Gli ETF per investire in titoli di Stato italiani

Non c’è solo il BTP Valore. Gli investitori possono esporsi ai titoli di Stato attraverso gli ETF, ma attenzione alle differenze.

Sara Silano 08/07/2024 | 11:38
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infografica finanziaria sugli ETF

E’ passato poco più di un anno dall’emissione del primo BTP Valore, il titolo di Stato riservato ai risparmiatori italiani. Dopo il debutto a giugno 2023, lo Stato ha promosso altre tre emissioni, di cui l’ultima si è chiusa lo scorso 10 maggio, con richieste per EUR 11,2 miliardi.

Il successo del BTP Valore sembra aver contagiato anche gli Exchange-traded fund (ETF). Nell’ultimo anno, sono arrivati sul mercato diversi strumenti per esporsi alle emissioni governative, compresi alcuni prodotti a scadenza.

ETF a scadenza sui titoli di Stato italiani

A inizio maggio di quest’anno, BlackRock ha lanciato due iShares iBonds sui titoli di Stato italiani, l’iShares iBonds Dec 2026 Term € Italy Govt Bond UCITS ETF e l’iShares iBonds Dec 2028 Term € Italy Govt Bond UCITS ETF. A metà maggio, Amundi ha annunciato il debutto di una gamma di ETF sulle emissioni governative in euro, all’interno della quale uno è dedicato a quelle del Belpaese (Amundi Fixed Maturity 2027 Italy BTP Government Bond UCITS ETF Income).

Questi ETF si caratterizzano per avere una scadenza fissa, proprio come le obbligazioni. Per i due ETF di BlackRock il termine è rispettivamente nel 2026 e nel 2028, quando sarà offerto un pagamento finale. Al 26 giugno, secondo quanto riportato sul sito di iShares, il rendimento medio a scadenza è del 3,41% annuo per l’ETF con scadenza nel 2026 (la percentuale è ottenuta come media ponderata dei singoli rendimenti delle obbligazioni detenute dal fondo in base al valore patrimoniale netto o NAV). Per quanto riguarda l’ETF con scadenza nel 2028, il rendimento è del 3,41%. Il total expense ratio è di 12 punti base per entrambi.

L’ETF di Amundi ha durata fino al 2027 e replica un indice di titoli di Stato italiano a tasso fisso con la stessa scadenza. Anche in questo caso non sarà corrisposto alcun importo predeterminato agli investitori né alla scadenza né nelle distribuzioni periodiche. Nel report mensile dello strumento, Amundi indica uno yield del 3,41% (al 31 maggio), mentre le commissioni di gestione sono dello 0,09%.

Gli altri ETF sui titoli governativi italiani

Oltre agli ETF a scadenza che sono stati lanciati recentemente, esistono altri fondi indicizzati quotati che hanno un focus sulle emissioni del governo italiano. Amundi, ad esempio, ha lanciato a febbraio 2024, l’Amundi BTP Government Bond 1-3y, che replica un indice di titoli di Stato con scadenza compresa tra uno e tre anni.

Un’altra opzione è l’iShares Italy Government Bond UCITS ETF, che è stato lanciato nel 2012 e replica un indice di emissioni in euro emesse o garantite dallo Stato italiano, che hanno almeno un anno di tempo residuo alla scadenza e un importo minimo in circolazione di almeno EUR 300 milioni.

Quali sono i rischi di investire in ETF sui titoli di Stato

Il risveglio dell’interesse per le emissioni dello Stato italiano è coinciso con la politica aggressiva di rialzo dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea, che ha reso gli yield nuovamente attraenti dopo il lungo periodo di rendimenti bassi.

Nella prima parte del 2024, inoltre, gli investitori hanno beneficiato di uno spread tra i BTP decennali italiani e i pari-scadenza tedeschi (Bund) relativamente basso rispetto allo storico dal 2011 in poi. Tuttavia, l’incertezza politica dopo le elezioni europee ha determinato un aumento del differenziale ed è difficile fare previsioni sulla direzione futura. Gli investitori potrebbero continuare a percepire il Belpaese più rischioso in un contesto di instabilità dell’area euro a causa dell’elevato debito pubblico. Questo si traduce in yield più elevati a fronte di prezzi in discesa per i titoli di Stato in circolazione (il prezzo dei bond si muove in direzione opposta ai rendimenti).

L’investimento in titoli di Stato italiani è considerato relativamente poco rischioso a confronto con altre obbligazioni come quelle ad alto rendimento, perché le probabilità che l’emittente non onori i suoi obblighi sono basse. Si tratta comunque di obbligazioni “a spread” rispetto a quelle di altri paesi considerati più solvibili come la Germania.

I titoli di Stato, inoltre, sono sensibili all’andamento dei tassi di interesse, oltre che agli eventi politici ed economici. Gli ETF che investono in essi non sono esenti da tali rischi.

Quali sono le differenze tra BTP e ETF a scadenza sui titoli di Stato?

Gli ETF obbligazionari a scadenza sono simili come struttura al BTP e agli altri titoli di Stato, ma non sono la stessa cosa. Una importante differenza è che nell’investimento in BTP si acquista un singolo titolo, mentre gli ETF sono formati da un paniere di bond, che replica passivamente l’indice di riferimento.

Inoltre, nell'ultimo anno di vita del fondo, le obbligazioni in portafoglio giungono gradualmente a scadenza e il loro capitale viene parcheggiato in titoli monetari fino alla scadenza dell'ultimo bond. A questo punto, il fondo viene liquidato e il capitale viene restituito agli investitori.

Gli investitori in ETF possono uscire in qualsiasi momento, in quanto gli ETF sono negoziati in Borsa italiana. Come tutti i titoli quotati, presentano una differenza tra il prezzo di acquisto (denaro) e di vendita (lettera), ossia uno spread bid-ask.

Anche per i titoli di Stato esiste un mercato secondario, il MOT di Borsa Italiana, dove possono essere acquistati (e venduti) quelli in circolazione al prezzo che hanno in quel momento e che può essere superiore o inferiore a quello di sottoscrizione. Di conseguenza, il risparmiatore non è obbligato a tenerli fino alla scadenza.

Una precedente versione di questo articolo era stata pubblicata da Sara Silano su We Wealth il 3 giugno 2024.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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