Mediobanca, cosa aspettarsi dal bilancio?

Gli analisti ritengono che il calo dei tassi d'interesse possa aiutare ulteriormente il titolo bancario quest'anno.

Fabrizio Guidoni 30/07/2024 | 14:50
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Negli ultimi 12 mesi il titolo di Mediobanca MB si è ben comportato sul mercato azionario, mettendo a segno un rialzo superiore al 20%, con una capitalizzazione ormai superiore ai 12 miliardi di euro. 

Ora Mediobanca è pronta per presentare i risultati finanziari e in mezzo al mare di trimestrali e semestrali diffuse in questi giorni, spicca perché pubblicherà i dati complessivi del bilancio dell'esercizio 2023-2024, dando appuntamento al mercato per il 31 luglio. Infatti, l'istituto guidato dal CEO Alberto Nagel chiude ogni anno il bilancio al 30 giugno, con uno sfasamento di 6 mesi rispetto alla gran parte delle società quotate a Piazza Affari, che seguono il calendario solare chiudendo l’esercizio al 31 dicembre. 

Quanto essere ancora ottimisti sul titolo Mediobanca?

Pur in presenza di un rialzo importante delle quotazioni in un anno, e anche del fatto che il titolo risulti leggermente più caro della media delle banche europee, UBS rimane positiva su Mediobanca in scia all'andamento dei ricavi. I suoi esperti, nel ribadire il giudizio "buy" hanno migliorato il prezzo obiettivo elevandolo a 15,70 euro dal precedente 15,60 sulla spinta di una revisione al rialzo tra l'1% e il 3% delle stime sull'utile per il periodo 2024-2028.

UBS sottolinea in particolare che le divisioni Wealth Management e Corporate Investment Banking risultano essere i principali beneficiari di un contesto di tassi d'interesse in calo. Concetto ricordato dal ceo Nagel in una recente intervista. Inoltre, la posizione patrimoniale rimane solida, con un coefficiente Cet-1 fully loaded, indicatore di solidità per una banca, previsto intorno al 15%. Gli esperti ricordano, tra i fattori positivi, anche le attese per uno sgravio di 1,5 miliardo di euro derivante dall'attuazione di Basilea 4, l’ultima versione dell’insieme di regole per il calcolo del capitale di rischio operativo delle banche, rilasciata dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria. Tutti questi fattori contribuiscono alla capacità di Mediobanca di "preservare la propria politica di distribuzione, offrendo un rendimento di capitale ancora interessante", atteso dagli analisti superiore al 10% nel 2025.

L'effetto positivo dei tassi di interesse in calo sulle banche

A ricordare che un contesto di tassi di interesse in calo possa essere un fattore positivo per le attività di Wealth Management, di Corporate Investment Banking e Consumer di Mediobanca è stata anche Equita Sim. Nel farlo gli analisti hanno confermato il giudizio ”buy” e il prezzo obiettivo di 16,10 euro. Inoltre, segnalano gli analisti, il titolo di Mediobanca è scambiato su valutazioni attraenti, con price earning al 2025 di 9 volte. La conclusione è chiara: "Continuiamo ad apprezzare la spinta del gruppo verso un modello a minor intensità di capitale e con un maggior contenuto commissionale, nonché l'equilibrio delle fonti di crescita previsto nei prossimi anni con ottimizzazione dei Risk Weighted Asset".

Il rendimento per gli azionisti raggiungerà le due cifre nel 2024?

Nella sua analisi sulle attese dei conti, Intesa Sanpaolo ha detto di attendersi dai risultati dell'esercizio 2023-2024 un utile per azione (EPS) di 1,50 euro, livello che sarebbe sopra la previsione della società, e l'annuncio di un programma di buyback da 400 milioni di euro che porterebbe la remunerazione complessiva degli azionisti all'11% annuo fino al 2026. Per gli analisti, che hanno in particolare alzato il prezzo obiettivo a 15,30 euro da 13,90 ribadendo il giudizio “hold”, la dinamica di aumento dell’utile per azione dovrebbe continuare, con tasso medio annuo del 2% per i prossimi tre anni.

Quale sarà la crescita di Mediobanca nel 2024-2025?

Anche Barclays ha ritoccato all’insù (+4%) il prezzo obiettivo su Mediobanca a 15,80 euro ma è rimasta su un rating “equal weight”. Per il biennio 2024-2025 gli esperti della banca statunitense hanno detto di prevedere un margine d'interesse in crescita dello 0,7% su base annua, commissioni in crescita del 7,7%, costi in aumento del +3,9% e Cet-1 ratio al 15,3% a fine anno (quindi al 30 giugno 2025). Il rendimento totale per gli azionisti è visto dagli esperti all'11%. "Prevediamo – hanno scritto gli analisti - che il buyback per quest'anno sarà di 0,4 miliardi di euro rispetto alla precedente guidance di 0,2 miliardi di euro. I risultati del quarto trimestre indicano una stagionalità positiva delle commissioni e una certa contrazione degli interessi".

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Fabrizio Guidoni  collabora con Morningstar come data journalist. Ha una lunga esperienza sul mercato azionario italiano e sulla finanza sostenibile.

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