Banca MPS tornerà a correre a Piazza Affari?

Nella presentazione della trimestrale, più che ai numeri il mercato guarderà a indicazioni su dividendo e strategie di crescita.

Fabrizio Guidoni 02/08/2024 | 13:23
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Sotto pressione per le vendite pesanti nelle prime due sedute di agosto, Banca MPS BMPS vede surriscaldarsi l’attenzione degli investitori per la presentazione dei risultati del secondo trimestre 2024, previsti il 5 agosto. Ma attenzione. Il mercato non attende sorprese particolari dai conti, che dovrebbero confermarsi complessivamente buoni, ma mostra di avere grande attenzione per il contemporaneo aggiornamento sui target del piano industriale.

Perché sul titolo MPS sono scattate le prese di profitto?

Le azioni di Banca MPS arrivano all’appuntamento con l’update sul piano esibendo a fine luglio quotazioni sostanzialmente raddoppiate rispetto a un anno fa. Ma, come accennato, a inizio agosto sono scattate decise prese di profitto alimentate anche dal contesto meno ottimista del mercato sulle banche europee e dalle tensioni esplose sui mercati azionari statunitensi e asiatici. In particolare, le vendite sulla banca senese hanno trovato benzina dal crollo nella seduta del primo agosto delle quotazioni dell’istituto finanziario francese Société Generale, colpita dalle reazioni negative all’annuncio del taglio della guidance sul margine di interesse della divisione retail in Francia. 

Cosa può far ripartire le azioni di Banca MPS?

I numeri che saranno diffusi, pur attesi buoni, probabilmente non basteranno a infiammare al rialzo il titolo. Invece, potrebbero farlo tre tipi di notizie. Il primo è capire se la banca resta focalizzata su una crescita “da sola”, quindi senza strategie di aggregazioni, o invece è aperta a essere coinvolta in operazioni di M&A, eventualità che avrebbe potenzialità di dare nuova vivacità alle quotazioni. Un secondo tema, che potrebbe essere visto come condizione a favore del primo punto, è un aggiornamento su eventuali novità strategiche legate al business assicurativo, che attualmente è in condivisione con AXA. Infine, potrebbe aiutare il titolo l’annuncio di una politica di remunerazione degli azionisti più generosa visto la presenza di un eccesso di capitale.

Meglio restare soli o andare a nozze?

Uno dei temi caldi tra gli analisti è se Banca MPS continuerà nel percorso di sviluppo “da sola” o se si aprirà a potenziali integrazioni con altri istituti bancari, essenzialmente italiani. Gli esperti attualmente preferiscono calcolare i target price tenendo come ipotesi una crescita in solitaria. Senza però dimenticare che entro fine anno il ministero del Tesoro italiano dovrà vendere ulteriori azioni per valorizzare al meglio il suo 26,7% residuo e scegliere chi saranno i futuri azionisti di riferimento di Rocca Salimbeni.

Secondo Mediobanca Resarch, ad esempio, la valutazione attuale si avvicina al potenziale “stand alone”. Coerentemente gli analisti mantengono un giudizio “neutral” sul titolo, con target price a 5,10 euro. Ma gli stessi esperti sottolineano che l’accendersi del tema M&A si candida a essere la prossima tappa per la narrativa del titolo e quindi aumentare l’attenzione del mercato sul titolo. Ricordano anche che in occasione della pubblicazione della trimestrale, il mercato potrebbe attendersi una politica di distribuzione più generosa dopo l'update del piano e ulteriori informazioni sul business assicurativo.

Cosa aspettarsi dalla trimestrale?

Nella sua analisi di preview sui conti relativi ai tre mesi tra aprile e giugno 2024, anche Equita ha messo in evidenza che il focus nell’appuntamento con Banca MPS è in realtà soprattutto sulla presentazione dei target di piano e sull’incremento della remunerazione per gli azionisti. Secondo gli analisti, potenziali catalizzatori "rispetto alle nostre attese potrebbero derivare dall’introduzione di un programma di buyback e dall’internalizzazione del business assicurativo".

Ma come numeri cosa ci si deve attendersi? “A livello di risultati trimestrali, ci aspettiamo complessivamente un buon trimestre con trend sostanzialmente analoghi a quelli attesi a livello di settore, solida contribuzione da net interest income  solo in leggero calo trimestre su trimestre, buon andamento delle commissioni seppur in riduzione rispetto al primo trimestre 2024 e costo del rischio sotto controllo”.  Equita stima per l’intero 2024 un utile pre-tasse di 1,35 miliardi di euro e sul 2026 oltre 1,1 miliardi. Inoltre, ritiene che la banca senese abbia spazio per incrementare il payout, cioè la parte dell’utile destinato a remunerare gli azionisti come dividendo, dall'attuale 50% a oltre il 70% in arco di piano".

Entrando nel dettaglio sui possibili contenuti nell'aggiornamento dei target del piano industriale, Equita commenta: "Banca MPS cercherà di fornire visibilità sulla capacità della banca di garantire livelli di profittabilità su livelli simili a quelli attuali, in un contesto che - pur rimanendo complessivamente favorevole - sarà meno supportive sul fronte del net interest income". La raccomandazione sull’istituto senese da parte di Equita è “hold” con prezzo obiettivo alzato di recente a 5,6 euro. 

Il rendimento del dividendo arriverà fino al 15%?

In una sua recente analisi su Banca MPS, Barclays nel ribadire il rating “overweight” ma anche nell’elevare del 15% a 6,30 euro il prezzo obiettivo, si concentra sull’effetto positivo sul titolo da novità sul fronte della remunerazione per gli azionisti, tema su cui non sono esclusi aggiornamenti in occasione della presentazione della trimestrale. Gli esperti ritengono che la distribuzione di capitale possa essere ora il driver principale per la narrativa del titolo, con un payout ordinario atteso al 70%, che favorirebbe un rendimento del dividendo del 15% nel 2026. Gli esperti si aspettano che Banca MPS possa "mantenere un Cet-1 ratio attorno al 18% fino alla fine del piano".

Un altro elemento che può alimentare l’interesse per il titolo, secondo Barclays, è l’eventuale riacquisto della partecipazione al 50% nella joint venture con Axa per il business assicurativo: "Considerando la nostra stima del costo di questa transazione di bancassicurazione, calcoliamo un eccesso di capitale "residuo" - eventualmente disponibile per un futuro riacquisto di azioni - di circa 1,1 miliardi di euro, pari al 18% del capitale di mercato", sottolineano gli esperti.

Infine, a proposito delle prospettive di consolidamento del settore, Barclays commenta: "Riteniamo che tutti i potenziali acquirenti (Unicredit, Banco BPM e BPER) possano creare valore con questa potenziale operazione, mantenendo una solida posizione di capitale; la differenza principale tra le varie opzioni a nostro avviso riguarda il rischio di esecuzione nella fase di integrazione, che potenzialmente potrebbe essere gestito meglio dalle prime due, ritenendo che BPER stia attualmente gestendo il suo passaggio da una scala regionale a una nazionale dopo le sue recenti operazioni".

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Fabrizio Guidoni  collabora con Morningstar come data journalist. Ha una lunga esperienza sul mercato azionario italiano e sulla finanza sostenibile.

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