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Quali effetti ha il taglio dei tassi della BCE sui fondi monetari?

Chi ha investito in fondi monetari deve aspettarsi un minor rendimento in futuro e dovrà decidere se mantenerli in portafoglio o passare a comparti obbligazionari o azionari. Analizziamo queste opzioni.

Fernando Luque 07/06/2024 | 00:24
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Recorte de tipos

Circa due anni fa, la Banca Centrale Europea ha iniziato ad aumentare i tassi di interesse portandoli dallo 0% al picco del 4,5% nel settembre dello scorso anno. Da allora sono rimasti fermi a questo livello. Giovedì 6 giungo, però, la BCE ha iniziato a ridurre i tassi di un quarto di punto percentuale.

Che impatto avrà questo taglio sui fondi monetari? Questo tipo di comparti è stato uno dei principali beneficiari del rialzo dei tassi di interesse nel brevissimo termine. E, a giudicare dai flussi di denaro in entrata, è stata la destinazione preferita dagli investitori europei. Negli ultimi 12 mesi, infatti, è stata la categoria di fondi che in Europa ha raccolto la quota maggiore di capitali (circa 215 miliardi di euro), anche se negli ultimi mesi le sottoscrizioni non sono state così elevate come qualche mese fa.

La grande domanda che si pongono molti investitori che hanno in portafoglio fondi monetari è: cosa faccio ora con questi prodotti?

Gli investitori hanno a disposizione tre opzioni.

Opzione 1: mantenere il fondo in portafoglio

È molto probabile che la performance dei fondi monetari abbia raggiunto un picco, ma questo non significa che, con l'atteso taglio dei tassi della BCE, la performance sarà ora negativa. Continuerà a essere ancora positiva, ma sempre meno. Il rendimento scenderà. In effetti, la performance media mensile della categoria Morningstar Monetari EUR è debole da alcuni mesi, come si può vedere nel grafico sottostante.

Per quanto riguarda l'opportunità di mantenere in portafoglio i fondi monetario, Victor de la Morena, direttore degli investimenti di Amundi Iberia, ha questa opinione: “Dipende dall'investitore, dal suo orizzonte temporale e dal suo obiettivo di investimento. Il calo dei tassi non dovrebbe necessariamente far perdere capitale ai fondi monetari, ma rischiano di perdere potenziale. In altre parole, non perderanno denaro, ma i loro rendimenti potrebbero diminuire di circa l'1% in Europa nei prossimi 12 mesi, secondo le stime attuali della curva dei rendimenti”.

 

 

Bisogna capire che, se la Banca Centrale Europea continuerà ad abbassare i tassi di interesse, la redditività dei fondi monetari sarà ovviamente influenzata negativamente, ma in modo graduale. Un buon esempio è quanto accaduto alla fine del 2008 e nel 2009, quando la BCE è stata costretta a ridurre drasticamente i tassi di interesse.

L'impatto sui rendimenti mensili dei comparti del mercato monetario è stato particolarmente evidente fino al 2009, come si vede nel grafico qui sotto.

 

Non c'è quindi alcuna urgenza di vendere questi fondi, che continuano a offrire rendimenti mensili intorno allo 0,3%. Ovviamente, il deterioramento della loro redditività dipenderà dall'aggressività della BCE nel tagliare i tassi di interesse, che a sua volta sarà influenzata dai dati sull'inflazione nell'eurozona.

Opzione 2: aumentare la duration del portafoglio

Una seconda opzione a disposizione degli investitori è quella di assumere un maggiore rischio di duration nei portafogli a reddito fisso. Ovvero, passare dal mercato monetario ai fondi obbligazionari. Il problema è capire in quali tipi di fondi a reddito fisso spostare i capitali investiti nei comparti monetari. Esistono due alternative principali: i fondi obbligazionari a breve termine e i fondi a medio e lungo termine. Anche se sembrano opzioni identiche, non lo sono.

Entrambe le tipologie beneficeranno se l'inflazione nell'eurozona continuerà a scendere e se non ci sarà il rischio di un eccessivo surriscaldamento dell'economia. Ma se l'eurozona dovesse cadere in recessione, i grandi vincitori sarebbero i fondi con la duration più lunga, ossia i fondi a lungo termine.

Per quanto riguarda la preferenza delle obbligazioni a breve, medio o lungo termine, Victor de la Morena sottolinea che “è difficile prevedere il comportamento di tutte le sezioni della curva dei rendimenti poiché i fattori che la influenzano sono talvolta indipendenti, ma attualmente è invertita sia in Europa che negli Stati Uniti; in altre parole, i tassi a breve termine (2 anni) sono più alti di quelli a medio (5 anni) e lungo termine (10 anni o più). I tassi a breve scontano i tagli dei tassi d'interesse da parte delle banche centrali e in questo caso abbiamo molta visibilità, soprattutto in Europa. I tassi a lungo termine dipenderanno maggiormente dalle aspettative di crescita e inflazione, per le quali c'è meno visibilità. La nostra opinione è che i tassi a breve scenderanno più di quelli a lungo termine nei prossimi mesi”.

Opzione 3: passaggio a un fondo azionario

Esiste anche l'opzione di passare dai fondi del mercato monetario ai fondi azionari, sulla base del fatto che i tassi d'interesse più bassi favorirebbero i mercati azionari. Questo potrebbe essere il caso se l'economia della regione non dovesse cadere in recessione (e finora non ci sono segnali negativi in tal senso). Tuttavia, va ricordato che il passaggio dai fondi del mercato monetario a quelli azionari rappresenta un cambiamento drastico nel profilo di rischio di un investitore e spetta a quest'ultimo o al suo consulente finanziario valutare l'opportunità di un tale cambiamento all’interno del portafoglio.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Fernando Luque

Fernando Luque  es el Senior Financial Editor de www.morningstar.es

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