttori come A2A, Enel e Iren.

Fabrizio Guidoni 28/05/2024 | 11:20
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infografica delle utility con lampadine

Gli ultimi dati mensili sulla domanda di elettricità in Italia svelano che le fonti rinnovabili hanno coperto il 51,2% della domanda ad aprile, in forte crescita dal 36% di aprile del 2023. Un boom, quello delle fonti rinnovabili, esaltato dall’espansione dell’idroelettrico, in aumento esponenziale del +197,5% e dalla buona performance del fotovoltaico (+19,5%). Si tratta di numeri che riportano l’attenzione del mercato su quei titoli tra le diverse utility quotate a Piazza Affari in cui la produzione di energia da fonti idroelettriche fornisce un contributo rilevante ai conti. Tra le fonti rinnovabili più importanti, quella meno brillante è risultata essere l’eolico, in calo del -3,4% su base annua.

La valutazione degli analisti sulle utility

Gli analisti di Websim ritengono che i numeri condivisi da Terna (TRN), la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale in Italia, rappresentano dati "molto positivi per i produttori idroelettrici". Gli esperti citano A2A (A2A), Iren (IRE) e Enel (ENEL). In particolare, nel commentare i numeri di Terna, Websim ha ricordato di avere un giudizio “interessante” su A2A con un prezzo obiettivo a 2,3 euro, alzato qualche settimana prima dopo la diffusione della trimestrale da parte dell’utility con base a Milano.

A2A tocca i massimi in Borsa

Nel corso di maggio, con le quotazioni sui massimi dall'agosto 2008 in scia a una ottima trimestrale e alla revisione al rialzo della guidance, A2A ha annunciato di aver installato l'impianto solare più grande d'Italia, con una potenza installata di 18 MWp, secondo in Europa dopo un sito tedesco. La multiutility lombarda ha infatti coperto i padiglioni di Fiera Milano a Rho-Pero con numerosi pannelli fotovoltaici. Ha inoltre annunciato che un impianto simile sarà realizzato in collaborazione con Hitachi, anche se con una potenza installata pari alla metà di quello milanese.

L'idroelettrico supera il gas

La ripresa dell'idroelettrico ha consentito ad A2A già nel primo trimestre, per la prima volta, di raggiungere il risultato che la produzione di energia elettrica A2A da fonte rinnovabile (idro, eolico e solare) superasse quella prodotta dalle centrali a gas. Nel comunicare i risultati dei primi tre mesi dell’anno, l'ad Renato Mazzoncini aveva già evidenziato che grazie alle piogge del 2024 "l'idroelettrico è finalmente tornato a un livello di normalità.  È importante perché in Italia costituisce il grosso delle rinnovabili. Per il primo anno da tre anni stiamo stimando una produzione in linea con la media 2010-2020".

Il giudizio degli analisti su A2A

In un report diffuso a metà maggio in cui veniva sottolineato che il primo trimestre è stato superiore alle stime, Equita ha confermato il giudizio neutrale con target price a 2,15 euro. Gli esperti hanno spiegato questo posizionamento su A2A citando lo scenario dei prezzi dell’energia che rimane incerto, seppure in miglioramento grazie ai più elevati prezzi del gas legati alla crisi internazionale e alla ripresa dei consumi asiatici. Hanno anche ricordato che il rinnovo delle concessioni idroelettriche scadute rimane un tema aperto. “Continuiamo ad apprezzare di A2A – hanno scritto gli analisti - l'esposizione bilanciata fra attività di mercato/semi-regolate (Energia e Waste) e quelle regolate (smart grids), che consente alla società di generare una buona cash generation e crescita dei risultati”.

Dopo i risultati trimestrali accolti positivamente sia gli esperti di Intesa Sanpaolo sia quelli di Banca Akros hanno ha alzato il prezzo obiettivo su A2A. I primi lo hanno portato da 2,1 a 2,2 euro, confermando la raccomandazione “buy”, mentre i secondo lo hanno migliorato da 2 a 2,15 euro ribadendo il giudizio “neutral”.

Focus su Iren, tra trimestrale e criticità di governance

Su Iren, uno degli altri titoli ritenuti beneficiari del trend di crescita della produzione di energia rinnovabile da fonte idroelettrica, si sono di recente espressi diversi analisti in occasione della diffusione dei numeri del primo trimestre.

Websim nel ribadire il giudizio “interessante” e il prezzo obiettivo a 2,2 euro ha sottolineato che i risultati comunicati sono stati in linea con le attese, ma che è stata migliorata la guidance sull’intero anno 2024. “Continuiamo a ritenere – hanno scritto i suoi analisti - che nonostante le criticità sul lato governance, Iren rimanga un’interessante opportunità grazie a una valutazione compressa, un buon dividend yield, un portafoglio bilanciato e un impegno per la decarbonizzazione. L’aggiornamento del piano a giugno sarà un importante catalyst grazie agli aggiornamenti sull’allocazione del capitale e – potenzialmente – a novità sulla governance”.

Da parte sua Intesa Sanpaolo ha ridotto la raccomandazione su Iren da “buy” a “hold” con prezzo obiettivo abbassato da 2,6 a 2,1 euro. Gli analisti hanno sottolineato le "indicazioni deludenti dalla conference call sui conti del primo trimestre 2024". Equita ha invece confermato la view positiva in attesa del piano industriale che sarà presentato a fine giugno. I suoi esperti hanno confermato il rating “buy” con target price 2,50 euro.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
A2A SpA1,91 EUR0,66
Enel SpA6,58 EUR0,55Rating
Iren SpA1,99 EUR1,07
Terna SpA7,41 EUR-0,38

Info autore

Fabrizio Guidoni  collabora con Morningstar come data journalist. Ha una lunga esperienza sul mercato azionario italiano e sulla finanza sostenibile.

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