BTP Valore bye bye, arriva il BTP Green?

Secondo indiscrezioni di stampa, il Tesoro starebbe valutando nuove emissioni di titoli di Stato verdi. Ecco cosa sono e come funzionano.

Sara Silano 29/08/2024 | 14:18
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Sede MEF a Roma

Il governo guidato da Giorgia Meloni prepara la manovra finanziaria d’autunno e nei giorni scorsi sono circolate indiscrezioni di stampa sulla possibilità che il Tesoro emetta BTP Green per raccogliere risorse tra gli investitori. Il BTP Valore sembra, invece, destinato ad andare in soffitta dopo la tiepida accoglienza dell’ultima emissione di maggio 2024, rispetto alle precedenti.

Con il debito pubblico che ha toccato il nuovo record di 2.949 miliardi di euro a giugno, secondo i dati pubblicati dalla Banca d’Italia, i titoli di Stato rimangono una fonte cruciale di finanziamento e non stupisce che il governo cerchi soluzioni per attrarre nuove fasce di risparmiatori, compresi quelli più giovani.

I BTP Green non sono del tutto nuovi nel panorama delle emissioni statali. Il primo è stato emesso il 3 marzo 2021 con scadenza 30 aprile 2045 e più recentemente ne è stato collocato uno a maggio 2024 con scadenza il 30 ottobre 2037. Nell’ultimo anno, però, sono stati in secondo piano di fronte al grande successo del BTP Valore, soprattutto delle prime edizioni.

Per il momento non c’è ancora nulla di ufficiale sulle prossime emissioni di obbligazioni verdi, però può essere utile capire cosa sono e come funzionano quelle già in circolazione.

 

Cosa sono i BTP Green

I BTP Green sono titoli di Stato della famiglia delle cosiddette obbligazioni verdi. Si tratta di emissioni volte a finanziare le spese con positivo impatto ambientale a supporto della transizione ecologica.

Questi bond presentano scadenze medio-lunghe e hanno caratteristiche simili agli altri Buoni del Tesoro Poliennali, ossia prevedono il pagamento di una cedola (semestrale) e il rimborso del capitale alla scadenza.

Come si legge sul sito del Ministero dell’economia e delle finanze (MEF), “a discrezione del Tesoro e in base alle condizioni di mercato, i BTP Green verranno emessi tramite sindacato di collocamento o tramite asta marginale, con determinazione discrezionale di prezzo e quantità emessa”.

Come funzionano l’asta marginale e il sindacato di collocamento

In genere, il MEF privilegia le aste pubbliche per il collocamento dei titoli di Stato, ma può ricorrere ad altri metodi. L’asta marginale è una tipologia di asta in cui gli investitori che risultano aggiudicatari di una certa quantità di titoli pagano il medesimo prezzo (prezzo marginale).

Finora, il Tesoro ha utilizzato il metodo del sindacato di collocamento per i BTP Green, che consiste nell’avere un consorzio di banche selezionate tra gli specialisti in titoli di Stato, il quale si incarica di raccogliere gli ordini degli investitori finali.

Come acquistare i BTP Green

Gli investitori privati possono acquistare i titoli di Stato verdi sul mercato secondario (MOT) di Borsa Italiana, dove sono consentite operazioni con un taglio minimo di 1.000 euro, oppure su altre piattaforme di negoziazione. A differenza del BTP Valore, questa tipologia di obbligazioni governative non è riservata ai soli investitori privati. Gli istituzionali (assicurazioni, fondi pensione, ecc.) possono comprarli sul mercato all’ingrosso dei titoli di Stato (MTS), che prevede tagli minimi di almeno due milioni di euro, o sul altre piattaforme di trading non regolamentate.

Quali sono le differenze rispetto al BTP Valore

Oltre al fatto che non sono stati pensati esclusivamente per i piccoli risparmiatori, i BTP Green presentano delle differenze rispetto al BTP Valore. Vediamo quali sono le principali:

  • La durata è più lunga: 8, 13 e 24 anni i BTP Green emessi dal 2021 ad oggi.

  • Le cedole non sono calcolate con un meccanismo step-up (crescente nel tempo), ma sono fisse e pagate su base semestrale.

  • I BTP Green devono essere destinati a finanziare spese statali con un impatto ambientale positivo.

La tassazione, invece, è agevolata rispetto agli altri strumenti finanziari, come per il BTP Valore: il 12,5% sul capital gain, contro il 26%.

I requisiti “verdi” del BTP Green

Come si legge sul sito del MEF, i titoli di Stato green prevedono un quadro di riferimento in linea con i “Green Bond Principles” emanati dall’International Capital Market Association (ICMA) nel giugno del 2018 e con il Regolamento degli EU Green Bond Standards, che è entrato in vigore il 20 dicembre 2023 e vedrà la sua applicazione dal 21 dicembre 2024. Quest’ultimo prevede l’allineamento con la Tassonomia europea delle attività sostenibili che si pone tra gli obiettivi principali la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, l’uso sostenibile e la protezione delle risorse idriche e marine, la transizione verso un’economia circolare, la prevenzione e il controllo dell’inquinamento, la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.

Inoltre, i proventi raccolti con i BTP Green si propongono di contribuire al raggiungimento di diversi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, tra cui il numero 6 (Acqua pulita e igiene), il 7 (Energia pulita e accessibile), l’11 (Città e comunità sostenibili), il 12 (Consumo e produzione responsabili), il 13 (Agire per il clima), il 14 (Vita sott’acqua) e il 15 (Vita sulla terra).

Come faccio a sapere dove vengono destinati i proventi?

Il MEF pubblica ogni anno un “Rapporto su Allocazione e Impatto”, che è disponibile sul sito del Ministero, in cui rendiconta dell’utilizzo dei proventi dell’emissione dei BTP Green. Ad esempio – si legge nel report del 2024 – “i 13,8 miliardi raccolti nel 2023 sono stati impiegati “per finanziare le sei categorie di spesa presenti nel bilancio dello Stato nel quadriennio 2020-2023 (per un importo pari a 13,9 miliardi) e ammissibili per essere finanziate ai sensi del GBF (Quadro di riferimento per l’emissione dei titoli di Stato verdi, Ndr)”:

  1. Fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica;

  2. Efficienza energetica;

  3. Trasporti;

  4. Prevenzione e controllo dell’inquinamento ed economia circolare;

  5. Tutela dell’ambiente e della diversità biologica;

  6. Ricerca.

Il rapporto fornisce anche informazioni sull’impatto in termini di riduzione di CO2 e di contributo al prodotto interno lordo. Su quest’ultimo punto, il MEF stima un impatto di circa 20 miliardi di euro, pari all’1% del PIL italiano del 2023. “Questo implica che ogni milione di euro di spese finanziate nei settori interessati dall’allocazione delle risorse raccolte è stato capace di generare circa 1,5 milioni di euro di PIL”, si legge nel report.

Qual è il fabbisogno dello Stato di qui a fine anno?

Entro il 20 settembre, il governo Meloni dovrà presentare all’Unione europea il Piano strutturale di bilancio, previsto dal nuovo Patto di Stabilità, nel quale dovrà delineare il programma nazionale di spesa pubblica per il quinquennio e il percorso per la riduzione del debito.

Per quanto riguarda l’emissione di debito, l’aggiornamento trimestrale del MEF stima “emissioni lorde di titoli a medio-lungo termine in area 135-155 miliardi di euro” tra il 1° luglio e il 31 dicembre 2024. Nella prima parte dell’anno, sono stati collocati bond governativi a medio-lungo termine per 186 miliardi (al 31 maggio).

Lo stesso documento governativo riporta che la vita media del debito al 31 maggio è stata pari a 7,03 anni, in lieve aumento rispetto al 31 dicembre 2023 (6,97 anni). Con il collocamento di BTP Green, che sono tipicamente strumenti a lungo termine, potrebbe allungarsi ancora, attenuando i rischi di rifinanziamento dei titoli in scadenza e del finanziamento di nuovo fabbisogno. Solo nella seconda parte dell’anno scadranno bond per 139 miliardi, di cui l’attività di funding del governo dovrà tenere conto.

Tra il 2022 e il 2023, il costo medio all’emissione è passato dall’1,76% al 3,76% per effetto della politica monetaria restrittiva della BCE, mentre a fine maggio risultava essere sceso leggermente (3,59%). Ulteriori tagli dei tassi da parte dell’istituto di Francoforte potrebbero alleviare il peso della spesa per interessi futura.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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