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Inflazione nell'eurozona più alta delle attese a luglio

I dati preliminari mostrano che i prezzi sono aumentati più di quanto previsto dagli economisti, ma un taglio della BCE a settembre appare ancora molto probabile.

Sara Silano 31/07/2024 | 13:06
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ECB in Frankfurt

L'indice dei prezzi al consumo nell'Eurozona è salito al 2,6% a luglio, secondo la stima flash di Eurostat, rispetto al 2,5% di giugno e al di sopra delle aspettative degli economisti. L'inflazione core, che indica i prezzi senza i costi energetici e alimentari, è rimasta stabile al 2,9% su base annua per il terzo mese consecutivo. Gli economisti avevano previsto un leggero calo.

“L'inflazione dell'area dell'euro sorprende la BCE al rialzo, ma le notizie non sono così negative”, ha commentato Tomasz Wieladek, Chief European Economist di T. Rowe Price, in una nota. “La sorpresa dell'inflazione CPI (Consumer price index, ndr) core non è dovuta a un aumento dell'inflazione dei servizi, ma a quella dei beni core”, che a sua volta probabilmente deriva da un'impennata temporanea dei costi di spedizione, ha spiegato Wieladek.

Secondo le stime di Eurostat, a luglio il contributo maggiore all'inflazione dell'eurozona dovrebbe essere arrivato dai servizi (4,0% rispetto al 4,1% di giugno), seguiti da prodotti alimentari, alcolici e tabacco (+2,3%, rispetto al 2,4% di giugno), energia (1,3%, rispetto allo 0,2% di giugno) e beni industriali non energetici (0,8%).

A livello nazionale, l'inflazione ha subito un'accelerazione inaspettata in Germania e in Italia nel mese di luglio. Nella più grande economia dell'eurozona i prezzi sono saliti al 2,6% su base annua, secondo i dati preliminari dell'ufficio federale di statistica, diffusi martedì 30 luglio. In Italia, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dell'1,3% su base annua questo mese, rispetto allo 0,8% di giugno, secondo le stime odierne dell’Istat. Anche la Francia ha registrato un aumento dei tassi (+2,3% rispetto al +2,2% di giugno, fonte: Insee). I dati spagnoli hanno invece mostrato un livello minimo da cinque mesi al 2,8% annuo, secondo l'Istituto nazionale di statistica.

Il taglio dei tassi della BCE è ancora atteso a settembre

I dati sull'inflazione di luglio sono fondamentali in vista del meeting della Banca Centrale Europea del 12 settembre. La Banca Centrale Europea ha lasciato invariati i tassi di interesse nella riunione del 18 luglio. La presidente Christine Largarde ha sottolineato che il percorso dei tassi sarà determinato da tre criteri di politica monetaria:

1)      Le prospettive dell'inflazione

2)      Le misure dell'inflazione sottostante

3)      La forza della trasmissione della politica monetaria

Gli investitori continuano ad aspettarsi una riduzione di un quarto di punto a settembre.

"I dati odierni sull'inflazione dei servizi mostrano che la recente tendenza alla disinflazione dell'inflazione HICP (Harmonised index of consumer prices, ndr) dei servizi sta continuando", continua Wieladek. "La Bce probabilmente guarderà oltre al forte dato dell'inflazione HICP di oggi. Dal punto di vista della Bce, i dati pubblicati oggi sono coerenti con un ritmo di taglio trimestrale. È quindi probabile che la Bce continui a tagliare i tassi di riferimento a settembre e dicembre".

Un altro fattore chiave per la traiettoria di riduzione dei tassi della BCE sarà la riunione della Federal Reserve di oggi, mercoledì 31 luglio, in cui i responsabili di politica monetaria dell'istituto di Francoforte cercheranno di capire se i loro omologhi statunitensi sono pronti ad allentare la loro politica monetaria.

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Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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