Ferrari, la trimestrale farà tornare a vincere il titolo in Borsa?

Mentre il mercato piloti del Cavallino Rampante si infiamma, il mercato finanziario attende i numeri del secondo trimestre.

Fabrizio Guidoni 31/07/2024 | 16:52
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Mentre il mondo della Formula 1 mette sotto i riflettori la scuderia Ferrari per il mercato piloti in vista della prossima stagione, il mondo degli investitori guarda alla società Ferrari RACE quotata in Borsa per vedere come taglierà il traguardo della semestrale che arriverà sul mercato finanziario subito dopo l’approvazione dei conti da parte del consiglio di amministrazione il primo di agosto.

Così, se gli esperti delle corse automobilistiche cercano di valutare gli impatti su Ferrari nella F1 del cambio piloti per la prossima stagione, con Carlos Sainz che ha appena comunicato che correrà per la Williams in scia alla notizia che il settevolte campione del mondo della Mercedes Lewis Hamilton passerà alla scuderia del Cavallino Rampante, in parallelo gli analisti finanziari si sono impegnati a stimare i numeri di Ferrari al 30 giugno.

Il titolo Ferrari ha corso troppo in Borsa?

Nel complesso gli analisti convergono sulla tesi che i conti saranno buoni, ma che il titolo è di certo non a sconto sul mercato dopo la forte corsa avvenuta tra inizio del 2023 e tutto il primo trimestre del 2024.

Gli analisti di Morningstar attribuiscono al titolo Ferrari un rating di una stella, che indica che, le azioni sono sopravvalutate tenuto conto delle loro previsioni di crescita del free cash flow a lungo termine.

Metriche chiave di Morningstar per Ferrari

Analista: Matthew Young, CFA

Nel 2024 ha già guadagnato il 25%, mentre l’accelerazione delle quotazioni negli ultimi 12 mesi evidenzia, alla chiusura della seduta del 30 luglio, un rendimento superiore al 30%. Il risultato della corsa partita a inizio 2023 è che la capitalizzazione di Ferrari a Piazza Affari supera i 74 miliardi di euro, portando così il titolo sul podio delle società più grandi presenti sul mercato azionario italiano.

Attesi conti solidi sul traguardo della trimestrale

Sul fatto che i conti del secondo trimestre 2024 di Ferrari siano solidi ne sono convinti gli analisti di Intesa Sanpaolo che hanno di recente alzato il prezzo obiettivo da 353 a 400 euro, ma confermando la raccomandazione “hold”. I numeri dei tre mesi da inizio aprile a fine giugno sono attesi ancora caratterizzati dal forte mix di prezzo e dalle personalizzazioni. "Continuiamo a vedere Ferrari – hanno commentato gli esperti - come un porto sicuro per gli investitori", che sono anche possibilisti sul fatto che possano arrivare "modesti upgrade della guidance del gruppo più avanti nell'anno".

Anche gli analisti della casa d’affari Stifel sono propensi ad attendersi conferme dai numeri trimestrali di Ferrari. Nel ribadire il giudizio “hold” e il target price a 335 euro hanno infatti sottolineato che le previsioni di consenso del mercato per il secondo trimestre, con un margine Ebit al 29,8%, siano "realistiche". Si tratta di un margine sostanzialmente in linea con lo stesso trimestre del 2023, che aveva evidenziato un 29,7%, ma in ogni caso in miglioramento rispetto al 27,9% del primo trimestre del 2024.

Ferrari resta un “box sicuro” per gli investitori nel settore lusso

In un aggiornamento sul titolo rilasciato sul finire del primo semestre dell’anno, gli esperti di Jefferies hanno tenuto a evidenziare che nelle ultime settimane, gli investitori hanno continuato a vedere Ferrari come un "porto sicuro" nel settore del lusso in virtù della “allure di un libro ordini a due anni" e alla "limitata esposizione a un cluster cinese in indebolimento". In particolare, i dati del secondo trimestre, "come quelli del primo, probabilmente confermeranno numeri sostanzialmente in linea con il consenso".  Ricordando anche che il tema dei veicoli elettrici non è ancora di attualità per Ferrari, Jefferies ha ribadito la raccomandazione “hold” e il prezzo obiettivo a 335 euro.

La Daytona porterà un’altra vittoria per Ferrari?

Ad accendere i riflettori sul contributo a un secondo trimestre in crescita per Ferrari portato dal mix positivo di vendite Daytona e della voce “personalizzazioni” del business della società è Equita Sim. Nel dettaglio, gli analisti spiegano che i principali driver del mix positivo sono Daytona visto che da 30/40 unità consegnate nel secondo trimestre 2023 si potrebbe essere arrivati a 70/80 nello stesso periodo del 2024, implicando circa 100 milioni di euro di fatturato aggiuntivo, e la voce “personalizzazioni” perché è attesa a contribuire almeno al 19% del fatturato di auto e ricambi, in linea col primo trimestre 2024 e superiore al 18% del secondo trimestre 2023. Per gli esperti, “entrambi questi driver generano margini superiori alla media”.

Nel complesso Equita ha scritto di attendere una performance in crescita in valore assoluto anche se con un margine Ebitda al 39,3% e quindi inferiore al picco del 40% raggiunto lo scorso anno. Il fatturato dovrebbe essere cresciuto del +11% a 1,63 miliardi, l’Ebitda del +10% a 645 milioni e l’utile netto del 10% a 375 milioni. Equita ricorda che le proprie stime sono leggermente inferiori del 2/3% rispetto al consensus degli analisti raccolto da Bloomberg. In conclusione, conferma il rating “hold” su Ferrari con prezzo obiettivo di 315 euro.

Ferrari, titolo del lusso che scambia ai multipli di Hermes

Nel rilasciare le proprie attese sulla trimestrale di Ferrari, Websim sottolinea la caratteristica del Cavallino Rampante di essere un titolo del settore lusso. “Ci aspettiamo che Ferrari registri un trimestre positivo, con utili in evoluzione a un ritmo pienamente coerente con le aspettative dell'anno fiscale” scrivono gli esperti le cui stime dei numeri sono presentate come allineate al consenso.

“Il portafoglio ordini – sottolinea Websim - probabilmente diminuirà leggermente a causa del fatto che una parte consistente del portafoglio modelli è esaurita. Come accaduto nel primo trimestre, ci aspettiamo che il management indichi un portafoglio ordini che si sta "normalizzando" nonostante l'introduzione della nuova “12 cilindri” sia nella versione Coupé che Spider. Tuttavia, non consideriamo questo un segno di debolezza, poiché riflette meccanicamente il fatto che i modelli Ferrari sono esauriti”.

In particolare, per quanto riguarda la forte performance azionaria del titolo anche nel 2024, gli esperti spiegano che questa è stata guidata dal re-rating del titolo, che grazie al rialzo è arrivato a trattare con una valutazione dei multipli in linea con un big del settore lusso come Hermes International RMS. “La performance è sostanzialmente avvenuta alla luce del re-rating del titolo, in quanto è passato da un multiplo prezzo/utili per i prossimi 12 mesi di 40 a uno di 48. In effetti, il titolo viene scambiato a un leggero premio rispetto a Hermes, mentre storicamente veniva scambiato a uno sconto del 12%”. Il risultato è che Websim assegna a Ferrari un giudizio “neutrale” e un target price di 382 euro.

Le nozze tra Ferrari e Maserati avrebbero un senso economico?

Gli esperti di Websim si sono anche concentrati in questi ultimi giorni sulle ipotesi, finora smentite, di un potenziale interesse di Ferrari per l’acquisizione di Maserati, attualmente in mano a Stellantis. Alcuni articoli di stampa riportano dichiarazioni rilasciate dal presidente di Stellantis e Ferrari, John Elkan, il quale ha affermato che non vi è l’intenzione da parte di Stellantis di cedere Maserati e allo stesso tempo di aggregare Maserati ad altri gruppi italiani del lusso.

Websim ricorda che nelle ultime settimane si erano intensificati alcuni rumour apparsi da inizio anno in merito ad una possibile cessione di Maserati a Ferrari. “I rumour sono sostenuti dal difficile periodo industriale da parte di Maserati, dalle poche sinergie con il resto di Stellantis e dalla creazione dell’e-building da parte di Ferrari che offre spazi produttivi percepiti come superiori rispetto alle necessità” scrivono gli analisti.

Ma avrebbe senso da un punto di vista finanziario ed economico una Maserati che finisca in mano di Ferrari? Ecco cosa ne pensa Websim: “Sebbene i punti appena elencati abbiano un fondamento, non abbiamo mai ritenuto un’operazione probabile”. Questo perché gli esperti tengono anche conto dei rischi derivanti dalla diluizione del brand Ferrari, sia a livello commerciale che borsistico, di un modello di business di Ferrari non costruito sulle economie di scala, dell’intenzione del management di Ferrari di continuare esclusivamente nel percorso organico di crescita e di una eventuale creazione di valore non particolarmente significativa per Stellantis mentre le partecipazioni per la controllante Exor nelle due società sono nell’ordine dei 21 miliardi di euro per Ferrari e di 7 miliardi per Stellantis.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Ferrari NV424,60 EUR0,33Rating
Hermes International SA1.917,00 EUR0,68Rating

Info autore

Fabrizio Guidoni  collabora con Morningstar come data journalist. Ha una lunga esperienza sul mercato azionario italiano e sulla finanza sostenibile.

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