Oltre i titoli di Stato, dove cercare rendimento tra le obbligazioni

I bond high yield ed emergenti possono offrire opportunità agli investitori a caccia di cedole generose e rappresentare un’alternativa ai dividendi azionari. Ma bisogna essere consapevoli dei rischi.

Sara Silano 20/08/2024 | 14:57
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infografica di un salvadanaio

Gli investitori a caccia di cedole hanno trovato ricche opportunità nell’ultima stagione dei dividendi, ma possedere azioni non è l’unico modo per generare yield. Nel reddito fisso, se si guarda oltre i titoli di Stato, si possono trovare occasioni, in particolare nei segmenti a più alto rendimento, come le obbligazioni high yield e quelle emergenti.

 

Qual è la differenza tra azioni e obbligazioni?

E’ bene ricordare che tra le due tipologie di investimento esistono delle differenze. Le azioni sono titoli finanziari rappresentativi della quota del capitale sociale di un’azienda. Le obbligazioni, invece, sono titoli di debito per l’emittente e di credito per l’acquirente, che servono a imprese e governi per finanziarsi e danno diritto a chi le acquista al rimborso del capitale a scadenza più il pagamento di interessi.

Le azioni sono investimenti nel potenziale di crescita di una società, mentre le obbligazioni sono investimenti nel valore creditizio della società stessa. “Ciò rappresenta una differenza fondamentale nel modo in cui gli investitori assumono il rischio”, spiega Jeremy Cunningham, Investment Director del reddito fisso di Capital Group, in una nota del 12 agosto. “Ciò che è positivo dal punto di vista del reddito fisso può non esserlo necessariamente per i detentori di azioni, e viceversa”. 

Cosa muove il prezzo dei bond?

I fattori che possono portare all’aumento del prezzo delle azioni sono la crescita dei profitti, il riacquisto di azioni proprie, fusioni e acquisizioni e spese in conto capitale (capex). Per contro, una riduzione dei dividendi o del capex o la cessione di attività per rafforzare il bilancio possono essere fattori positivi per gli investitori in obbligazioni.

In tempi di turbolenze dei mercati, inoltre, i titoli azionari e obbligazionari non reagiscono allo stesso modo. “Durante i ribassi del mercato, gli investitori si concentrano maggiormente sulla sopravvivenza delle società, piuttosto che sul loro potenziale di crescita futura. Pertanto, prima che i prezzi delle azioni inizino a riprendersi, le obbligazioni tendono a salire più rapidamente”, spiega Cunningham.

I tipi di obbligazioni per gli investitori a caccia di cedole

Le obbligazioni sono uno strumento di diversificazione del portafoglio. I titoli di Stato a basso rischio vengono solitamente usati in un’ottica difensiva. Tuttavia, altre tipologie di bond possono essere impiegate per generare income. In questo caso, gli investitori devono essere disposti ad accettare un po’ più di rischio e di sensibilità all’andamento dei mercati azionari.

Le obbligazioni high yield, ad esempio, sono titoli societari che offrono rendimenti elevati a fronte di un più alto rischio di insolvenza dell’emittente. Anche il debito dei mercati emergenti tende ad offrire yield superiori a fronte di pericoli maggiori.

Esaminando i dati a vent’anni di una combinazione di indici azionari globali e obbligazionari high yield ed emergenti, Cunningham ha scoperto che è possibile ottenere un livello di rendimento elevato rispetto a una strategia puramente a reddito fisso, con volatilità inferiore a un’allocazione esclusivamente azionaria.

“Obbligazioni governative e societarie dei mercati emergenti ed obbligazioni ad alto rendimento (high yield) sono tra gli strumenti più adatti per portafogli che abbiano come obiettivo la generazione di un reddito elevato”, spiega Nicolò Bragazza, associate portfolio manager di Morningstar Investment Management (MIM). “Questi tipi di obbligazioni infatti offrono rendimenti solitamente più elevati dei titoli di Stato tradizionali e anche di quelli societari di più alta qualità e questo extra-rendimento si misura con il differeziale (spread) di credito”.

E’ un buon momento per investire in high yield?

Secondo Justin Jewell, Head of European High Yield Leveraged Finance di RBC BlueBay, “nel mondo odierno, gli investitori nel comparto high yield possono realisticamente aspettarsi rendimenti nell’ordine dell'8-9%. Non molto tempo fa, i rendimenti erano la metà”, ma tutto ciò comporta anche il rischio di un aumento dei tassi di default, che nel 2021 e 2022 erano a livelli prossimi allo zero. “La sfida che ridurrà leggermente i rendimenti nei prossimi due o tre anni è rappresentata dal fatto che i default dovrebbero tornare al 2,5-3,5%”, dice Jewell in una nota di fine luglio. “Dopo il livello storico di rialzi dei tassi, le società si trovano a operare in un mondo con costi del capitale più elevati e alcune potrebbero avere delle difficoltà in questo periodo”.

Gli investitori devono anche tenere in considerazione che le obbligazioni high yield sono molto sensibili al ciclo economico in quanto gli spread del credito tendono ad alzarsi nei momenti di maggiore tensione sui mercati, provocando una riduzione nel valore di queste obbligazioni. “Questo implica che normalmente questi bond non offrono diversificazione relativamente alle azioni”, precisa Bragazza. Inoltre, a differenza delle azioni, il loro rendimento è limitato superiormente e ciò rende il loro profilo di rischio/rendimento meno attraente quando gli spread di credito sono particolarmente compressi, specialmente per quei portafogli che hanno come obiettivo principale la crescita di capitale nel lungo periodo e non la generazione di un alto livello di reddito”. 

Quali sono i possibili benefici dell’investimento nel debito emergente?

Il debito dei mercati emergenti è un’alternativa per chi è a caccia di alti rendimenti. Può essere in valuta forte (dollaro) oppure in valuta locale. Quest’ultimo comporta generalmente rischi maggiori, inclusi la volatilità delle valute, l’incertezza politica e il default del debito sovrano. Tutto ciò a fronte di rendimenti potenzialmente più elevati e diversificati.

“L'investimento in obbligazioni governative dei mercati emergenti non solo può essere utile per generare extra reddito ma anche per beneficiare del possibile apprezzamento delle valute nelle quali sono emesse”, afferma Bragazza. “Questo le rende particolarmente interessanti perché la valuta può offrire non solo un rendimento aggiuntivo, ma anche diversificazione, sebbene non affidabile quanto quella offerta da valute percepite come di alta qualita come il dollaro”. 

Negli ultimi due decenni, il debito dei mercati emergenti ha fatto registrare una crescita notevole sia in termini di ampiezza e profondità dello spettro dei paesi, sia in termini di numero di emittenti. “Le emissioni sono aumentate, migliorando così la liquidità, mentre le curve dei rendimenti hanno raggiunto uno stadio più maturo, consentendo agli investitori attivi di acquisire valore attraverso il posizionamento sulle diverse scadenze”, spiega Flavio Carpenzano, Investment Director del reddito fisso di Capital Group in una nota del 5 agosto. Oggi questo mercato vale quasi 4.000 miliardi di dollari.

I migliori fondi ed ETF obbligazionari ad alto rendimento secondo i Rating Morningstar

Per chi è interessato a guardare oltre i titoli di Stato, di seguito presentiamo i migliori fondi obbligazionari high yield disponibili in Italia, selezionati in base al Morningstar Medalist Rating e con uno Star Rating di almeno tre stelle. I fondi sono ordinati per “coupon medio”. Questo indicatore viene calcolato ponderando la cedola di ciascuna obbligazione in base al peso relativo nel portafoglio. Aiuta a capire se il fondo possiede più obbligazioni ad alta o bassa cedola.

Qui sotto si possono trovare i fondi obbligazionari emergenti in valuta locale disponibili in Italia, selezionati in base al Morningstar Medalist Rating positivo e con uno Star Rating di almeno tre stelle. I fondi sono ordinati per coupon medio.

Passiamo ora gli ETF disponibili in Europa. Abbiamo selezionato i migliori in base al Medalist Rating nelle categorie Obbligazionari euro high yield e emergenti in valuta locale.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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