Il segmento delle società a bassa capitalizzazione di mercato paga un gap nei confronti delle azioni mid e large cap di circa 3 punti percentuali da inizio anno e ha sempre sottoperformato l’indice Morningstar Europe Large e Mid Cap negli ultimi tre anni.
Tuttavia, le prospettive future sembrano molto più attraenti: “Nonostante le società small cap tendano a offrire tassi di crescita degli utili più elevati, attualmente vengono scambiate a sconto rispetto a quelle large cap in termini di P/E e P/B. Le nostre aspettative, tuttavia, sono che le azioni di piccola capitalizzazione di mercato ritornino a essere negoziate con un premio rispetto alle large cap, il che si tradurrebbe in una potenziale sovraperformance relativa da parte delle small addirittura in doppia cifra”, affermanogli strategist di Deutsche Bank in una nota a seguito della decisione della BCE di tagliare i tassi di interesse.
Cosa c'è dietro la sottoperformance delle small cap?
Ad ogni modo, l’aumento del costo del denaro non è stato l’unico fattore responsabile della sottoperformance delle small cap. “È vero che le small cap hanno sofferto più delle large cap l'aumento dei tassi a lungo termine, data la maggiore incidenza di società growth che generano flussi di cassa più elevati nel medio/lungo termine. Ma questa non è stata l’unica causa della sottoperformance del segmento. I deflussi dall’Europa negli ultimi due anni, a seguito della guerra in Ucraina e della crisi energetica, hanno avuto un impatto particolare sugli asset meno liquidi, ovvero sui titoli small cap. In terzo luogo, il periodo prolungato di riduzione delle scorte dalla fine del 2022 all’autunno 2023 ha pesato sugli ordinativi delle aziende più piccole, in particolare nei settori healthcare, industriale e dei prodotti chimici speciali”, sostiene Geoffroy Goenen, Head of Fundamental European Equity Management di Candriam.
Laurent Chaudeurge, gestore del fondo BDL Convictions I (valutato con un Morningstar Medalist Rating pari a Silver), aggiunge un’altra motivazione “Dietro la sottoperformance delle small cap c’è anche un fenomeno strutturale, ovvero la crescita di flussi di capitali a favore dei fondi a gestione passiva. Quando sei un gestore attivo, se si verifica un deflusso, tendi a dismettere le tue posizioni nei titoli small e mid cap per acquistare large cap. Questo fenomeno, che durerà finché la gestione passiva conquisterà quote di mercato, grava pesantemente sulla capacità di ripresa delle società a piccola e media capitalizzazione".
Buoni fondamentali e valutazioni attraenti
I timori per un peggioramento del quadro macro, l'elevata inflazione e la scarsa fiducia dei consumatori hanno impattato sulle valutazioni di mercato delle small cap, ma non ha prodotto una sottoperformance di questo segmento in termini di incremento degli utili rispetto alle large cap. “Quello che a cui abbiamo assistito negli ultimi due trimestri è un’accelerazione degli utili delle small cap, con molte aziende che hanno superato il consensus, in particolare nei settori dei beni di consumo ciclici, in quello manifatturiero, tecnologia e delle attrezzature sanitarie”, aggiunge Goenen.
Dunque, i fondamentali delle aziende sono buoni e le valutazioni di mercato sono diventate più attraenti. In base alle stime degli analisti di Intermonte, le azioni a bassa capitalizzazione di mercato, in tutta Europa, sono ora scambiate ai multipli più bassi dagli ultimi 10 anni e non mancano gli analisti fiduciosi in un loro rimbalzo. “Riteniamo addirittura che il loro rimbalzo dovrebbe concretizzarsi nel breve termine, grazie a diversi potenziali catalizzatori. Il primo di questi sarà il taglio dei tassi da parte della BCE. In secondo luogo, il rialzo semestrale degli indici anticipatori (PMI composito) dovrebbe eventualmente tradursi in un rimbalzo delle small cap, data la loro correlazione storica”, afferma Goenen.
Le small cap a sconto nel portafoglio del gestore
Bart Geukens, Portfolio Manager del fondo DPAM - Equities Europe Small Caps Sustainable B Cap, vede maggiori opportunità di investimento all’interno del comparto beni industriali e tra le stock del settore beni di consumo: “All’interno del paniere delle small cap europee troviamo molto interessanti i titoli Royal Unibrew, Reply e Recticel. Royal Unibrew è un'azienda leader nel settore delle bevande nei Paesi nordici, con forti marchi locali, un'attenzione particolare alle categorie in crescita e una struttura di produzione e distribuzione molto efficiente. A nostro avviso, le recenti acquisizioni in Norvegia, Italia e Paesi Bassi forniscono all'azienda una prospettiva di crescita per gli anni a venire. L’italiana Reply, attiva nel settore dell’information technology, ha un assetto molto imprenditoriale caratterizzato da piccoli team specializzati, che consentono di essere all'avanguardia nell'implementazione delle ultime innovazioni tecnologiche, di rimanere agile e di concentrarsi sulla redditività. L'azienda ha fatto meglio della media del settore, generando al contempo liquidità che le consente di effettuare acquisizioni a valore aggiunto. Recticel si è trasformata di recente in un'azienda di isolamento puro, focalizzata su pannelli e sistemi isolanti. Un nuovo team di gestione sta attuando una strategia di crescita mirata su prodotti più specializzati e con margini più elevati, meno ciclici, concentrandosi al contempo su un assetto più efficiente in termini di costi”.
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