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Banche europee: le trimestrali in arrivo supereranno le aspettative?

Il settore bancario europeo è molto vicino al picco dell'anno, ma la bonanza dei tassi d'interesse più elevati è finita.

Sara Silano 22/07/2024 | 14:52
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Unicredit UCG dà il via alla stagione degli utili del secondo trimestre e del semestre delle grandi banche della zona euro il 23 luglio. Seguiranno BNP Paribas BNP, Banco Santander SAN e Deutsche Bank DBK il 24 luglio. Tra la fine del mese e l'inizio di agosto, Intesa Sanpaolo ISP, BBVA BBVA, ING Group INGA e ABN Amro ABN presenteranno i risultati al 30 giugno (vedi tabella).

I titoli bancari europei hanno chiuso il primo semestre dell'anno in rialzo del 21,17% (indice Morningstar Eurozone Large-Mid Banks), facendo nettamente meglio dell'indice Morningstar Eurozone, che traccia la performance dei mercati dell'eurozona e che ha guadagnato il 7,8% nello stesso periodo.

I titoli bancari che hanno contribuito maggiormente alla performance del primo semestre sono stati gli italiani Unicredit e Intesa Sanpaolo, che hanno guadagnato rispettivamente il 48,3% e il 36,9%.

Le banche europee continueranno a battere il mercato?

La risposta a questa domanda dipende dall'andamento della tornata di risultati aziendali che saranno pubblicati nei prossimi giorni.

"Ci aspettiamo un trimestre solido da parte delle banche dell'eurozona con forti attività nel segmento dei mutui e dei finanziamenti, come BNP Paribas e Deutsche Bank", ha scritto Johann Scholtz, analista azionario senior di Morningstar, in una nota del 19 luglio. "I risultati delle banche d'investimento statunitensi confermano che le aziende sono tornate sul mercato del debito per rifinanziarsi. Inoltre, ci aspettiamo un aumento dei ricavi da trading a causa della volatilità generata dalle elezioni francesi". 

Quale sarà l'impatto del taglio dei tassi di interesse?

Dopo il taglio iniziale dei tassi di giugno, la Banca Centrale Europea ha lasciato invariati i saggi di riferimento nella riunione del 18 luglio, ma i mercati assegnano una probabilità dell'80% che l'istituto di Francoforte tagli i tassi di altri 0,25 punti percentuali nella prossima riunione del 12 settembre. La riduzione dei tassi di interesse potrebbe avere un impatto sui margini di interesse.

"I risultati del primo trimestre 2024 hanno confermato che la bonanza dei tassi d'interesse più elevati è finita e che i margini d'interesse netti per la maggior parte delle banche dell'eurozona hanno raggiunto il massimo", ha dichiarato Scholtz. "Detto questo, non prevediamo una riduzione sostanziale dei margini di interesse netti. Gli swap sui tassi di interesse (strumenti derivati usati a copertura del rischio, ndr) sono leggermente più alti nel secondo trimestre rispetto al primo, ritardando la trasmissione all’economia della riduzione dei tassi di riferimento. Il passaggio dai depositi interbancari overnight (a brevissima scadenza, ndr) a quelli a termine è rallentato, riducendo la pressione sui margini".

Quali saranno le principali fonti di profitto delle banche nel secondo trimestre?

Secondo Sonja Forster, Senior Vice President European Financial Institutions di Morningstar DBRS, nel secondo trimestre del 2024 e oltre i solidi profitti saranno trainati da un aumento dei ricavi da commissioni e da costi del credito relativamente bassi, mentre il reddito netto da interessi (Net interest income, NII) mostrerà probabilmente performance diverse a seconda dell'area geografica, ma rimarrà a livelli relativamente elevati.

"Ci aspettiamo un miglioramento dei proventi non da interessi, soprattutto grazie alla solidità dei mercati dei capitali, che sostiene i ricavi in settori quali l'investment banking, l'asset management, le attività di brokeraggio e le assicurazioni", ha dichiarato Forster in un commento per Morningstar il 19 luglio. "Il graduale miglioramento dell'attività economica e la ripresa dei volumi dei prestiti favoriscono anche i ricavi da commissioni grazie all'aumento delle fee sulle transazioni".

"Si prevede che l'andamento degli NII beneficerà del graduale aumento della domanda di prestiti, ma l'andamento del margine di interesse netto (Net interest marging, NIM) sarà più eterogeneo a seconda dei paesi, anche se di livello elevato", ha aggiunto.

"Le banche dei Paesi Nordici e dei Paesi Bassi hanno trasferito gran parte degli aumenti dei tassi di interesse ai loro clienti e stanno subendo una pressione sui NIM, in parte compensata dal graduale aumento dei volumi dei prestiti. Le banche dell'Europa meridionale sono state in grado di trasferire una parte significativamente minore degli aumenti dei tassi, per cui si prevede che i NII rimarranno forti. Nonostante la percentuale più elevata di prestiti a tasso variabile in questi paesi, non ci aspettiamo un impatto significativo dal primo taglio dei tassi.  Inoltre, i tagli successivi non dovrebbero riflettersi completamente sul NII perché le banche attueranno strategie di copertura".

I rischi per le banche sono in calo

Il calo degli spread sulle obbligazioni europee ad alto rendimento dimostra che il mercato del credito ha una visione più favorevole del rischio di insolvenza delle imprese", ha dichiarato Scholtz, aggiungendo che "con la disoccupazione ai minimi storici nella maggior parte dell'eurozona, non crediamo che la qualità del credito alle famiglie si deteriorerà".

Per quanto riguarda i costi, i conti economici delle banche non riflettono l'intero impatto degli aumenti salariali negoziati. Tuttavia, gli analisti di Morningstar si aspettano che i costi derivanti dalla regolamentazione diminuiscano, perché la fase di avvio dei contributi al Single Resolution Fund - il fondo di emergenza a cui si può fare ricorso in caso di crisi - è ormai completata.

Forte qualità degli asset con alcune aree di debolezza

Gli analisti prevedono che la qualità degli attivi rimarrà solida per le banche della maggior parte dei paesi, con alcune aree di debolezza, soprattutto nel settore immobiliare commerciale, delle costruzioni, del commercio al dettaglio e dei finanziamenti al consumo.

"Non ci aspettiamo che il piccolo taglio dei tassi di riferimento abbia un impatto significativo sulla qualità degli asset. Non solo perché il taglio è stato relativamente contenuto, ma anche perché gli aumenti dei tassi, ad eccezione di alcuni settori, hanno avuto finora un effetto limitato, grazie al basso tasso di disoccupazione e alla prudente politica di sottoscrizione dei prestiti", dichiara Forster. "Tuttavia, gli effetti negativi dell'aumento dei tassi potrebbero ancora manifestarsi nel medio termine, soprattutto nei paesi con un'alta percentuale di prestiti a tasso variabile. Ci aspettiamo quindi che ulteriori tagli graduali dei tassi riducano il rischio di deterioramento della qualità degli attivi".

Le banche dell'eurozona hanno attraenti politiche di dividendo e buyback

Un fattore che rende interessanti i titoli bancari sono i piani di buyback. Lazard Asset Management, in un rapporto del 17 luglio, sottolinea come le banche "stiano restituendo grandi quantità di capitale agli azionisti senza compromettere le loro attività".

"Le banche europee generano ora più free cash flow sostenendo generosi pagamenti di dividendi e riacquisti di azioni", commenta Scholtz di Morningstar. "Il miglioramento del free cash flow è dovuto alla maggiore redditività e al limitato fabbisogno di capitale aggiuntivo".

Le trimestrali di Unicredit e Intesa nel radar degli investitori

Gli investitori guardano in particolare alle trimestrali e ai conti del semestre delle banche italiane, soprattutto Unicredit e Intesa Sanpaolo, dopo il rally dei titoli nella prima parte del 2024.

Morningstar DBRS prevede che i risultati del secondo trimestre delle banche italiane si confermeranno solidi, nonostante un certo rallentamento del net interest income dovuto principalmente al taglio dei tassi, al calo dei volumi dei prestiti e all'aumento dei costi di finanziamento, nonché a un potenziale aumento degli accantonamenti per perdite su crediti (LLP) che riflette un certo deterioramento della qualità degli attivi.

"Secondo il nostro punto di vista, l’utile netto da interessi dovrebbe rimanere solido nel secondo trimestre del 2024, poiché gli spread commerciali medi rimarranno probabilmente più elevati rispetto al periodo corrispondente del 2023. Inoltre, il buon andamento delle commissioni nette e il controllo dei costi dovrebbero contribuire a mitigare l'impatto negativo dei NII", spiega Andrea Costanzo, Vice President European Financial Institutions di Morningstar DBRS.

"È probabile che si verifichi un aumento del non-performing exposure (NPE, crediti deteriorati in rapporto allo stock di crediti della banca, ndr) a causa dei tassi di interesse ancora elevati e del rallentamento dell'attività economica. Questo, unito all'indebolimento della creazione di nuovi prestiti negli ultimi tempi, potrebbe portare a un deterioramento delle metriche di qualità degli asset. Tuttavia, in questa fase Morningstar DBRS si aspetta che i tassi di default rimangano generalmente a livelli relativamente bassi, al di sotto dei tassi di default registrati durante la crisi finanziaria globale", aggiunge Costanzo.

"Nel complesso, le banche dovrebbero essere in grado di conservare buoni cuscinetti di capitale rispetto ai requisiti minimi di vigilanza. Allo stesso tempo, Morningstar DBRS si aspetta che le banche italiane abbiano continuato a rimborsare le tranche di TLTRO III della BCE (le operazioni dell'Eurosistema che forniscono finanziamenti agli istituti di credito, ndr) secondo i piani, portando a un'ulteriore normalizzazione dei livelli di liquidità precedentemente molto ampi”.

L'alto debito pubblico pesa sulle banche italiane

Il sistema bancario italiano rimane più esposto alla volatilità dei mercati rispetto ai suoi omologhi europei a causa dell'elevato debito pubblico italiano, che pesa sull'affidabilità creditizia del paese. Secondo gli ultimi dati della Banca d'Italia, il debito pubblico è salito a 2.918,9 miliardi di euro a maggio, con un aumento di 13,3 miliardi di euro rispetto al mese precedente e avvicinandosi alla soglia dei 3.000 miliardi.

A giugno abbiamo avuto prova di questa vulnerabilità, con l'aumento dello spread BTP-Bund dopo le elezioni europee e l’annuncio a sorpresa di quelle francesi.

I titoli bancari europei possono ancora salire

Il settore bancario europeo è molto vicino ai massimi dell'anno, dopo aver recuperato gran parte delle perdite registrate dopo il primo turno delle elezioni francesi, tuttavia la visione degli investitori rimane costruttiva.

"Vediamo ancora un potenziale per ulteriori espansioni dei multipli nel medio termine e siamo ottimisti sulla prossima stagione degli utili, anche se riteniamo che la recente performance e l'aspettativa di un ulteriore calo dei tassi metteranno alla prova la tolleranza per eventuali delusioni derivanti dal NII o da ‘low quality beat’", afferma a Morningstar Luca Finà, Head of Active Equity di Generali Asset Management.

"Con il picco dei tassi alle spalle e la perdita di slancio degli utili rispetto agli ultimi due anni, tutti gli occhi saranno puntati sulla linea del margine di interesse e sulla capacità delle commissioni di compensare gli effetti sul conto economico della riduzione dei tassi, soprattutto nell'Europa meridionale", aggiunge Finà.

In una nota del 19 luglio per Morningstar, Justin Bisseker, analista European Large Cap di Schroders, ha dichiarato che non ci si dovrebbero aspettare molte sorprese nel secondo trimestre, "poiché il calo dei tassi ha appena iniziato a produrre i suoi effetti e gli analisti hanno già inserito nelle loro previsioni tassi più bassi".

Bisseker ha aggiunto che si prevede un trimestre forte per il segmento dei ricavi dell'investment banking, anche se meno pronunciato rispetto agli Stati Uniti. Inoltre, l'andamento dei ricavi da commissioni potrebbe superare le aspettative, "il che suggerisce che è più probabile vedere i ricavi superare le previsioni piuttosto che deluderle".

"Nel complesso, negli ultimi anni le banche europee hanno registrato un significativo incremento della redditività, grazie all'aumento dei tassi. A meno che non si verifichi un brusco e inatteso calo dei tassi o una forte recessione, questa traiettoria positiva sembra destinata a continuare", ha concluso Bisseker.

 

 

 

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Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
ABN AMRO Bank NV NLDR14,79 EUR0,00Rating
Banco Bilbao Vizcaya Argentaria SA9,38 EUR0,00Rating
Banco Santander SA4,58 EUR0,00Rating
BNP Paribas Act. Cat.A60,11 EUR0,00Rating
Deutsche Bank AG16,06 EUR0,00Rating
ING Groep NV7,98 EUR0,00
Intesa Sanpaolo3,90 EUR0,00Rating
UniCredit SpA40,77 EUR0,00Rating

Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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