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Che effetto avranno le decisioni della Fed sulle Borse?

Anche se i tassi dovessero rimanere alti più a lungo, la prospettiva di un atterraggio morbido resta la più probabile.

Sarah Hansen 11/06/2024 | 15:07
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US Eagle

Gli investitori stanno nuovamente ricalibrando le loro aspettative sui tanto attesi tagli dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve. Dopo la sorpresa di venerdì riguardo i dati sul mercato del lavoro, superiori alle attese, i rendimenti dei Treasury hanno subito un'impennata e i mercati dei futures sulle obbligazioni hanno ridimensionato le aspettative di un allentamento della politica monetaria.

Sebbene gli ultimi dati abbiano mostrato una nuova accelerazione della crescita delle assunzioni, il timore è che un mercato del lavoro in forte salute, insieme a un'inflazione ostinata, possano suggerire alla Federal Reserve di attendere ancora del tempo prima di decidere un taglio dei tassi di interesse. Gli operatori del mercato obbligazionario vedono ora una probabilità più o meno uguale che i tassi rimangano fermi o che la Fed li abbassi per la prima volta nella riunione di settembre. In precedenza, il taglio dei tassi a settembre aveva una probabilità del 55%, contro il 33% che rimangano invariati.

Secondo gli strategist, gli investitori hanno motivo di essere ottimisti nonostante le polemiche circa l'impatto sull'economia e sul mercato azionario della cosiddetta politica “higher for longer” (più alti più a lungo). Infatti, lo scenario attuale - e quello che molto probabilmente si presenterà - potrebbe continuare a sostenere il trend rialzista dei mercati anche nel secondo semestre, dopo il +12% registrato da inizio anno. 

Treasury Yield and Federal Funds Rate

Federal Reserve Economic Database. Data as of Jun 5, 2024

 

Cosa aspettarsi dalla riunione di giugno della Fed?

Lasciando da parte il meeting di settembre, si prevede che nella riunione della prossima settimana la Federal Reserve manterrà i tassi invariati nell'intervallo target del 5,25%-5,50%. Queste aspettative sono state rafforzate dai solidi dati sull’occupazione pubblicati lo scorso venerdì 7 giugno che, secondo gli strategist della banca americana Wells Fargo, manterranno la Fed in modalità “wait and see” (aspetta e resta a guardare).

Anthony Saglimbene, chief market strategist di Ameriprise Financial, si aspetta che la Fed continui nella sua comunicazione delle ultime riunioni: “L'economia sta reggendo, l'inflazione è ancora alta e la Fed non sarà pronta a tagliare i tassi di interesse fino a quando non riterrà che l'inflazione stia tornando verso l'obiettivo del 2%”.

Saglimbene, poi, aggiunge: “Penso che avremo bisogno di vedere ancora qualche mese di inflazione che si muove in modo sostenibile verso il basso prima che la Federal Reserve possa anche solo pensare di tagliare i tassi di interesse”. Il dato di maggio dell’indice CPI (Consumer Price Index), che sarà pubblicato lo stesso giorno in cui si concluderà la riunione della Fed, fornirà agli investitori maggiori chiarimenti in questo senso. 

Quando taglierà i tassi la Fed?

Quando i funzionari della Fed si riuniranno martedì e mercoledì, lo scenario sarà molto diverso rispetto a pochi mesi fa. Dall'inizio dell'anno, le prospettive del futuro andamento dei tassi di interesse sono cambiate radicalmente. Gli investitori sono passati dal prevedere sei o sette tagli entro quest'anno a uno solo, o addirittura nessuno. Le prospettive si sono modificate a causa di un'inflazione che si è dimostrata molto più rigida del previsto nei mesi di gennaio, febbraio e marzo. 

Federal Funds Rate Target Expectations for December 18 2024 Meeting

CME FedWatch Tool. Data as of Jun 6, 2024.

 

Tuttavia, alcuni dati economici più moderati delle ultime due settimane hanno indotto un leggero ottimismo. Secondo i dati di venerdì scorso del FedWatch di CME, gli investitori vedevano una probabilità del 40% che ci sia un singolo taglio dei tassi di interesse dello 0,25% entro la fine dell'anno, il 36% ipotizza due tagli e l'11% ne prevede addirittura tre.

Occhio alle proiezioni

Gli investitori, gli strategist e persino i funzionari della Fed hanno prospettive più allineate sui tassi di interesse rispetto all'inizio dell'anno. Tuttavia, la pubblicazione delle proiezioni economiche di giugno della Fed, note come “dot plot”, potrebbe sconvolgere questo equilibrio.

Preston Caldwell, chief US economist di Morningstar, prevede due tagli dei tassi a partire da settembre. Dato l'inizio difficile del 2024, “la Fed rimarrà cauta”, afferma, anche se l'inflazione continuerà a migliorare nel resto dell'anno. Si aspetta che la crescita del PIL rallenti gradualmente nel corso del prossimo anno, fino a raggiungere l'1,5% nel 2025. “Dovremmo evitare una recessione, ma con una crescita ben al di sotto del suo potenziale (2,5%-3,0% nei prossimi due anni), si dovrebbe generare un rallentamento sufficiente per vincere definitivamente la guerra contro l'inflazione”, scrive nel suo ultimo outlook.

Un “atterraggio morbido” è l’ideale per chi investe in equity

Il rallentamento della crescita non è negativo per il mercato azionario. “Quello che prevedo è probabilmente lo scenario migliore”, spiega Caldwell. Quello a cui si riferisce è il famoso “atterraggio morbido”, che prevede che l'inflazione torni alla normalità mentre l'economia evita di cadere in recessione. Per raggiungere questo obiettivo, la crescita deve rallentare ma rimanere positiva.

Caldwell aggiunge che nel breve periodo un rallentamento della crescita potrebbe mettere sotto pressione gli utili societari e produrre tra gli investitori un certo disappunto per l’andamento delle trimestrali. "Ma si tratterà di un rallentamento temporaneo. Niente di particolarmente preoccupante".

Ed Clissold, chief US strategist di Ned Davis Research, è giunto a una conclusione simile. “Una crescita moderata, ma positiva, sarebbe lo scenario migliore per le Borse”, ha scritto in una nota di giovedì ai clienti. Ha aggiunto che un piccolo rallentamento favorirebbe le azioni large cap piuttosto che le small cap, che tendono a sovraperformare quando la crescita accelera. Dovrebbe inoltre favorire il segmento growth rispetto a quello value, poiché i titoli growth non dipendono generalmente da un'economia forte per i profitti.   

US GDP Growth

Bureau of Economic Analysis. Data as of Jun 7, 2024

 

Due tagli dei tassi sono anche lo scenario di base per Kevin Flanagan, head of fixed income strategy di WisdomTree. Il calo dei tassi d'interesse rappresenta un fattore avverso per chi vuole investire in obbligazioni, i cui prezzi aumentano al diminuire dei rendimenti.

Nessun taglio dei tassi? I bond soffriranno più delle azioni

Anche in uno scenario in cui la Fed non dovesse tagliare affatto i tassi quest'anno, gli investitori avrebbero ancora motivo per essere ottimisti. “Il mercato guarda alla crescita degli utili e a un'economia forte”, spiega Saglimbene.

Anche se cominciano a manifestarsi alcune crepe, soprattutto tra i consumatori a basso reddito, l'economia è stata finora in grado di assorbire l'impatto della storica stretta monetaria da parte della Federal Reserve. “Non è come abbiamo visto in altri cicli di riduzione dei tassi, dove la Fed taglia i tassi perché l'economia vacilla”, aggiunge Flanagan.

Nell'economia odierna, Saglimbene afferma che “se la Fed non taglia i tassi d'interesse, è perché l'economia sta reggendo più del previsto”. Questo è positivo per le azioni. “Le azioni storicamente registrano buone performance quando la Fed non fa nulla”, aggiunge. “In questo momento ci troviamo in uno di quei periodi”.

La storia è completamente diversa per chi investe in obbligazioni. Per Flanagan, lo scenario peggiore è che la Fed non tagli affatto i tassi nel 2024. I tassi di interesse elevati tendono a pesare sui prezzi delle obbligazioni. In tal caso, “il mercato obbligazionario sposterà la sua attenzione sul 2025”, afferma. Il fatto che le decisioni della Fed rimangano appese ai dati macro per più tempo potrebbe significare una maggiore volatilità nei mercati del reddito fisso, poiché gli investitori cercano chiarezza sui tassi.

Flanagan sottolinea inoltre che un periodo prolungato di rendimenti obbligazionari ai livelli odierni non è anormale negli ultimi decenni, se si escludono i 15 anni in cui la Fed ha mantenuto i tassi bassi dopo la crisi finanziaria. “Si tratta di normali bolle dei rendimenti, ma molte persone non ci sono abituate... è una dinamica di mercato molto diversa”.

Il rallentamento della crescita potrebbe danneggiare le Borse

Un eventuale rallentamento eccessivo della crescita potrebbe danneggiare le Borse. “Il mercato azionario potrebbe arretrare se questi tassi più elevati cominciassero a colpire in modo più forte l'attività economica. Il caso peggiore è che la Fed lasci i tassi di interesse troppo alti per troppo tempo, danneggiando in questo modo l'economia”, afferma Saglimbene. “Ciò potrebbe significare che la Fed dovrà muoversi in modo davvero aggressivo”, dice Caldwell, secondo il quale questo scenario recessivo è “più possibile di quanto si pensi”. Secondo Caldwell, inoltre, è persino ipotizzabile (anche se improbabile) che il tasso sui federal funds possa scendere nuovamente attorno allo zero. Ciò potrebbe essere positivo per i prezzi degli asset, ma non lo sarebbe la recessione economica che giustificherebbe una riduzione così drastica del costo del denaro.

Economia a rischio surriscaldamento a causa dell'inflazione

Dall'altra parte, è possibile che la crescita economica non rallenti come previsto, mentre l'inflazione rimanga più rigida di quanto la Fed vorrebbe. L'obiettivo della banca centrale per l'indice dei prezzi PCE (la misura preferita delle pressioni inflazionistiche) è del 2%. Ad aprile, l'inflazione PCE era del 2,7%. Secondo Caldwell, sarebbe un problema se l'inflazione si avvicinasse al 3% invece di continuare a scendere.

Questo tipo di surriscaldamento è “uno scenario possibile che potrebbe verificarsi in seguito allo slancio interno dell'economia in questo momento”, spiega Caldwell. La conseguente incertezza sul percorso della politica monetaria potrebbe però pesare sui prezzi degli asset.

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Sarah Hansen  è markets reporter di Morningstar.com

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