I prezzi al consumo nell'Eurozona sono aumentati del 2,5% a giugno su base annua, in calo rispetto al 2,6% di maggio, secondo la stima flash di Eurostat, un dato al di sopra delle aspettative degli economisti, i quali avevano previsto un aumento del 2,4%.
L'inflazione core, che non tiene conto dei costi dell'energia e dei generi alimentari, è stata del 2,9% rispetto a un anno prima, lo stesso livello di maggio, ma superiore al tasso del 2,7% registrato ad aprile.
L'inflazione core rimane alta
"Le rilevazioni flash di giugno hanno mostrato che l'inflazione europea è scesa ancora una volta al 2,5%, con un calo di 10 punti base rispetto alla lettura di maggio. Sebbene ci aspettiamo ancora una certa volatilità nelle letture dell'inflazione, il calo di giugno è molto gradito e riafferma l'azione della BCE che ha tagliato i tassi il mese scorso", afferma Michael Field, European market strategist di Morningstar.
"L'inflazione core, la misura su cui la Banca Centrale Europea si concentra maggiormente, è rimasta invariata a giugno al 2,9%. L'assenza di variazioni da un mese all'altro suggerisce che il calo dell'inflazione principale è stato determinato principalmente dalle variazioni dei prezzi di cibo e carburante, che sappiamo essere volatili", ha aggiunto Field.
I mercati azionari europei hanno mostrato un quadro misto dopo la pubblicazione dei dati sull'inflazione, con il DAX in calo dello 0,9% e il CAC40 in rialzo dell'1,1%, un giorno dopo il primo turno delle elezioni nazionali.
I rendimenti obbligazionari dell'Eurozona non si sono mossi molto dopo la pubblicazione dei dati: il rendimento a 10 anni del bund tedesco è sceso al 2,6%, mentre quello del decennale francese è salito marginalmente al 3,3%, secondo MarketWatch.
Quanti tagli dei tassi della BCE dobbiamo aspettarci?
“È improbabile che la lettura odierna dell'inflazione modifichi la previsione di due tagli dei tassi da parte della Banca Centrale Europea quest'anno”, afferma Michael Field.
"Con la prima riduzione dei tassi operata dalla BCE il mese scorso, tutti gli occhi sono puntati sui numeri dell'inflazione per verificare quanti altri tagli seguiranno quest'anno. Le attuali previsioni degli economisti ne indicano due".
In occasione della conferenza stampa del 6 giugno, il Presidente della BCE Christine Lagarde ha dichiarato che la politica monetaria della BCE rimarrà fortemente dipendente dai dati e che non si sta impegnando in "un particolare percorso dei tassi".
Nel corso della riunione, la banca centrale ha anche rivisto le previsioni sull'inflazione: l'inflazione complessiva dovrebbe attestarsi in media al 2,5% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e all'1,9% nel 2026.
Per l'inflazione core, invece, la BCE prevede un tasso medio del 2,8% nel 2024, del 2,2% nel 2025 e del 2,0% nel 2026. La crescita economica dovrebbe salire allo 0,9% nel 2024, all'1,4% nel 2025 e all'1,6% nel 2026, ha dichiarato la BCE il 6 giugno.
La prossima riunione della BCE si terrà il prossimo 18 luglio.
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